Prosegue sabato 27 ottobre il ciclo di Masterclass organizzate dall’Associazione Virginia Reiter nell’ambito dell’omonimo Festival: l’attrice Diana Manea esplorerà il ruolo dell’attrice tramite due figure femminili estremamente affascinanti. Appuntamento a Modena, dalle ore 10 alle 18, nella sede dell’Associazione, in Rua Muro 59.
Due figure femminili affascinanti ed uniche, tanto discusse e dibattute, veri “monumenti” storici, politico-religiosi e letterari dell’epoca in cui sono vissute, Elisabetta I e Maria Stuarda: la Masterclass di Diana Manea sul ruolo dell’attrice, sarà incentrata su queste due donne.
“Due Donne, due Regine”: due regine, cugine tra loro, in “lotta” per il potere che a lungo si sono combattute senza mai essersi incontrate. Una protestante, divenuta regina nonostante fosse considerata illegittima perché non riconosciuta dalla Chiesa di Roma, e l’altra cattolica, proclamata Regina di Scozia per diritto di successione alla sua nascita. Maria Stuarda estremamente femminile e affascinante, anche dal punto di vista intellettuale, sempre molto corteggiata. L’altra, Elisabetta I, nubile per volontà, votata a rendere grande l’Inghilterra, garantendole un ruolo di primissimo piano in un’Europa frantumata da rivalità religiose e dinastiche, arrivando a reprimere per raggiungere tale scopo la propria femminilità. La letteratura in queste due figure ha trovato campo fertilissimo, sono infatti numerosi i testi teatrali e letterari che le vedono protagoniste. La Masterclass si concentrerà in particolar modo su due di questi testi: “Maria Stuarda” di Friedrich Schiller e la “Maria Stuarda” di Dacia Maraini la quale si rifà al testo dello stesso Schiller, ma modificandolo radicalmente. Il laboratorio comincerà con una prima fase di training fisico e vocale mirato alla comprensione e allo studio di queste due figure, mentre la seconda parte si concentrerà sul lavoro testuale e sulla sua rappresentazione scenica.
Appuntamento sabato 27 ottobre, nell’ambito del Festival Virginia Reiter, dalle ore 10 alle 18 presso Rua Muro 59 a Modena, nella sede dell’Associazione Virginia Reiter, gentilmente concessa grazie al sostegno degli Assessorati alle Pari Opportunità e alla Cultura del Comune di Modena, che patrocinano il ciclo di Masterclass Reiter 2018/2019. L’approfondimento, per cui si consiglia un abbigliamento comodo, prevede un contributo simbolico.
Il calendario delle Masterclass organizzate dall’Associazione Virginia Reiter prevede poi una serie di altri stage: il 10 novembre sarà la volta di Enzo Vetrano e Stefano Randisi, tra la fine di novembre e i primi di dicembre sarà poi protagonista Francesca Ciocchetti, apprezzata attrice vincitrice del Premio Virginia Reiter nel 2007; Laura Marinoni sarà poi presente a Modena tra gennaio e febbraio, Debora Zuin, presenterà in febbraio la sua proposta, mentre sabato 30 marzo avrà poi luogo un incontro preparatorio a cura di Elisabetta Pozzi.
Per informazioni e iscrizioni:
3394185406 festivalvirginiareiter@gmail.com
Diana Manea
Nata a Sondrio nel 1979, frequenta la Scuola del Piccolo Teatro di Milano diplomandosi nel 2002 e subito partecipa a vari allestimenti, tutti con la regia di Luca Ronconi. Partecipa alla prima nazionale di Vaccaria di Ruzante con la regia di G. De Bosio. Ha lavorato inoltre con registi quali Massimo Castri, Peter Stein, Roberto Guicciardini, Pietro Carriglio, Serena Sinigaglia. Ha collaborato con la Compagnia Teatrale “I Guitti” di A. Micheletti e attualmente collabora con la Libera Associazione Teatrale “Gli Incauti”. Dal 2009 lavora continuativamente con il regista Claudio Longhi, prendendo parte a spettacoli quali Io parlo ai perduti di Roberto Barbolini, prodotto da Emilia Romagna Teatro, Sallinger e Voci sorde (prima nazionale) di B. M. Koltès, prodotti dal Teatro di Roma. Nel 2011, sempre per la regia di Claudio Longhi, lavora in La resistibile ascesa di Arturo Ui di B. Brecht, co-produzione Emilia Romagna Teatro-Teatro di Roma, protagonista Umberto Orsini. Negli ultimi anni ha lavorato al progetto Il ratto d’Europa (2013 e 2014, co-produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione e Teatro di Roma). È inoltre stata formatrice per il progetto di alta formazione artistica, promosso da ERT Fondazione, Accademia Filarmonica di Bologna e CUBEC Accademia di Belcanto di Mirella Freni, Raccontare il territorio: per un’idea di teatro condiviso (2013-2014). Da qualche anno inoltre svolge attività laboratoriali presso il Liceo Scientifico Donegani di Sondrio. Nell’autunno 2014 ha lavorato nella commissione artistica-organizzativa del progetto Beni Comuni Un teatro partecipato, per una cultura condivisa, finanziato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e promosso dal Comune di Carpi in collaborazione con ERT Fondazione e ATER. Nel 2015 e 2016 ha lavorato al progetto (co-prodotto da Emilia Romagna Teatro Fondazione e Fondazione Teatro della Toscana) Carissimi Padri... Almanacchi della “Grande Pace” (1900-1915) e preso parte al trittico di spettacoli Istruzioni per non morire in pace. Patrimoni. Rivoluzioni. Teatro, scritto da Paolo Di Paolo. Da gennaio 2017 lavora al progetto di ERT Fondazione Un bel dì saremo. L’azienda è di tutti e serve a tutti.
mercoledì 24 ottobre 2018
lunedì 15 ottobre 2018
IL PREMIO VIRGINIA REITER 2018 VA A FEDERICA ROSELLINI, MENTRE IL BERTOLUCCI ALLA GIOVANISSIMA LAIA ARTIGAS, DI SOLI 10 ANNI
La palma della più apprezzata giovane
attrice italiana dell’ultima stagione teatrale è andata a Federica
Rosellini.
Il VI Premio Giuseppe Bertolucci alla
migliore attrice straniera tra le nuove generazioni è stato assegnato
a Laia Artigas, di soli 10 anni, vista nel film Estate 1993, selezionato
dall'Academy Award per rappresentare la Spagna agli Oscar 2018.
Lucia Poli ha ritirato il Premio
Virginia Reiter alla Carriera.
Federica Rosellini, diplomata alla Scuola del Piccolo
Teatro di Milano nel 2011 e poi specializzatasi con Nikolaj Karpov, Thomas
Ostermaier e Antonio Latella, si aggiudica il XIV Premio Virginia Reiter. Il prestigioso riconoscimento, che da ventitrè anni omaggia la grande
interprete modenese - vissuta tra fine
Ottocento e Novecento e prima capocomica italiana - è stato assegnato ieri sera
presso il Teatro Argentina di Roma.
Il VI Premio Giuseppe Bertolucci alla
migliore attrice straniera tra le nuove generazioni, intitolato al regista che ha dato tanto impulso al Premio Reiter e ha
ideato il Festival omonimo,
è invece andato alla giovanissima attrice spagnola Laia Artigas, di soli 10 anni,
protagonista di “Estate 1993”.
Assegnato anche il Premio Virginia Reiter alla Carriera
alla grande interprete italiana Lucia Poli.
I Premi, consegnati dai Padrini Emanuele Turetta (Reiter), Massimo De
Francovich (Carriera) e Vinicio Marchioni (Bertolucci) sono stati assegnati presso
il Teatro Argentina di Roma - grazie al sostegno di BPER Banca, main sponsor dell'iniziativa - da una giuria di esperti presieduta da Ennio Chiodi e composta da
Rodolfo di Giammarco (la Repubblica), Gianfranco Capitta (il Manifesto), Maria
Grazia Gregori (l’Unità), Maurizio Porro e dalla direttrice artistica della
manifestazione e conduttrice della serata Laura Marinoni, che hanno motivato così la scelta della vincitrice
del Reiter:
“Federica
Rosellini è entrata nel mondo teatrale con una presenza inquietante, una voce
aliena, un'attitudine mimetica, e una curiosa frequenza di performance
sceniche. Il Premio Virginia Reiter Under 35 riconosce in lei un nuovo
prototipo d'attrice, coscienziosamente mutante, priva di enfasi, e di
multiforme carisma; meritevole di un cammino artistico di approfondimenti e
apparizioni a vastissimo raggio”.
Laia Artigas, protagonista
ed eroina del film “Estate 1993”, in un ruolo complesso e sofferto, è poi una
rivelazione classica, selezionata dalla giuria perchè: “Sembra un controsenso, ma fa parte di quelle giovanissime che a volte
appaiono e rivelano immediatamente una forza introspettiva e un contagio
espressivo che ci fanno subito pensare: Laia è qui per rimanere, la rivedremo
presto”.
Infine Lucia Poli è stata omaggiata del Reiter
alla Carriera perché è “un'artista-mito
di forte contemporaneità, di incessanti interessi culturali, di talento scenico
virtuoso e anticonformista, talora spregiudicato. E' giusto concludere che le
varianti laboriose e paradossali del teatro di Lucia Poli raffigurano negli
anni un profilo unico di attrice ovunque ricca di personalità, dall’Alberichino
a casa Materassi, dalla malizia ai migliori sentimenti: attenta ai tempi, ai
costumi, alle creatività, e a tutti noi che non finiamo, e non finiremo, di
applaudirla”.
Il Premio Virginia
Reiter ha coinvolto anche il Centro Sperimentale di
Cinematografia di Roma attraverso la realizzazione di video tributo a Virginia Reiter e Giuseppe Bertolucci ed
è stato realizzato dall’Associazione di Promozione Sociale Virginia Reiter di Modena in collaborazione con il Teatro di Roma. Enti promotori e
patrocinanti dell’iniziativa sono stati il Comune di Roma e la Regione Lazio, BPER Banca,
Fondazione Cassa di Risparmio di Modena,
il MIBACT - Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo,
ERT - Emilia Romagna Teatro Fondazione e Amici dei Teatri
modenesi, oltre al Comune di
Modena, la Regione Emilia Romagna e
l’Azienda vinicola Merumalia. Anche quest’anno Santella gioielli di Sperlonga ha realizzato, a cura della designer Daniela Izzi, i gioielli con cui sono state omaggiate le vincitrici
del Premio Virginia Reiter e Giuseppe Bertolucci, mentre il manifesto del
Festival è stato realizzato dal giovane creativo dello IED Andrea Marchi.
mercoledì 10 ottobre 2018
FESTIVAL VIRGINIA REITER: DAL 27 OTTOBRE AL VIA LE MASTERCLASS SUL LAVORO DI ATTRICE
L’Associazione Virginia Reiter, nell’ambito dell’omonimo Festival ideato dal regista Giuseppe Bertolucci nel 2007, organizza una serie di stage in collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione e con il Comune di Modena: Diana Manea, Enzo Vetrano e Stefano Randisi, Debora Zuin, Elisabetta Pozzi e Francesca Ciocchetti, oltre alla nuova vincitrice del Premio Virginia Reiter 2018 - che verrà nominata la prossima settimana - proporranno giornate di lavoro dedicate. Gli appuntamenti saranno a Modena, in Rua Muro 59, nella sede dell’Associazione.
Lavorare sul ruolo dell’attrice e approfondire l’approccio all'interpretazione di un testo: le Masterclass organizzate nell’ambito del Festival Virginia Reiter dall’omonima associazione culturale e con il Patrocinio e contributo degli Assessorati alle Pari Opportunità e alla Cultura di Comune di Modena e in collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione si prefiggono questo obiettivo.
In attesa della XIV edizione del Premio omonimo - che sarà a Roma presso il Teatro Argentina il fine settimana del 13 e 14 ottobre (l’iniziativa da tempo si svolge alternativamente a Modena e Roma) - e che quest’anno vede contendersi la palma Federica Rosellini, Alice Raffaelli, Marianna Fontana e Lucienne Perreca, vengono presentate le Masterclass della fine 2018 e inizio 2019. Come da tradizione tra le docenti protagonisti ci sarà anche la vincitrice, ma a dare il via al calendario di iniziative sarà Diana Manea sabato 27 ottobre. Diplomatasi alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano, ha partecipato a vari allestimenti di Luca Ronconi e dal 2009 lavora continuativamente con il regista Claudio Longhi e presso la sede dell’Associazione, in Rua Muro 59 - dove si svolgeranno tutti gli appuntamenti - proporrà una Masterclass di approfondimento sul ruolo dell’attrice.
Quello con la Manea è il primo dei diversi appuntamenti stabiliti in collaborazione con la scuola di Emilia Romagna Teatro Fondazione e, tra gli altri, è in predicato anche il privilegio di un pomeriggio di lezione con il direttore Claudio Longhi, in data ancora da definirsi.
Il 10 novembre sarà la volta di Enzo Vetrano e Stefano Randisi che, dalle 11.00 alle 17.00, proporranno un primo incontro di presentazione.
Tra la fine di novembre e i primi di dicembre sarà poi protagonista Francesca Ciocchetti, apprezzata attrice vincitrice del Premio Virginia Reiter nel 2007, che è già stata tra le docenti protagoniste degli stage di formazione proposti nell’ambito del Festival Reiter, così come la direttrice artistica del Premio Laura Marinoni, presente a Modena tra gennaio e febbraio, e Debora Zuin, che presenterà in febbraio la sua proposta.
Sabato 30 marzo avrà poi luogo un incontro preparatorio a cura di Elisabetta Pozzi, mentre a chiudere il ciclo delle Masterclass sarà la futura vincitrice del prestigioso riconoscimento - da più di 20 anni assegnato alla più apprezzata attrice italiana under 35 dell’ultima stagione teatrale - assegnato dalla giuria di esperti presieduta da Ennio Chiodi e composta da Rodolfo Di Giammarco (la Repubblica), Gianfranco Capitta (il Manifesto), Maria Grazia Gregori (l’Unità), Maurizio Porro e dalla direttrice artistica della manifestazione Laura Marinoni.
Il ciclo di Masterclass organizzate nell’ambito del Festival Virginia Reiter è rivolto ad allievi e aspiranti attori che vogliano cominciare un percorso di avvicinamento al testo, alla costruzione del personaggio, alla creazione di tecniche d'interpretazione. Gli appuntamenti, che prevedono anche una serie di collaborazioni con Cajka Teatro, Drama e altre realtà modenesi, e per cui si consiglia un abbigliamento comodo, richiedono un contributo simbolico (per informazioni e iscrizioni: 3394185406, festivalvirginiareiter@gmail.com).
Diana Manea
Nata a Sondrio nel 1979, frequenta la Scuola del Piccolo Teatro di Milano diplomandosi nel 2002 e subito partecipa a vari allestimenti, tutti con la regia di Luca Ronconi. Partecipa alla prima nazionale di Vaccaria di Ruzante con la regia di G. De Bosio. Ha lavorato inoltre con registi quali Massimo Castri, Peter Stein, Roberto Guicciardini, Pietro Carriglio, Serena Sinigaglia. Ha collaborato con la Compagnia Teatrale “I Guitti” di A. Micheletti e attualmente collabora con la Libera Associazione Teatrale “Gli Incauti”. Dal 2009 lavora continuativamente con il regista Claudio Longhi, prendendo parte a spettacoli quali Io parlo ai perduti di Roberto Barbolini, prodotto da Emilia Romagna Teatro, Sallinger e Voci sorde (prima nazionale) di B. M. Koltès, prodotti dal Teatro di Roma. Nel 2011, sempre per la regia di Claudio Longhi, lavora in La resistibile ascesa di Arturo Ui di B. Brecht, co-produzione Emilia Romagna Teatro-Teatro di Roma, protagonista Umberto Orsini. Negli ultimi anni ha lavorato al progetto Il ratto d’Europa (2013 e 2014, co-produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione e Teatro di Roma). È inoltre stata formatrice per il progetto di alta formazione artistica, promosso da ERT Fondazione, Accademia Filarmonica di Bologna e CUBEC Accademia di Belcanto di Mirella Freni, Raccontare il territorio: per un’idea di teatro condiviso (2013-2014). Da qualche anno inoltre svolge attività laboratoriali presso il Liceo Scientifico Donegani di Sondrio. Nell’autunno 2014 ha lavorato nella commissione artistica-organizzativa del progetto Beni Comuni Un teatro partecipato, per una cultura condivisa, finanziato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e promosso dal Comune di Carpi in collaborazione con ERT Fondazione e ATER. Nel 2015 e 2016 ha lavorato al progetto (co-prodotto da Emilia Romagna Teatro Fondazione e Fondazione Teatro della Toscana) Carissimi Padri... Almanacchi della “Grande Pace” (1900-1915) e preso parte al trittico di spettacoli Istruzioni per non morire in pace. Patrimoni. Rivoluzioni. Teatro, scritto da Paolo Di Paolo. Da gennaio 2017 lavora al progetto di ERT Fondazione Un bel dì saremo. L’azienda è di tutti e serve a tutti.
Enzo Vetrano e Stefano Randisi
Attori, autori e registi teatrali, lavorano insieme dal 1976. Nel settembre del 2011 hanno vinto il premio Le Maschere del Teatro Italiano con lo spettacolo I Giganti della Montagna per la categoria Miglior spettacolo di prosa e nel 2010 hanno ricevuto il premio Hystrio-Anct per il loro lavoro tra ricerca e tradizione. Del 2007 è il premio ETI – Gli Olimpici del Teatro come miglior spettacolo per Le smanie per la villeggiatura di Carlo Goldoni, realizzato insieme a Elena Bucci e Marco Sgrosso. Nel 1988 Vetrano e Randisi hanno ricevuto dal Sindaco Leoluca Orlando il premio Palermo per il Teatro e vent’anni dopo, nel luglio 2007, è stato loro consegnato il premio Imola per il Teatro, come riconoscimento alla loro carriera. Vetrano e Randisi sono presenti nel Dizionario dello Spettacolo del Novecento edito nel 1998 da Baldini e Castoldi.
Francesca Ciocchetti
Romana, vince nel 2000 il Premio Nazionale “Lina Volonghi”, nella stagione 2007/08 il Premio “Virginia Reiter”. Nella stagione 2008/09 vince il premio UBU come miglior attrice non protagonista, il premio Nazionale della Critica, il Premio Eleonora Duse come Attrice rivelazione della stagione. Si diploma all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”. Dal 2001 al 2003 collabora con Mamadou Dioume (attore di Peter Brook). Nel 2004 ottiene il diploma di specializzazione al Centro Teatrale Santa Cristina diretto da Luca Ronconi. Diretta da Ronconi ha recitato negli spettacoli del Piccolo Teatro Il ventaglio di Goldoni, Itaca di Botho Strauss, Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare, Giusto la fine del mondo di Lagarce, La modestia di Rafael Spregelburd, Santa Giovanna dei macelli di Bertolt Brecht, Il panico, sempre di Spregelburd, spettacolo vincitore del premio UBU 2013, Lehman Trilogy di Stefano Massini, spettacolo vincitore del premio UBU 2015. Nel 2012 partecipa al progetto Trilogia della villeggiatura di Goldoni prodotto dal Teatro Scuola d’Arti Drammatiche fondato da A. Vassiliev. Nel 2015 recita in Ifigenia in Aulide di Euripide regia di Federico Tiezzi e in Vita di Galileo di Bertolt Brecht, regia di Gabriele Lavia per il Teatro Nazionale di Toscana. A ottobre 2016 debutta al Teatro Elfo Puccini con I conigli non hanno le ali, un progetto co-prodotto con il Teatro del Carretto, con la regia di Paolo Civati.
Debora Zuin
Diplomata alla scuola del Piccolo Teatro di Milano, lavora con numerosi registi italiani ed europei tra i quali Giorgio Strehler, Alfredo Arias, Peter Stein, Luca Ronconi, Marco Baliani, Elio de Capitani. Stringe un lungo sodalizio con Federico Tiezzi per cui è “Ismene” in Antigone di Brecht, Diamante nei “Giganti” pirandelliani, Adela Quested in “Passaggio in India”, Lucia ne “I Promessi sposi alla prova”, Rosaura nel “Calderon” pasoliniano. Collabora da alcuni anni con il gruppo milanese Animanera e con la casa di produzione audiolibri Alfaaudiobook. Fa parte inoltre del collettivo artistico Femmes Nomades con sede all’Arta di Parigi. Rare apparizioni televisive e cinematografiche con B. Bigoni, A. Sironi, P. Greenaway, G. Salvatores, C.Centimeri e M.Maccaferri. Premio speciale della giuria La Parola e il gesto, Premio Virginia Reiter 2003, premio Eleonora Duse attrice emergente 2005.
Elisabetta Pozzi
Formatasi presso la scuola del Teatro di Genova, ha iniziato a recitare adolescente interpretando piccoli ruoli in diversi spettacoli, fino al debutto, a fianco di Giorgio Albertazzi che la sceglie come protagonista, ne Il fu Mattia Pascal, pièce tratta dall'omonimo romanzo di Luigi Pirandello.Inizia rapidamente ad affrontare un universo di personaggi femminili particolarmente complessi, portandoli in scena grazie a regie tese a valorizzarli incentrando spesso l'intero dramma o l'azione scenica su di loro. Per le sue interpretazioni è stata insignita di quattro Premi Ubu, due premi della critica e il Premio E. Duse. Per il cinema interpreta varie pellicole tra cui Maledetto il giorno che t'ho incontrato di Carlo Verdone grazie al quale riceve un David di Donatello nel 1992 come miglior attrice non protagonista.
Lavorare sul ruolo dell’attrice e approfondire l’approccio all'interpretazione di un testo: le Masterclass organizzate nell’ambito del Festival Virginia Reiter dall’omonima associazione culturale e con il Patrocinio e contributo degli Assessorati alle Pari Opportunità e alla Cultura di Comune di Modena e in collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione si prefiggono questo obiettivo.
In attesa della XIV edizione del Premio omonimo - che sarà a Roma presso il Teatro Argentina il fine settimana del 13 e 14 ottobre (l’iniziativa da tempo si svolge alternativamente a Modena e Roma) - e che quest’anno vede contendersi la palma Federica Rosellini, Alice Raffaelli, Marianna Fontana e Lucienne Perreca, vengono presentate le Masterclass della fine 2018 e inizio 2019. Come da tradizione tra le docenti protagonisti ci sarà anche la vincitrice, ma a dare il via al calendario di iniziative sarà Diana Manea sabato 27 ottobre. Diplomatasi alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano, ha partecipato a vari allestimenti di Luca Ronconi e dal 2009 lavora continuativamente con il regista Claudio Longhi e presso la sede dell’Associazione, in Rua Muro 59 - dove si svolgeranno tutti gli appuntamenti - proporrà una Masterclass di approfondimento sul ruolo dell’attrice.
Quello con la Manea è il primo dei diversi appuntamenti stabiliti in collaborazione con la scuola di Emilia Romagna Teatro Fondazione e, tra gli altri, è in predicato anche il privilegio di un pomeriggio di lezione con il direttore Claudio Longhi, in data ancora da definirsi.
Il 10 novembre sarà la volta di Enzo Vetrano e Stefano Randisi che, dalle 11.00 alle 17.00, proporranno un primo incontro di presentazione.
Tra la fine di novembre e i primi di dicembre sarà poi protagonista Francesca Ciocchetti, apprezzata attrice vincitrice del Premio Virginia Reiter nel 2007, che è già stata tra le docenti protagoniste degli stage di formazione proposti nell’ambito del Festival Reiter, così come la direttrice artistica del Premio Laura Marinoni, presente a Modena tra gennaio e febbraio, e Debora Zuin, che presenterà in febbraio la sua proposta.
Sabato 30 marzo avrà poi luogo un incontro preparatorio a cura di Elisabetta Pozzi, mentre a chiudere il ciclo delle Masterclass sarà la futura vincitrice del prestigioso riconoscimento - da più di 20 anni assegnato alla più apprezzata attrice italiana under 35 dell’ultima stagione teatrale - assegnato dalla giuria di esperti presieduta da Ennio Chiodi e composta da Rodolfo Di Giammarco (la Repubblica), Gianfranco Capitta (il Manifesto), Maria Grazia Gregori (l’Unità), Maurizio Porro e dalla direttrice artistica della manifestazione Laura Marinoni.
Il ciclo di Masterclass organizzate nell’ambito del Festival Virginia Reiter è rivolto ad allievi e aspiranti attori che vogliano cominciare un percorso di avvicinamento al testo, alla costruzione del personaggio, alla creazione di tecniche d'interpretazione. Gli appuntamenti, che prevedono anche una serie di collaborazioni con Cajka Teatro, Drama e altre realtà modenesi, e per cui si consiglia un abbigliamento comodo, richiedono un contributo simbolico (per informazioni e iscrizioni: 3394185406, festivalvirginiareiter@gmail.com).
Diana Manea
Nata a Sondrio nel 1979, frequenta la Scuola del Piccolo Teatro di Milano diplomandosi nel 2002 e subito partecipa a vari allestimenti, tutti con la regia di Luca Ronconi. Partecipa alla prima nazionale di Vaccaria di Ruzante con la regia di G. De Bosio. Ha lavorato inoltre con registi quali Massimo Castri, Peter Stein, Roberto Guicciardini, Pietro Carriglio, Serena Sinigaglia. Ha collaborato con la Compagnia Teatrale “I Guitti” di A. Micheletti e attualmente collabora con la Libera Associazione Teatrale “Gli Incauti”. Dal 2009 lavora continuativamente con il regista Claudio Longhi, prendendo parte a spettacoli quali Io parlo ai perduti di Roberto Barbolini, prodotto da Emilia Romagna Teatro, Sallinger e Voci sorde (prima nazionale) di B. M. Koltès, prodotti dal Teatro di Roma. Nel 2011, sempre per la regia di Claudio Longhi, lavora in La resistibile ascesa di Arturo Ui di B. Brecht, co-produzione Emilia Romagna Teatro-Teatro di Roma, protagonista Umberto Orsini. Negli ultimi anni ha lavorato al progetto Il ratto d’Europa (2013 e 2014, co-produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione e Teatro di Roma). È inoltre stata formatrice per il progetto di alta formazione artistica, promosso da ERT Fondazione, Accademia Filarmonica di Bologna e CUBEC Accademia di Belcanto di Mirella Freni, Raccontare il territorio: per un’idea di teatro condiviso (2013-2014). Da qualche anno inoltre svolge attività laboratoriali presso il Liceo Scientifico Donegani di Sondrio. Nell’autunno 2014 ha lavorato nella commissione artistica-organizzativa del progetto Beni Comuni Un teatro partecipato, per una cultura condivisa, finanziato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e promosso dal Comune di Carpi in collaborazione con ERT Fondazione e ATER. Nel 2015 e 2016 ha lavorato al progetto (co-prodotto da Emilia Romagna Teatro Fondazione e Fondazione Teatro della Toscana) Carissimi Padri... Almanacchi della “Grande Pace” (1900-1915) e preso parte al trittico di spettacoli Istruzioni per non morire in pace. Patrimoni. Rivoluzioni. Teatro, scritto da Paolo Di Paolo. Da gennaio 2017 lavora al progetto di ERT Fondazione Un bel dì saremo. L’azienda è di tutti e serve a tutti.
Enzo Vetrano e Stefano Randisi
Attori, autori e registi teatrali, lavorano insieme dal 1976. Nel settembre del 2011 hanno vinto il premio Le Maschere del Teatro Italiano con lo spettacolo I Giganti della Montagna per la categoria Miglior spettacolo di prosa e nel 2010 hanno ricevuto il premio Hystrio-Anct per il loro lavoro tra ricerca e tradizione. Del 2007 è il premio ETI – Gli Olimpici del Teatro come miglior spettacolo per Le smanie per la villeggiatura di Carlo Goldoni, realizzato insieme a Elena Bucci e Marco Sgrosso. Nel 1988 Vetrano e Randisi hanno ricevuto dal Sindaco Leoluca Orlando il premio Palermo per il Teatro e vent’anni dopo, nel luglio 2007, è stato loro consegnato il premio Imola per il Teatro, come riconoscimento alla loro carriera. Vetrano e Randisi sono presenti nel Dizionario dello Spettacolo del Novecento edito nel 1998 da Baldini e Castoldi.
Francesca Ciocchetti
Romana, vince nel 2000 il Premio Nazionale “Lina Volonghi”, nella stagione 2007/08 il Premio “Virginia Reiter”. Nella stagione 2008/09 vince il premio UBU come miglior attrice non protagonista, il premio Nazionale della Critica, il Premio Eleonora Duse come Attrice rivelazione della stagione. Si diploma all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”. Dal 2001 al 2003 collabora con Mamadou Dioume (attore di Peter Brook). Nel 2004 ottiene il diploma di specializzazione al Centro Teatrale Santa Cristina diretto da Luca Ronconi. Diretta da Ronconi ha recitato negli spettacoli del Piccolo Teatro Il ventaglio di Goldoni, Itaca di Botho Strauss, Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare, Giusto la fine del mondo di Lagarce, La modestia di Rafael Spregelburd, Santa Giovanna dei macelli di Bertolt Brecht, Il panico, sempre di Spregelburd, spettacolo vincitore del premio UBU 2013, Lehman Trilogy di Stefano Massini, spettacolo vincitore del premio UBU 2015. Nel 2012 partecipa al progetto Trilogia della villeggiatura di Goldoni prodotto dal Teatro Scuola d’Arti Drammatiche fondato da A. Vassiliev. Nel 2015 recita in Ifigenia in Aulide di Euripide regia di Federico Tiezzi e in Vita di Galileo di Bertolt Brecht, regia di Gabriele Lavia per il Teatro Nazionale di Toscana. A ottobre 2016 debutta al Teatro Elfo Puccini con I conigli non hanno le ali, un progetto co-prodotto con il Teatro del Carretto, con la regia di Paolo Civati.
Debora Zuin
Diplomata alla scuola del Piccolo Teatro di Milano, lavora con numerosi registi italiani ed europei tra i quali Giorgio Strehler, Alfredo Arias, Peter Stein, Luca Ronconi, Marco Baliani, Elio de Capitani. Stringe un lungo sodalizio con Federico Tiezzi per cui è “Ismene” in Antigone di Brecht, Diamante nei “Giganti” pirandelliani, Adela Quested in “Passaggio in India”, Lucia ne “I Promessi sposi alla prova”, Rosaura nel “Calderon” pasoliniano. Collabora da alcuni anni con il gruppo milanese Animanera e con la casa di produzione audiolibri Alfaaudiobook. Fa parte inoltre del collettivo artistico Femmes Nomades con sede all’Arta di Parigi. Rare apparizioni televisive e cinematografiche con B. Bigoni, A. Sironi, P. Greenaway, G. Salvatores, C.Centimeri e M.Maccaferri. Premio speciale della giuria La Parola e il gesto, Premio Virginia Reiter 2003, premio Eleonora Duse attrice emergente 2005.
Elisabetta Pozzi
Formatasi presso la scuola del Teatro di Genova, ha iniziato a recitare adolescente interpretando piccoli ruoli in diversi spettacoli, fino al debutto, a fianco di Giorgio Albertazzi che la sceglie come protagonista, ne Il fu Mattia Pascal, pièce tratta dall'omonimo romanzo di Luigi Pirandello.Inizia rapidamente ad affrontare un universo di personaggi femminili particolarmente complessi, portandoli in scena grazie a regie tese a valorizzarli incentrando spesso l'intero dramma o l'azione scenica su di loro. Per le sue interpretazioni è stata insignita di quattro Premi Ubu, due premi della critica e il Premio E. Duse. Per il cinema interpreta varie pellicole tra cui Maledetto il giorno che t'ho incontrato di Carlo Verdone grazie al quale riceve un David di Donatello nel 1992 come miglior attrice non protagonista.
martedì 9 ottobre 2018
PREMIO GIUSEPPE BERTOLUCCI: TRA LE FINALISTE PER LA MIGLIORE ATTRICE STRANIERA ANCHE UNA BAMBINA DI 10 ANNI
Nell’ambito del Festival e Premio Virginia Reiter domenica 14 ottobre il Teatro Argentina di Roma ospita il VI Premio Giuseppe Bertolucci, assegnato alla migliore attrice straniera tra le nuove generazioni.
Il quartetto di finaliste è composto dalla giovanissima attrice spagnola Laia Artigas, di soli 10 anni - vista nel film Estate 1993 - dalle due attrici Kaya Wilkins ed Eili Harboe, protagoniste del film franco danese Thelma, e dall’attrice francese Marine Vacth del film Doppio Amore.
Padrino del Premio - ad accesso libero e gratuito nella Sala Squarzina a partire dalle ore 21.00 - sarà l’apprezzato attore italiano Vinicio Marchioni.
Quale sarà la giovane attrice che avrà saputo distinguersi maggiormente nel corso dell’ultima stagione cinematografica al di fuori dal nostro Paese?
Recentemente intitolato al grande regista e sceneggiatore che ha dato tanto impulso al Premio Reiter ideando il Festival omonimo, il Premio Bertolucci verrà assegnato a un talento scelto tra le migliori attrici del panorama teatrale e cinematografico internazionale nella fase iniziale della loro carriera e sarà consegnato il prossimo 14 ottobre al Teatro Argentina di Roma, con ingresso libero e gratuito, a partire dalle ore 21.00. Dal 2007 il Premio Virginia Reiter è infatti affiancato da un Festival omonimo, ideato da Giuseppe Bertolucci e dedicato al “lavoro dell’attrice”, ed è proprio in questo ambito che nasce il Premio Bertolucci, a ingresso gratuito, che giunge quest’anno alla sua VI edizione.
A contendersi la palma saranno quest’anno la giovanissima attrice spagnola Laia Artigas, di soli 10 anni, vista nel film Estate 1993, le due attrici Kaya Wilkins ed Eili Harboe, protagoniste del film franco danese Thelma, e l’attrice francese Marine Vacth del film Doppio Amore.
Marine Vacth (Parigi, 9 aprile 1991), modella e attrice francese, è la protagonista del film Doppio Amore, dove interpreta Chloé, giovane donna tanto bella quanto fragile, che inizia un percorso di psicoanalisi. Finisce per innamorarsi del suo analista, Paul, un uomo dolce e premuroso. Ma quando i due vanno a vivere insieme, Chloé scopre che Paul nasconde un segreto riguardo la sua identità. Un uomo fisicamente identico a lui, ma più rude e minaccioso, si aggira per la città. È Paul che ha una doppia vita? O è un inquietante gemello tenuto finora nascosto? Fra giochi di specchi ed estreme sedute di psicoterapia, Chloé piomberà in una spirale di misteri, desideri e ossessioni. Una sfrenata rilettura del tema del doppio dalle parti di Hitchcock e del migliore Brian De Palma.
Elli Harboe e Kaya Wilkins sono le protagoniste del film franco danese Thelma (2017). La prima (16 agosto 1994), già vista in Doktor Proktors tidsbadekar (2015) e The Wave (2015), interpreta Thelma, una timida ragazza di provincia cresciuta in una famiglia molto religiosa e appena arrivata a Oslo per frequentare l’università. Qui conosce Anja (Kaya Wilkins, già interprete in Okay Kaya: Durer, 2016 e Amanda, 2017) e presto l’amicizia tra le due si trasforma in un sentimento più profondo: proprio allora, però, Thelma scopre di avere dei poteri inquietanti e incontrollabili, legati a un terribile segreto del suo passato. Accolto come opera di culto negli Stati Uniti e osannato nei festival di tutto il mondo, Thelma è un thriller d’autore di grande impatto, che conferma Joachim Trier come uno dei maggiori registi scandinavi di oggi.
Laia Artigas è Frida, una delle protagoniste del film “Estate 1993”, esordio della giovane regista spagnola Carla Simòn, già candidato agli Oscar 2018 come Miglior Film Straniero per la Spagna. Si tratta del racconto di formazione sull’infanzia di una bambina che deve imparare a confrontarsi con un mondo nuovo e con il dolore della perdita dei genitori. E’ una riflessione sulle relazioni familiari attraverso l’osservazione di come una famiglia deve essere ricostruita. Ad un tratto uno zio, una zia e una cugina devono trasformarsi in un padre, una madre e una sorella. Frida deve trovare il proprio posto in famiglia, mentre gli zii devono imparare ad amarla come una figlia. Il film, ispirato alla storia personale della regista, è ambientato in Spagna nell’estate del 1993. Dopo la morte dei genitori, Frida, una bambina di sei anni, affronta la prima estate con la sua nuova famiglia adottiva nella provincia catalana. In campagna tutto è una sfida: il tempo scorre diversamente nella nuova casa e la natura che la circonda è misteriosa. Ora Frida ha anche una sorella di cui prendersi cura e deve fare i conti con sentimenti come la gelosia. A volte è convinta che fuggire sia la soluzione migliore ai suoi problemi. Lo zio e la zia, i suoi affidatari, fanno ciò che possono per raggiungere un nuovo, seppur fragile, equilibrio e portare la normalità nella vita quotidiana. Prima che la stagione finisca, Frida dovrà imparare ad affrontare le sue emozioni e i suoi nuovi genitori ad amarla come una figlia.
A selezionare chi ha saputo distinguersi nel corso dell’ultima stagione cinematografica è stata una giuria di esperti presieduta da Ennio Chiodi e composta da Rodolfo di Giammarco (la Repubblica), Gianfranco Capitta (il Manifesto), Maria Grazia Gregori (l’Unità) e Maurizio Porro, mentre Padrino del Premio sarà l’attore italiano Vinicio Marchioni.
Giuseppe Bertolucci, figlio del poeta Attilio, mosse i primi passi nel mondo del cinema facendo da aiuto al fratello maggiore Bernardo. Nel 1975, insieme a quest’ultimo e a Franco Arcalli, scrisse la sceneggiatura di “Novecento”. Nello stesso anno scrisse il monologo teatrale “Cioni Mario di Gaspare fu Giulia” per Roberto Benigni, suo grande amico, da cui fu tratto il film del 1977 “Berlinguer ti voglio bene”. Lavorò, tra le altre, alle sceneggiature di “La luna” di Bernardo Bertolucci, “Tu mi turbi” di Benigni e “Non ci resta che piangere” di Benigni e Massimo Troisi, oltre a essere un apprezzato regista di numerosi spettacoli teatrali come, da ricordare, l’ultimo, “Anna Karenina. Prove aperte di infelicità” con Sonia Bergamasco. Per molti anni presidente della Cineteca di Bologna, si è spento nel 2012 all’età di 65 anni.
Il Premio Giuseppe Bertolucci è realizzato a cura dell’Associazione di Promozione Sociale Virginia Reiter in collaborazione con il Teatro di Roma ed ERT - Emilia Romagna Teatro Fondazione. Enti promotori e patrocinanti dell’iniziativa sono il Comune di Roma e la Regione Lazio, oltre al Comune di Modena e la Regione Emilia Romagna, Mibact, BPER Banca, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e Amici dei Teatri modenesi.
Anche quest’anno Santella gioielli di Sperlonga ha realizzato, a cura della designer Daniela Izzi, i gioielli con cui verranno omaggiate la vincitrice del Premio Virginia Reiter e del Premio Bertolucci, mentre il manifesto del Festival è stato realizzato dal giovane creativo dello IED Andrea Marchi.
Il quartetto di finaliste è composto dalla giovanissima attrice spagnola Laia Artigas, di soli 10 anni - vista nel film Estate 1993 - dalle due attrici Kaya Wilkins ed Eili Harboe, protagoniste del film franco danese Thelma, e dall’attrice francese Marine Vacth del film Doppio Amore.
Padrino del Premio - ad accesso libero e gratuito nella Sala Squarzina a partire dalle ore 21.00 - sarà l’apprezzato attore italiano Vinicio Marchioni.
Recentemente intitolato al grande regista e sceneggiatore che ha dato tanto impulso al Premio Reiter ideando il Festival omonimo, il Premio Bertolucci verrà assegnato a un talento scelto tra le migliori attrici del panorama teatrale e cinematografico internazionale nella fase iniziale della loro carriera e sarà consegnato il prossimo 14 ottobre al Teatro Argentina di Roma, con ingresso libero e gratuito, a partire dalle ore 21.00. Dal 2007 il Premio Virginia Reiter è infatti affiancato da un Festival omonimo, ideato da Giuseppe Bertolucci e dedicato al “lavoro dell’attrice”, ed è proprio in questo ambito che nasce il Premio Bertolucci, a ingresso gratuito, che giunge quest’anno alla sua VI edizione.
A contendersi la palma saranno quest’anno la giovanissima attrice spagnola Laia Artigas, di soli 10 anni, vista nel film Estate 1993, le due attrici Kaya Wilkins ed Eili Harboe, protagoniste del film franco danese Thelma, e l’attrice francese Marine Vacth del film Doppio Amore.
Marine Vacth (Parigi, 9 aprile 1991), modella e attrice francese, è la protagonista del film Doppio Amore, dove interpreta Chloé, giovane donna tanto bella quanto fragile, che inizia un percorso di psicoanalisi. Finisce per innamorarsi del suo analista, Paul, un uomo dolce e premuroso. Ma quando i due vanno a vivere insieme, Chloé scopre che Paul nasconde un segreto riguardo la sua identità. Un uomo fisicamente identico a lui, ma più rude e minaccioso, si aggira per la città. È Paul che ha una doppia vita? O è un inquietante gemello tenuto finora nascosto? Fra giochi di specchi ed estreme sedute di psicoterapia, Chloé piomberà in una spirale di misteri, desideri e ossessioni. Una sfrenata rilettura del tema del doppio dalle parti di Hitchcock e del migliore Brian De Palma.
Elli Harboe e Kaya Wilkins sono le protagoniste del film franco danese Thelma (2017). La prima (16 agosto 1994), già vista in Doktor Proktors tidsbadekar (2015) e The Wave (2015), interpreta Thelma, una timida ragazza di provincia cresciuta in una famiglia molto religiosa e appena arrivata a Oslo per frequentare l’università. Qui conosce Anja (Kaya Wilkins, già interprete in Okay Kaya: Durer, 2016 e Amanda, 2017) e presto l’amicizia tra le due si trasforma in un sentimento più profondo: proprio allora, però, Thelma scopre di avere dei poteri inquietanti e incontrollabili, legati a un terribile segreto del suo passato. Accolto come opera di culto negli Stati Uniti e osannato nei festival di tutto il mondo, Thelma è un thriller d’autore di grande impatto, che conferma Joachim Trier come uno dei maggiori registi scandinavi di oggi.
Laia Artigas è Frida, una delle protagoniste del film “Estate 1993”, esordio della giovane regista spagnola Carla Simòn, già candidato agli Oscar 2018 come Miglior Film Straniero per la Spagna. Si tratta del racconto di formazione sull’infanzia di una bambina che deve imparare a confrontarsi con un mondo nuovo e con il dolore della perdita dei genitori. E’ una riflessione sulle relazioni familiari attraverso l’osservazione di come una famiglia deve essere ricostruita. Ad un tratto uno zio, una zia e una cugina devono trasformarsi in un padre, una madre e una sorella. Frida deve trovare il proprio posto in famiglia, mentre gli zii devono imparare ad amarla come una figlia. Il film, ispirato alla storia personale della regista, è ambientato in Spagna nell’estate del 1993. Dopo la morte dei genitori, Frida, una bambina di sei anni, affronta la prima estate con la sua nuova famiglia adottiva nella provincia catalana. In campagna tutto è una sfida: il tempo scorre diversamente nella nuova casa e la natura che la circonda è misteriosa. Ora Frida ha anche una sorella di cui prendersi cura e deve fare i conti con sentimenti come la gelosia. A volte è convinta che fuggire sia la soluzione migliore ai suoi problemi. Lo zio e la zia, i suoi affidatari, fanno ciò che possono per raggiungere un nuovo, seppur fragile, equilibrio e portare la normalità nella vita quotidiana. Prima che la stagione finisca, Frida dovrà imparare ad affrontare le sue emozioni e i suoi nuovi genitori ad amarla come una figlia.
A selezionare chi ha saputo distinguersi nel corso dell’ultima stagione cinematografica è stata una giuria di esperti presieduta da Ennio Chiodi e composta da Rodolfo di Giammarco (la Repubblica), Gianfranco Capitta (il Manifesto), Maria Grazia Gregori (l’Unità) e Maurizio Porro, mentre Padrino del Premio sarà l’attore italiano Vinicio Marchioni.
Giuseppe Bertolucci, figlio del poeta Attilio, mosse i primi passi nel mondo del cinema facendo da aiuto al fratello maggiore Bernardo. Nel 1975, insieme a quest’ultimo e a Franco Arcalli, scrisse la sceneggiatura di “Novecento”. Nello stesso anno scrisse il monologo teatrale “Cioni Mario di Gaspare fu Giulia” per Roberto Benigni, suo grande amico, da cui fu tratto il film del 1977 “Berlinguer ti voglio bene”. Lavorò, tra le altre, alle sceneggiature di “La luna” di Bernardo Bertolucci, “Tu mi turbi” di Benigni e “Non ci resta che piangere” di Benigni e Massimo Troisi, oltre a essere un apprezzato regista di numerosi spettacoli teatrali come, da ricordare, l’ultimo, “Anna Karenina. Prove aperte di infelicità” con Sonia Bergamasco. Per molti anni presidente della Cineteca di Bologna, si è spento nel 2012 all’età di 65 anni.
Il Premio Giuseppe Bertolucci è realizzato a cura dell’Associazione di Promozione Sociale Virginia Reiter in collaborazione con il Teatro di Roma ed ERT - Emilia Romagna Teatro Fondazione. Enti promotori e patrocinanti dell’iniziativa sono il Comune di Roma e la Regione Lazio, oltre al Comune di Modena e la Regione Emilia Romagna, Mibact, BPER Banca, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e Amici dei Teatri modenesi.
Anche quest’anno Santella gioielli di Sperlonga ha realizzato, a cura della designer Daniela Izzi, i gioielli con cui verranno omaggiate la vincitrice del Premio Virginia Reiter e del Premio Bertolucci, mentre il manifesto del Festival è stato realizzato dal giovane creativo dello IED Andrea Marchi.
lunedì 8 ottobre 2018
PREMIO VIRGINIA REITER ALLA CARRIERA: DOMENICA 14 OTTOBRE VIENE ASSEGNATO A LUCIA POLI
Domenica 14 ottobre il Teatro Argentina di Roma ospita il Premio Virginia Reiter alla Carriera. Il riconoscimento verrà assegnato a una grande interprete del nostro tempo: Lucia Poli, selezionata da una giuria di esperti presieduta da Ennio Chiodi e composta da Rodolfo di Giammarco (la Repubblica), Gianfranco Capitta (il Manifesto), Maria Grazia Gregori (l’Unità) e Maurizio Porro. Sabato 13 invece, nella stessa location presso la Sala Squarzina, a partire dalle ore 18.00 - ad accesso libero e gratuito - l’attrice terrà una lectio magistralis preceduta da una video-intervista ad Emma Dante.
Lucia Poli è una grande interprete italiana, personaggio simbolo dell'avanzata del femminismo sociale, e sabato 13 ottobre terrà una lectio magistralis nell’ambito del Festival Virginia Reiter. Appuntamento alle ore 18.30 presso la Sala Squarzina del Teatro Argentina di Roma dove, il giorno seguente - domenica 14 ottobre - il Festival le rende omaggio con il Premio Virginia Reiter alla Carriera a partire dalle ore 21.00.
Il prestigioso riconoscimento – ad accesso libero e gratuito come la lectio della Poli - verrà assegnato da una giuria di esperti presieduta da Ennio Chiodi e composta da Rodolfo di Giammarco (la Repubblica), Gianfranco Capitta (il Manifesto), Maria Grazia Gregori (l’Unità) e Maurizio Porro e dalla direttrice artistica della manifestazione Laura Marinoni. Padrino dell’iniziativa sarà l’attore Massimo De Francovich.
L’iniziativa è a cura dell’Associazione di Promozione Sociale Virginia Reiter, ed è organizzata in collaborazione con il Teatro di Roma e con ERT - Emilia Romagna Teatro Fondazione. Enti promotori e patrocinanti dell’iniziativa sono il Comune di Roma e la Regione Lazio, oltre al Comune di Modena e la Regione Emilia Romagna, Mibact, BPER Banca, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e Amici dei Teatri modenesi.
Lucia Poli è nata a Firenze, dove ha studiato conseguendo la Laurea in Filosofia. E’ arrivata a Roma all’inizio degli anni ’70 scrivendo trasmissioni culturali per la Radio. Ha condotto anche una serie di trasmissioni televisive per bambini (Ma che cos’è questa cosa? nel 1973). Si è inserita dal 1974 nel movimento dell’avanguardia romana fondando una sua compagnia teatrale e debuttando con lo spettacolo La festaal Beat 72 di Roma. Poi nel 1975 apre e gestisce, insieme ad altri, il Teatro Alberico, spazio polivalente dove nasceranno i suoi principali lavori di quegli anni tra cui il monologo Liquidi (da lei scritto, diretto e interpretato) che dopo ampia diffusione in Italia approderà anche al festival di New York nel 1979. Del 1976 è una serie televisiva di successo realizzata insieme al fratello Paolo: I tre moschettieri con la regia di Sandro Sequi. Del 1978 è uno sceneggiato televisivo di Achille Campanile per la regia di Ugo Gregoretti: Ma che cos’è questo amore? Nel 1980 realizza uno special televisivo sulla mostra dei Medici a Firenze (curandone la regia e l’interpretazione). Del 1980 è il lavoro teatrale Achille in Sciro tratto dall’operina di Metastasio con numerosi attori e musicisti. Del 1982 La scimmia ispirato a un racconto di Karen Blixen. Nel 1986, procedendo nella sua ricerca al femminile, l’attrice offre al pubblico Per Dorothy Parker, un omaggio alla grande umorista americana. Nell’88 cura la regia di un’opera lirica: Euridice di Rinuccini-Peri per il Festival musicale di Tagliacozzo. Nel frattempo ha realizzato insieme al fratello Paolo quattro spettacoli teatrali: Apocalisse e Femminilità sul finire degli anni '70 e Paradosso (Poesie di Aldo Palazzeschi) e Cane e gatto (Racconti animaleschi di autori italiani) negli anni '80. E’ del 1990 uno spettacolo scritto appositamente per lei da Roberto Lerici: Vuoto di scena. Dal 1992 inizia la collaborazione con Stefano Benni che ancora dura e col quale ha scritto e messo in scena: Corpo insegnante, Sorelle d’Italia, Bestiacce, bestioline e In attesa della catastrofe. Nel 1996 scrive e mette in scena: Deliziosi veleni ispirandosi all’opera letteraria di Ivy Compton-Burnett e nel 1999: Patricia Highsmith: brividi dedicato alla grande giallista americana. E’ del 2001 la produzione Lezioni di cattiveria, tre storie sulla cattiveria, una scritta da lei stessa, le altre da Stefano Benni e da Ellekappa. Gli spettacoli ancora in corso sono: Le sorelle Brontë scritto a quattro mani con Valeria Moretti; Il fantasma di Canterville che Ugo Chiti ha tratto dal racconto di Oscar Wilde e ha messo in scena per lei e quattro musicisti-attori; Chanson Colette scritto ancora insieme a Veleria Moretti e Conversazioni sul Tempo, curioso spettacolo comico-filosofico, nato dalla collaborazione con Lidia Ravera e Remo Remotti.
Sorella minore del bravissimo e famoso attore Paolo Poli, figlia di una maestra elementare montessoriana, rimane orfana di padre a soli cinque anni, quando cioè il genitore muore nel dopoguerra. Di lui dice: «È sempre rimasto per me un'icona bella e crudele. Suonava il violino e cantava "Malìa" di Tosti». Si impegna molto anche in radio, ma è sempre il teatro la sua più grande passione, soprattutto quando ad affiancarla c'è il fratello maggiore Paolo con il quale si diverte enormemente a scambiarsi i ruoli nello spettacolo "Femminilità" (1972).
Nel corso della sua carriera Lucia Poli ha tenuto molti seminari sulla recitazione, sul teatro comico, sulla regia. Ha interpretato pochi film: all’inizio degli anni '70 Andare e venire di Giuseppe Bertolucci, poi Le affinità elettive di Gianni Amico. Nel 1995 un bel ruolo in Albergo Roma di Ugo Chiti le ha valso un nastro d’argento come attrice non protagonista e nel 2000 è stata la protagonista del film di Paolo Benvenuti: Gostanza da Libbiano per cui ha avuto il Premio Fice 2001 come migliore attrice dell’anno per il cinema d’essai.
martedì 2 ottobre 2018
PREMIO VIRGINIA REITER: IL 14 OTTOBRE AL TEATRO ARGENTINA DI ROMA SI PREMIA LA PIU’ APPREZZATA ATTRICE TEATRALE ITALIANA UNDER 35
Domenica 14 ottobre il Teatro Argentina di Roma ospita il prestigioso appuntamento che da ventitré anni omaggia la grande interprete modenese - vissuta tra fine Ottocento e Novecento e prima capocomica italiana - attraverso la premiazione della più apprezzata attrice italiana under 35 dell’ultima stagione teatrale. Il quartetto di finaliste è composto da Federica Rosellini, Alice Raffaelli, Marianna Fontana e Lucienne Perreca. Nel corso della serata sarà inoltre assegnato il VI Premio Giuseppe Bertolucci alla migliore attrice europea tra le nuove generazioni e il Premio Virginia Reiter alla carriera a Lucia Poli, che sabato 13 terrà una lectio magistralis preceduta da un contributo video di Emma Dante.
Riconoscere e promuovere la migliore attrice under 35 del panorama teatrale italiano nella fase iniziale della sua carriera che si sia distinta nel corso della stagione: è questo lo scopo fondamentale che si prefigge il Premio Virginia Reiter, che il 14 ottobre prossimo giunge alla sua XIV edizione. L’appuntamento, a ingresso libero, sarà presso la Sala Squarzina del Teatro Argentina di Roma a partire dalle ore 21.30, con la giuria di esperti presieduta da Ennio Chiodi e composta da Rodolfo Di Giammarco (la Repubblica), Gianfranco Capitta (il Manifesto), Maria Grazia Gregori (l’Unità) e Maurizio Porro e la direttrice artistica della manifestazione Laura Marinoni.
Grande attesa per il nome della vincitrice: a contendersi la palma saranno Federica Rosellini, Alice Raffaelli, Marianna Fontana e Lucienne Perreca.
Nel corso della serata avranno luogo anche le cerimonie di premiazione della sesta edizione del Premio Giuseppe Bertolucci - intitolato al regista che ha dato tanto impulso al Premio Reiter e ha ideato il Festival omonimo, e assegnato a un talento scelto tra le migliori attrici europee delle giovani generazioni - e del Premio Virginia Reiter alla carriera, il cui Padrino sarà Massimo De Francovich, alla grande interprete italiana Lucia Poli.
Finaliste del Bertolucci sono quest’anno la giovanissima attrice spagnola Laia Artigas, di soli 10 anni, vista nel film Estate 1993, le due attrici Kaya Wilkins ed Elli Harboe, protagoniste del film franco danese Thelma e l’attrice francese Marine Vacth del film Doppio Amore. Mentre Padrini dei due Premi saranno Emanuele Turetta per il Reiter e Vinicio Marchioni per il Bertolucci.
La manifestazione coinvolge anche il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma attraverso la realizzazione di video tributo a Virginia Reiter e Giuseppe Bertolucci ed è realizzata dall’Associazione di Promozione Sociale Virginia Reiter di Modena in collaborazione con il Teatro di Roma. Enti promotori e patrocinanti dell’iniziativa sono il Comune di Roma e la Regione Lazio, BPER Banca, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, il MIBACT - Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, ERT - Emilia Romagna Teatro Fondazione e Amici dei Teatri modenesi, oltre al Comune di Modena e la Regione Emilia Romagna.
Anche quest’anno Santella gioielli di Sperlonga ha realizzato, a cura della designer Daniela Izzi, i gioielli con cui verranno omaggiate le vincitrici del Premio Virginia Reiter e Giuseppe Bertolucci, mentre il manifesto del Festival è stato realizzato dal giovane creativo dello IED Andrea Marchi.
Ma saranno tanti gli appuntamenti all’insegna del teatro nell’ambito del Premio Virginia Reiter e del Festival omonimo per celebrare la grande attrice del passato, coeva di Eleonora Duse e di Sarah Bernhardt, da cui era ammirata, interlocutrice di D’Annunzio e prima interprete della Lupa di Verga. Il Festival nasce nel 2007 da un’idea del regista e sceneggiatore Giuseppe Bertolucci e già sabato 13 ottobre Lucia Poli, premiata alla Carriera, terrà una lectio magistralis, sempre presso la Sala Squarzina del Teatro Argentina, anticipata da un contributo video di Emma Dante e delle giovani attrici Mariagiulia Colace e Francesca Laviosa.
Federica Rosellini
Classe 1989, dopo gli studi di canto e violino, si diploma alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano nel 2011 e si specializza poi con Nikolaj Karpov, Thomas Ostermaier e Antonio Latella. Dividendosi fra il teatro di prosa e il teatro danza, ha lavorato fra gli altri con Luca Ronconi (“I beati anni del castigo” F. Jaeggy), con Antonio Latella (“SANTA ESTASI. Atridi, otto ritratti di famiglia” F. Bellini, L. Dalisi, A. Latella), con Andrea de Rosa per cui ha interpretato Dioniso nelle recenti “Baccanti” di Euripide, con Federico Tiezzi (“Antigone” di Sofocle), con Carmelo Rifici (“Giulio Cesare” W. Shakespeare), con Pierpaolo Sepe (“Il corsaro nero” E. Salgari), con Massimo di Michele (“Faust Marlowe Burlesque” A.Trionfo e L.Salveti e “Echoes” di H. Naylor), con Monica Conti (“La mite” di F.Dostoevskij), con Matteo Tarasco (“Alice” L. Carroll). E’ stata vincitrice del premio Hystrio alla vocazione 2011, del premio Virgin Active 2014 come miglior attrice al Festival Teatrale di Borgio Verezzi, del premio UBU come miglior attrice under 35 insieme al cast di “Santa Estasi” e nel 2018 del premio Hystrio Mariangela Melato. Nel 2015 con la sceneggiatrice e drammaturga Francesca Manieri fonda la compagnia ARIEL dei MERLI. E’ regista della trilogia “Noi che non abbiamo pietà. Francesca Woodman – Diane Arbus – Henriette Grindat”, “Testo Tossico” da P.Preciado e “King Kong Girl” di F.Manieri e F.Rosellini. Nel 2017 è protagonista del film “Dove cadono le ombre” per la regia di Valentina Pedicini, produzione Fandango, per cui durante il 74° Festival del cinema di Venezia le viene attribuito il premio NUOVA IMAIE TALENT AWARD come migliore attrice emergente del Festival.
Alice Raffaelli
Nata nel 1991 a Rovereto (Tn), nel 2010 comincia il corso di formazione per danzatori presso la scuola civica Paolo Grassi di Milano, durante la quale ha anche occasione di interpretare un ruolo primario nel lungometraggio “La variabile umana “ di Bruno Oliviero. Dal 2012 lavora come danzatrice per Enzo Cosimi e durante gli anni collabora con altri coreografi, con visioni sul movimento molto diverse tra loro, come Luca Veggetti, Cristina Rizzo, Irene Russolillo. Dal 2015 fa parte della compagnia The Baby Walk, per la quale è interprete nel progetto “trilogia sull’identità”, dove si approccia al testo, alla parola.
Lucienne Perreca
Nata a Napoli il 28 giugno del 1995, a soli 15 anni diventa allieva, attrice e pupilla del drammaturgo Mimmo Borrelli con il quale debutta in due spettacoli "Memorie e versi dei Campi Flegrei" e "Opera Pezzentella". Subito dopo essersi diplomata al Liceo Scientifico, entra nella scuola Civica d'arte drammatica Paolo Grassi di Milano. Diplomatasi nel 2014 sotto la direzione di Giampiero Solari, supera il provino per il Sindaco del “Rione Sanità” con la regia di Mario Martone. Due lunghe e avventurose tournee che permettono allo Spettacolo di vincere il premio hystrio Twister e il premio "Le maschere del teatro italiano". Grazie al maestro pluripremiato Mario Martone prende parte a un piccolo ruolo nel recente film del sopra citato "Capri- Revolution" e continua a sognare ad occhi aperti.
Marianna Fontana
Attrice e cantante, si avvicina al mondo della musica da giovanissima e a soli 15 anni è in tour in America. L'anno successivo vince una borsa di studio presso la scuola cinematografica "La Ribalta" di Napoli e così intraprende la strada della recitazione che la porterà nel 2016 a interpretare il ruolo di Daisy nel film "Indivisibili" di Edoardo De Angelis, insieme alla sorella Angela Fontana. Un ruolo decisivo per la sua giovane carriera che le permette di conquistare nomination e premi prestigiosi come il premio Miglior Canzone Originale per "Abbi pietà di noi" e la nomination come Miglior Attrice Protagonista ai David di Donatello; nello stesso anno riceve la nomination come Miglior Attrice ai Globi D'oro, il Premio Biraghi ai Nastri D'argento e il Premio Colpo di Fulmine ai Ciak d'oro. Parallelamente alla carriera di attrice studia Cultura digitale e Comunicazione e frequenta il Conservatorio. A breve la vedremo come protagonista del nuovo film di Mario Martone "Capri-Batterie".
Marianna Fontana
Attrice e cantante, si avvicina al mondo della musica da giovanissima e a soli 15 anni è in tour in America. L'anno successivo vince una borsa di studio presso la scuola cinematografica "La Ribalta" di Napoli e così intraprende la strada della recitazione che la porterà nel 2016 a interpretare il ruolo di Daisy nel film "Indivisibili" di Edoardo De Angelis, insieme alla sorella Angela Fontana. Un ruolo decisivo per la sua giovane carriera che le permette di conquistare nomination e premi prestigiosi come il premio Miglior Canzone Originale per "Abbi pietà di noi" e la nomination come Miglior Attrice Protagonista ai David di Donatello; nello stesso anno riceve la nomination come Miglior Attrice ai Globi D'oro, il Premio Biraghi ai Nastri D'argento e il Premio Colpo di Fulmine ai Ciak d'oro. Parallelamente alla carriera di attrice studia Cultura digitale e Comunicazione e frequenta il Conservatorio. A breve la vedremo come protagonista del nuovo film di Mario Martone "Capri-Batterie".
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Luisa Malaguti
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