Paolo Poli, attore teatrale fiorentino, si caratterizza per una forte connotazione comica riferita alle commedie brillanti, surreali ed oniriche. Inizia ad affermarsi intorno agli anni '60: i primi esordi sono nei piccoli teatri cittadini, come a La borsa di Arlecchino di Genova, in via XX Settembre: qui Poli comincia a farsi notare per la sua pungente ironia, il suo garbatoistrionismo, la sua vena poetica e surreale contornata da momenti comici e giochi linguistici. Nei primi anni '70 è protagonista una trasmissione televisiva sulla RAI in cui legge favole per bambini tratte da Esopo e da famosi racconti letterari. Ha diretto come regista ed è stato principale attore di varie opere teatrali, fra cui Aldino mi cali un filino, Rita da Cascia, Caterina De Medici, L'asino d'oro, I viaggi di Gulliver, La leggenda di
San Gregorio, Il coturno e la ciabatta, La nemica di Dario Nicodemi.
Attualmente sta recitando in Sillabari, commedia tratta dagli scritti di
Goffredo Parise. Ha recitato vari audiolibri, tra cui una edizione di Pinocchio.
giovedì 1 gennaio 2009
LUCIA POLI
LUCIA POLI (attrice)
Lucia Poli è nata a Firenze dove ha studiato conseguendo la Laurea in Filosofia. E’ arrivata a Roma all’inizio degli anni ’70 scrivendo trasmissioni culturali per la Radio. Ha condotto anche una serie di trasmissioni televisive per bambini (Ma che cos’è questa cosa? nel 1973). Si è inserita dal 74 nel movimento dell’avanguardia romana fondando una sua compagnia teatrale (“Le parole le cose”) e debuttando con lo spettacolo La festa al Beat 72 di Roma. Poi nel 75 fonda insieme ad altri il Teatro Alberico, spazio polivalente dove nasceranno i suoi principali lavori di quegli anni tra cui il monologo Liquidi (da lei scritto, diretto e interpretato) che dopo ampia diffusione in Italia approderà anche al festival di New York nel 79. Del 76 è anche una serie televisiva di successo realizzata insieme al fratello Paolo: I tre moschettieri con la regia di Sandro Sequi. E del 78 uno sceneggiato televisivo di Campanile con la regia di Ugo Gregoretti: Ma che cos’è questo amore? Nell’80 realizza uno special televisivo sulla mostra dei Medici a Firenze (curandone la regia e l’interpretazione). Dell’80 è il lavoro teatrale Achille in Sciro tratto dall’operina di Metastasio con numerosi attori e musicisti. Dell’82 La scimmia ispirato a un racconto di Karen Blixen. Nell’86, procedendo nella sua ricerca al femminile, l’attrice offre al pubblico Per Dorothy Parker, un omaggio alla grande umorista americana.. Nell’88 cura la regia di un’opera lirica: Euridice di Rinuccini-Peri per il Festival musicale di Tagliacozzo. Nel frattempo ha realizzato insieme al fratello Paolo quattro spettacoli teatrali: Apocalisse e Femminilità sul finire degli anni 70 e Paradosso (Poesie di Aldo Palazzeschi) e Cane e gatto (Racconti animaleschi di autori italiani) negli anni 80. E’ del 90 uno spettacolo scritto appositamente per lei da Roberto Lerici: Vuoto di scena. Dal 92 inizia la collaborazione con Stefano Benni che ancora dura e col quale ha scritto e messo in scena: Corpo insegnante, Sorelle d’Italia, Bestiacce, bestioline e In attesa della catastrofe. Nel 96 scrive e mette in scena: Deliziosi veleni ispirandosi all’opera letteraria di Ivy Compton-Burnett e nel 99: Patricia Highsmith: brividi dedicato alla grande giallista americana. E’ del 2001 la produzione ancora in corso: Lezioni di cattiveria , tre storie sulla cattiveria, una scritta da lei stessa, le altre da Stefano Benni e da Ellekappa. Nel corso della sua carriera ha tenuto molti seminari sulla recitazione, sul teatro comico, sulla regia, ecc. Ha interpretato pochi film: all’inizio degli anni 70 Andare e venire di Giuseppe Bertolucci, poi Le affinità elettive di Gianni Amico. Nel 95 un bel ruolo in Albergo Roma di Ugo Chiti gli ha valso un nastro d’argento come attrice non protagonista e nel 2000 è stata la protagonista del film di Paolo Benvenuti: Gostanza da Libbiano per cui ha avuto il Premio Fice 2001 come migliore attrice dell’anno per il cinema d’essai.
OTTAVIA PICCOLO
Considerata una delle attrici più raffinate ed eleganti del
mondo teatrale e cinematografico nazionale, Ottavia Piccolo aveva solo undici anni quando calcò per la prima volta le scene per volontà di Luigi Squarzina: accanto ad Anna Proclemer (nel ruolo dell'istitutrice) interpretò la parte di Helen, la ragazzina cieca e sordomuta di "Anna dei miracoli" da una commedia di William Gibson. Quel debutto non rappresentò solo la prova eccellente di una bambina prodigio, ma segnò l'inizio della sua lunga e prestigiosa carriera di attrice. Nata a Bolzano, ancora giovanissima approfondisce la sua formazione artistica comparendo in televisione in "Le notti bianche" di Dostoevskij e, contemporaneamente, esordisce sul grande schermo ne "Il gattopardo" di Luchino Visconti (1963). In seguito, dopo varie esperienze teatrali sempre con Visconti, recita a teatro sotto la guida di maestri come Giorgio Strehler ("Le baruffe chiozzotte", "Re Lear") e Luca Ronconi (un memorabile "Orlando Furioso" successivamente adattato per il grande schermo nel 1974). Il cinema rimane comunque al centro dei suoi interessi: Mauro Bolognini la dirige nella "Madamigella di Maupin" e in "Metello" (che gli porteràla Palma d'Oro come migliore attrice al Festival di Cannes del 1970) e Pietro Germi in "Serafino", al fianco di Adriano Celentano. La carriera di Ottavia Piccolo diventa internazionale, comparendo ne "L'evaso" di Pierre Granier-Deferre (tratto dal romanzo di Simenon "La vedova Couderc"), al fianco di Simone Signoret e Alain Delon e nel difficile ruolo di una prostituta che si concede ad un uomo d'affari integerrimo in "Mado" di Claude Sautet.
Dalla metà degli anni ‘70 Ottavia Piccolo si dedica soprattutto al teatro attraverso impegnative rappresentazioni di autori immortali come Shakespeare, Pirandello, Alfieri e Hoffmansthal, mentre sul piccolo schermo prende parte a numerosi sceneggiati televisivi (incarna ad esempio un'indimenticabile Augusta
nella riduzione de "La coscienza di Zeno", realizzata da Sandro Bolchi nel 1988). Dopo dieci anni di assenza torna al cinema per interpretare la dolce Adelina che invecchia al fianco dei parenti ne "La famiglia"
(Ettore Scola, 1987) e subito dopo, accanto ad Alessandro Haber, soffre per la sparizione di un figlio pasticcione e turbolento ("Da grande", Franco Amurri, 1987). Negli anni '90 è particolarmente attiva in televisione. In Italia compare nella fortunata serie di telefilm "Chiara e gli altri" (Andrea Barzini, 1989 e Gianfrancesco Lazotti, 1991) fino a "Donna" (Gianfranco Giagni, 1995). Anche in Francia continua a mantenere una grande popolarità televisiva, mentre al cinema figura più volte nei film diretti da Felice Farina ("Condominio", 1991 e "Bidoni", 1994). Ottavia Piccolo è anche doppiatrice: sua, ad esempio, è la voce della principessa Leila nella prima trilogia di "Guerre stellari", di George Lucas.
mondo teatrale e cinematografico nazionale, Ottavia Piccolo aveva solo undici anni quando calcò per la prima volta le scene per volontà di Luigi Squarzina: accanto ad Anna Proclemer (nel ruolo dell'istitutrice) interpretò la parte di Helen, la ragazzina cieca e sordomuta di "Anna dei miracoli" da una commedia di William Gibson. Quel debutto non rappresentò solo la prova eccellente di una bambina prodigio, ma segnò l'inizio della sua lunga e prestigiosa carriera di attrice. Nata a Bolzano, ancora giovanissima approfondisce la sua formazione artistica comparendo in televisione in "Le notti bianche" di Dostoevskij e, contemporaneamente, esordisce sul grande schermo ne "Il gattopardo" di Luchino Visconti (1963). In seguito, dopo varie esperienze teatrali sempre con Visconti, recita a teatro sotto la guida di maestri come Giorgio Strehler ("Le baruffe chiozzotte", "Re Lear") e Luca Ronconi (un memorabile "Orlando Furioso" successivamente adattato per il grande schermo nel 1974). Il cinema rimane comunque al centro dei suoi interessi: Mauro Bolognini la dirige nella "Madamigella di Maupin" e in "Metello" (che gli porterà
Dalla metà degli anni ‘70 Ottavia Piccolo si dedica soprattutto al teatro attraverso impegnative rappresentazioni di autori immortali come Shakespeare, Pirandello, Alfieri e Hoffmansthal, mentre sul piccolo schermo prende parte a numerosi sceneggiati televisivi (incarna ad esempio un'indimenticabile Augusta
nella riduzione de "La coscienza di Zeno", realizzata da Sandro Bolchi nel 1988). Dopo dieci anni di assenza torna al cinema per interpretare la dolce Adelina che invecchia al fianco dei parenti ne "La famiglia"
(Ettore Scola, 1987) e subito dopo, accanto ad Alessandro Haber, soffre per la sparizione di un figlio pasticcione e turbolento ("Da grande", Franco Amurri, 1987). Negli anni '90 è particolarmente attiva in televisione. In Italia compare nella fortunata serie di telefilm "Chiara e gli altri" (Andrea Barzini, 1989 e Gianfrancesco Lazotti, 1991) fino a "Donna" (Gianfranco Giagni, 1995). Anche in Francia continua a mantenere una grande popolarità televisiva, mentre al cinema figura più volte nei film diretti da Felice Farina ("Condominio", 1991 e "Bidoni", 1994). Ottavia Piccolo è anche doppiatrice: sua, ad esempio, è la voce della principessa Leila nella prima trilogia di "Guerre stellari", di George Lucas.
Maria Pilar Perez Aspa
MARIA PILAR PEREZ ASPA (attrice)
Premio nazionale Virginia Reiter 2005, nominata ai premi Ubu 2005 come miglior attrice non protagonista.
Nata a Zaragoza (Spagna) si trasferisce in Italia nel 1992 dopo la laurea breve in Filologia Ispanica e il diploma alla Escuela de Teatro del Excmo. Aytmo de Zaragoza. Nel 1996 si diploma alla Scuola D'Arte drammatica Paolo Grassi di Milano. Lo stesso anno fonda con Serena Sinigaglia l'ATIR, compagnia internazionalmente riconosciuta con cui farà spettacoli come: Romeo e Giulietta, le Baccanti, Where is the Wonderful life, Come un cammello in una grondaia, Il Che, Le Troiane, Rosa la rossa, Donne in parlamento, Buona notte Desdemona.
Ha lavorato tra gli altri con Luca Ronconi (La mente da sola 2006, Cinque testi di Ibsen 2008, Un altro gabbiano 2009), Peter Greenaway (Blue Planet 2008), Dominique Untherner, Giampiero Solari, Gabriele Vacis, Armando Punzo, Gigi Dall'Aglio, Fausto Russo Alesi. Nel 2005 lavora come assistente e traduttrice di Rodrigo Garcìa per il progetto Ecole de maitre. Dal 2006 è collaboratrice di Sky classica, emittente per la quale recensisce spettacoli teatrali.
Anna Nogara
ANNA NOGARA (attrice)
Anna Nogara (Milano 1936), diplomata in recitazione presso la scuola del Piccolo Teatro di Milano, lavora sia in Italia che in Francia.
Come attrice ha collaborato con prestigiosi registi, tra cui Luca Ronconi per Orlando furioso (1970), XX di Rodolfo Wilcok (1971), Caterina di Heilbronn di Kleist (1972) ed Orestea (1972); Klau Michail Grüber per Il Processo di Giovanna d'Arco a Rouen, 1431 di Anna Seghers (1972), Off limits di Adamov (1972) e Faust- Salpetrière di Goethe (1982); Virginio Puecher per Happy end di Bertold Brecht (1980); Engel per Lulu au Bataclan di Wedekind (1983); Alfredo Arias per Il ventaglio di Goldoni (1988); Carlo Cecchi per Amleto (1989); Andrèe Ruth Shammah per La deposizione, monologo di Emilio Tadini (1997) ed Il racconto de l’incendio di via Keplero di Carlo Emilio Gadda.
Si è confrontata anche con le creazioni musicali, lavorando in Opera di Luciano Berio (1979), in Pierino e il lupo di Prokof’ev (2000), in Camera Oscura su libretto di Marco Di Bari e Maurizio Vitta (Biennale di Venezia 2001).
È protagonista del recital Piacere divino, ovvero ascesa e caduta di una bottiglia di vino, dell’enogastronomo francese Jean Pierre Coffee (2004), del concerto-conferenza su Delacroix e il viaggio in Oriente (Teatro Alla Scala di Milano), e del progetto Fanny Hill di Clelend presso il Palazzo Reale di Milano nell’ambito della mostra Il gran teatro del Mondo, curata da Flavio Caroli.
All’attività teatrale affianca quella cinematografica lavorando con Francesco Rosi in C’era una volta (1967), con Sergio Corbucci in Il signor Robinson - Mostruosa storia d’amore e d’avventura (1976), con Paolo Pietrangeli in Porci con le ali (1977) e in I giorni contati (1979), e con Faliero Rosati in Cronaca nera (1991
Giulia Lazzarini
GIULIA LAZZARINI (attrice)
Nata a Milano e diplomata a Roma al Centro Sperimentale di Cinematografia. Partecipa da protagonista a commedie e romanzi sceneggiati televisivi quali: Casa di bambola di Ibsen, La Maestrina di Niccodemi, Piccola Città di Wilder, I miserabili di Hugo, Mont'Oriol di Maupassant, Il mulino del Po di Bacchelli. In teatro ha collaborato con importanti compagnie private (Bosetti, De Lullo, Falk, Valli, Adani, Benassi, Calindri) con le quali ha realizzato diversi spettacoli.
Inizia giovanissima una lunga collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano, ora Teatro d'Europa, diretto da Giorgio Strehler, che la porta a partecipare a spettacoli prestigiosi quali: Arlecchino servitore di due padroni di Goldoni (nei vari allestimenti, compresa l'ultima "Edizione dell'Addio" per il 40° anniversario del Piccolo Teatro, in tournée a New York, Los Angeles, Toronto, Mosca, Leningrado, Vienna, Berlino, San Paolo del Brasile, Parigi, ecc.), L'egoista di Bertolazzi, Platonov di Cechov, Mercadet l'affarista di Balzac, Galileo e L'opera da tre soldi di Brecht, Il giardino dei ciliegi di Cechov, Le balcon di Genet, Giorni felici di Beckett, La tempesta di Shakespeare, Minnie la candida di Bontempelli, Intermezzo di Giradoux, Elvira o la passione teatrale di Jouvet (con Giorgio Strehler attore e regista), Night mother di Norman (al Festival di Spoleto, con Lina Volonghi), Grande e piccolo di Botho Strauss, L'intervista di Natalia Ginzburg, Siamo momentaneamente assenti di Squarzina, Faust - frammenti parte I e II di Goethe (nel ruolo di Margherita, con Giorgio Strehler nel ruolo di Faust), Il campiello di Goldoni, I giganti della montagna di Pirandello, Morte di un commesso viaggiatore di Miller (per il Teatro Eliseo, con la regia di Giancarlo Cobelli), Giorni felici di Beckett in tournée in Italia, al Festival di Madrid e di Berlino.
Nel febbraio 2002 debutta a fianco di Umberto Orsini in Erano tutti miei figli, regia di Cesare Lievi. Partecipa a due film per il cinema: Grazie di tutto, regia di Luca Manfredi, con Nino Manfredi, Nancy Brilli, Massimo Ghini e Resurrezione, regia di Paolo e Vittorio Taviani. (Copyright Sipario 2009)
Francesca Ciocchetti
FRANCESCA CIOCCHETTI (attrice)
Romana, si diploma nel 2001 all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”; segue la specializzazione presso il centro “Santa Cristina” diretto da Luca Ronconi
Ha studiato con: Marisa Fabbri, Mauro Avogadro, Lorenzo Salveti, Pino Passalacqua, Mario Ferrero, Michele Monetta,Valerio Binasco, Roberto Munoz, Elisabeth Zundel, Martin Haupel, Andreas Wirth, Augustin Humet, Mamadou Dioume, Yoshi Oida,Susan Main, Maria Consagra, Monica Vannucchi (danza contemporanea - Contat),Victoria Arenillas e Leonardo Elias (Tango Argentino), Alessandra Niccolini (mimesica), Michele Monetta (metodo Decroux), Francesco Manetti (scherma - combattimento), laboratori con Raffaella Giordano.
Ha vinto diversi premi teatrali (Primo Premio Nazionale “Lina Volonghi” anno 2000; Premio Virginia Reiter miglior attrice under 35 Stagione 2007/2008; Premio Nazionale della Critica 2008/2009; Premio Eleonora Duse come attrice rivelazione Stagione 2008/2009). Per Luca Ronconi ha portato in scena opere di Goldoni, Cechov, Shakespeare; ha lavorato, fra gli altri, con Peter Greenaway, Mamadou Dioume, Lorenzo Salvati, Marisa Fabbri, Franco Brambilla. Ha partecipato ai cortometraggi “Il mito della caverna” sceneggiato e diretto da G. Gandini - vincitore Nastro D’Argento ; “La ragazza” sceneggiato e diretto da E. Falsetti; “Il gioco delle parti” sceneggiato e diretto da E. Felloni.
Anna Bonaiuto
ANNA BONAIUTO (attrice)
Napoletana, ha rappresentato con vigore e tecnica innumerevoli ritratti umani, alternando forza del personaggio e leggerezza dell'interpretazione.
Nel 1972 debutta al cinema con il film Teresa la ladra di Carlo Di Palma, accanto a Monica Vitti, Stefano Satta Flores, Isa Danieli, Carlo Delle Piane e un giovanissimo Michele Placido (che sarà suo partner in tantissimi altri lavori). L'anno seguente è nel cast di Film d'amore e d'anarchia , diretta da Lina Wertmuller. A cavallo degli anni Settanta-Ottanta collaborerà in b-movie e film impegnati con Bruno Corbucci, Joe D'Amato, Eriprando Visconti, Luciano Odorisio, Giuliana Gamba, Pupi Avati e Luciano Emmer.
Ma è solo nel 1992 che si farà veramente notare in Morte di un matematico napoletano, primo film di Mario Martone, accanto a Carlo Cecchi. Nel 1993 vince la Coppa Volpi a Venezia come Miglior attrice non protagonista nel film di Liliana Cavani Dove siete? Io sono qui. L'anno seguente Michael Radford la dirige ne Il postino, ultimo film di Massimo Troisi, accanto a Philippe Noiret e Maria Grazia Cucinotta. Ritorna come protagonista nel film di Martone L'amore molesto: storia di una disegnatrice di fumetti che indaga sul suicidio della madre, vibrante ritratto col quale si aggiudica il Nastro d'Argento ed il David di Donatello come miglior attrice protagonista. Le collaborazioni con Martone preseguiranno con I Vesuviani (1997) e Teatro di guerra (1998).
Alla fine degli anni Novanta sarà la prostituta ribelle Maddalena in Appassionate (1999) di Tonino de Bernardi e vestirà i panni di una psicologa in Prima la musica, poi le parole (2000) di Fulvio Wetzl. Rare le sue apparizioni in fiction: il ruolo più importante è a fianco di Michele Placido ne “Il sequestro Soffiantini” di Riccardo Milani. Nel cinema e nel teatro trova la sua vera dimensione: dal ritratto della madre di Giosuè in La passione di Giosuè l'ebreo (2005) di Pasquale Scimeca al pubblico ministero nel controverso Il caimano (2006) di Nanni Moretti. Ha recitato in Mio fratello è figlio unico, La ragazza del lago, Bianco e nero, Il divo.
Al Madina, musiciste
AL MADINA (musiciste)
Il sapore arabo del nome Al Madina rimanda alla memoria di una Palermo densa di umori, crocevia di culture mediterranee. Sbarcati in Sicilia, gli Arabi chiamarono così il grande centro abitato che si affacciava sul golfo: La Medina, ossia la città.
Al Madina nasce nel 2002 da un’idea di Costanza Licata, condivisa successivamente da Rosemary Enea, con l’intento di riportare alla luce la musica popolare, che tramanda nel tempo tecniche e suggestioni come il cunto, il racconto orale del musico girovago. Il nome del gruppo è segno di pace e augurio di convivenza fra i popoli.
Il viaggio musicale di Al Madina attraversa secoli di storia senza lasciarsi contaminare dalle ovvietà del folklore, mantenendo sempre un'identità emotiva legata a un'espressione poetica e onirica.
Per il primo album, “Palermo… Palermo tu” (2003) Al Madina sceglie come palinsesto letterario gli scritti di illustri autori palermitani: da Salvo Licata - padre di Costanza - a Franco Scaldati, da Ignazio Buttita a Rosa Balistreri, a Luigi Maria Burruano e Paride Benassai. Nomi e volti che hanno segnato la storia del teatro siciliano e non solo. All'album hanno collaborato Ignazio Garsia, il maestro Mario Modestini, compositore e arrangiatore delle melodie; e Daniele Ciprì per la foto di copertina.
Costanza Licata (voce, mandolino percussioni e violino), e Rosemary Enea (pianoforte, fisarmonica, chitarra e percussioni) sono diplomate al Conservatorio “Vincenzo Bellini” di Palermo e sono il cuore, l’anima pulsante del gruppo. Le due musiciste vantano una intensa attività concertistica: hanno suonato per il Teatro Massimo, il Teatro Politeama e per gli Amici della Musica.
Al Madina negli anni ha occasionalmente ospitato altri artisti: dalla fine del 2004, in diverse occasioni, ha avuto l’onore di collaborare con Alejandra Bertolino Garcia, che ha condiviso il proprio bagaglio di flamenco puro, e compàs, arricchito e rigenerato da ritmi jazz e dalla tradizione della musica gitana, cantando e suonando il cajon, cajon cubano, karimba, lududrams, nacchere e muovendosi con il manton. Di origine spagnola, l’arte di Alejandra, contaminata ed arricchita dalla musica Al Madina, ha consentito la nascita di un mix di suoni di grande suggestione.
Ultimamente il gruppo si avvale della collaborazione di Nino Macaluso per gli arrangiamenti, di Rosario Punzo, Valeria Cimò e Salvo Compagno alle percussioni, Pier Paolo Petta alla fisarmonica, Giacomo Lucchese alla tromba, Francesco Polito alla chitarra e suoni elettronici, Luca Lo Bianco al contrabbasso.
Il sapore arabo del nome Al Madina rimanda alla memoria di una Palermo densa di umori, crocevia di culture mediterranee. Sbarcati in Sicilia, gli Arabi chiamarono così il grande centro abitato che si affacciava sul golfo: La Medina, ossia la città.
Al Madina nasce nel 2002 da un’idea di Costanza Licata, condivisa successivamente da Rosemary Enea, con l’intento di riportare alla luce la musica popolare, che tramanda nel tempo tecniche e suggestioni come il cunto, il racconto orale del musico girovago. Il nome del gruppo è segno di pace e augurio di convivenza fra i popoli.
Il viaggio musicale di Al Madina attraversa secoli di storia senza lasciarsi contaminare dalle ovvietà del folklore, mantenendo sempre un'identità emotiva legata a un'espressione poetica e onirica.
Per il primo album, “Palermo… Palermo tu” (2003) Al Madina sceglie come palinsesto letterario gli scritti di illustri autori palermitani: da Salvo Licata - padre di Costanza - a Franco Scaldati, da Ignazio Buttita a Rosa Balistreri, a Luigi Maria Burruano e Paride Benassai. Nomi e volti che hanno segnato la storia del teatro siciliano e non solo. All'album hanno collaborato Ignazio Garsia, il maestro Mario Modestini, compositore e arrangiatore delle melodie; e Daniele Ciprì per la foto di copertina.
Costanza Licata (voce, mandolino percussioni e violino), e Rosemary Enea (pianoforte, fisarmonica, chitarra e percussioni) sono diplomate al Conservatorio “Vincenzo Bellini” di Palermo e sono il cuore, l’anima pulsante del gruppo. Le due musiciste vantano una intensa attività concertistica: hanno suonato per il Teatro Massimo, il Teatro Politeama e per gli Amici della Musica.
Al Madina negli anni ha occasionalmente ospitato altri artisti: dalla fine del 2004, in diverse occasioni, ha avuto l’onore di collaborare con Alejandra Bertolino Garcia, che ha condiviso il proprio bagaglio di flamenco puro, e compàs, arricchito e rigenerato da ritmi jazz e dalla tradizione della musica gitana, cantando e suonando il cajon, cajon cubano, karimba, lududrams, nacchere e muovendosi con il manton. Di origine spagnola, l’arte di Alejandra, contaminata ed arricchita dalla musica Al Madina, ha consentito la nascita di un mix di suoni di grande suggestione.
Ultimamente il gruppo si avvale della collaborazione di Nino Macaluso per gli arrangiamenti, di Rosario Punzo, Valeria Cimò e Salvo Compagno alle percussioni, Pier Paolo Petta alla fisarmonica, Giacomo Lucchese alla tromba, Francesco Polito alla chitarra e suoni elettronici, Luca Lo Bianco al contrabbasso.
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