venerdì 25 settembre 2015

Non bastasse l'emozione d'essere selezionate quali finaliste, abbiamo "torturato" - solo un pochino - Silvia Pernarella, Silvia Calderoni e Sara Putignano, rivolgendo loro alcune domande. 

1. quali sono stati i passaggi chiave della tua formazione (esperienze, persone, collaborazioni)
2. recitare, per te, è….
3. che tipo di attrice sei oggi? tenta un’autodefinzione in una riga. 
4. che tipo di attrice/artista vuoi diventare? (idem)
5. quanto contano oggi i seguenti fattori, in teatro, nel cinema e in tv: la voce, la versatilità, la capacità imprenditoriale (auto-imprenditoriale, ovvero: di progettare, eventualmente scrivere, trovare il modo di produrre e portare a compimento un proprio progetto)
6. qual è il tuo più importante progetto nel futuro (da qui a 1 anno)

Ed ecco le loro risposte...


Silvia Pernarella: 

Il cassetto delle cose fatte è bene non aprirlo spesso…quello delle cose da fare non è mai abbastanza pieno. Ho visto il teatro per la prima volta a 6 anni. Poi Piccolo Teatro, Ronconi - Il suo genio e la perenne sensazione di sentirlo irraggiungibile-, tante produzioni in giro per l’Italia, un monologo nel quale rivestivo il ruolo di attrice, produttrice e organizzatrice, la fiducia di Peter Stein e il mio ritorno sotto i riflettori del teatro che può cambiare i destini.
La cosa per me più interessante oggi è l’infinito potenziale di un’occasione colta nel massimo della sua prospettiva: lavoro per diventare un’artista  che si assume la responsabilità di tutto ciò che in lei può e vuole, e cerco ogni giorno un modo nuovo e radicale di vedere e amare il mio lavoro. Altro? Sì, un desiderio: fare in modo che anche  il pubblico riesca a capire quanto vale un’esistenza piena di “futuro” al di là di questi tempi confusi e persi.


    Sara Putignano:

    quali sono stati i passaggi chiave della tua formazione (esperienze, persone, collaborazioni)
     l'ingresso all'Accademia Nazionale D'Arte Drammatica “Silvio d'Amico” dove ho imparato da grandi insegnanti e dove ho conosciuto i compagni con i quali ho fondato la mia attuale compagnia teatrale.L'incontro con L.Ronconi l'ultimo anno di accademia dal quale sono partiti 4 anni di formazione e l'incontro con F.Paravidino.

    recitare, per te, è….
    vivere tanto e poter vivere tutto per provare a restituirlo .

    che tipo di attrice sei oggi? tenta un’autodefinzione in una riga. 
    Un'attrice alla scoperta di tutto ciò che viene a galla esperienza dopo esperienza.

    che tipo di attrice/artista vuoi diventare? (idem)
    un'attrice mai stanca,sempre in ascolto dei cambiamenti della propria necessità artistica e con la stessa paura di oggi.

    quanto contano oggi i seguenti fattori, in teatro, nel cinema e in tv: la voce, la versatilità, la capacità imprenditoriale (auto-imprenditoriale, ovvero: di progettare, eventualmente scrivere, trovare il modo di produrre e portare a compimento un proprio progetto)

    la voce essendo risultato di una condizione psico-fisica quando si decide di usare è fondamentale.
    In teatro e in cinema ha il compito di adattarsi “naturalmente “ ai diversi luoghi e alla distanza dall'occhio esterno e data la difficoltà ha bisogno di molto allenamento precedente.
    La versatilità invece dovrebbe esserci ovunque anche se nel cinema e in tv è sempre meno considerato un valore.è la caratteristica che mi affascina di più in un attore o attrice perchè all'interno ne sento la magia del mestiere oltre che la capacità attoriale.
    La capacità imprenditoriale invece è fondamentale per rendere sempre attiva la creatività purchè necessaria.naturalmente in teatro essendo un macchina meno complessa del cinema e della tv è più semplice tenerla allenata.

    qual è il tuo più importante progetto nel futuro (da qui a 1 anno)

    l'organizzazione e preparazione della valigia che mi dovrà accompagnare per otto mesi.


    Silvia Calderoni:

    "Non ho necessità di definire il genere di attrice che sono. 
    C’è stato un tempo in cui le attrici e attori non venivano sepolti in terra consacrata. Ecco io continuo a tenere in quel tempo attrici e attori. Creature senza pace, che inseguono il verosimile e imbracciano il fucile solo quando spara a salve. Addestrati nelle scuole o nelle botteghe di artigiani. Corpi pronti ad azioni inquietanti verso i fari che illuminano il proscenio. Incapaci alla sottrazione e virtuosi nella moltiplicazione.. acari del velluto rosso. 
    Recitare per me è DIFFICILE e il mio più importante progetto nel futuro è continuare a farlo, in libertà. "
    Comunicato stampa



    Laura Marinoni annuncia i nomi delle tre finaliste del Premio Virginia Reiter 2015:

    Sara Putignano, Silvia Calderoni, Silvia Pernarella 

    Le attrici incontreranno la giuria, il pubblico e la stampa 
    sabato 26 settembre alle 18.00, nel foyer del Teatro Storchi
    Alle 21.00, sul palco del Teatro Storchi la serata di gala e premiazione

    Ingresso gratuito
      
    Modena, 25 settembre 2015 - Sono stati annunciati ieri sera al Drama Teatro, poco prima della performance di Maria Paiato ne Il compleanno di Francesco Permunian, per la regia di Giulio Costa, i nomi delle tre finaliste del Premio Virginia Reiter 2015: sono Sara Putignano, Silvia Calderoni, Silvia Pernarella. Le tre giovani attrici incontreranno la giuria, il pubblico e la stampa nel foyer del Teatro Storchi sabato 26 settembre alle 18.00, prima di salire sul palco del Teatro Storchi alle 21.00 per una breve performance incentrata su di un brano dal loro più recente repertorio, cui seguirà la loro premiazione.
    Lo spettacolo di Francesco Permunian presentato ieri sera in una lettura scenica (molto, scenica) da Maria Paiato, di sempre sconvolgente intensità, è stato allestito in anteprima nazionale a Modena. L’attrice ha lasciato trapelare che sarebbe lieta di presentare la versione teatrale definitiva di questa opera, prodotta da Associazione Virginia Reiter e Associazione Arkadiis in collaborazione con Ferrara OFF, nella prossima stagione teatrale.
    Silvia Pernarella si forma al Piccolo di Milano,  e lavora nelle produzioni del Teatro Stabile sino al 2013. E’ stata diretta da Rifici, Sinigaglia, De Luca, Longhi, Plini, Stein. Nel 2015 è in scena nel Calderon di Pasolini con la regia di Federico Tiezzi.
    Sara Putignano si diploma alla Silvio D’Amico di Roma, e si perfeziona con Nekrosius, Clough, Karpov, Baur e Placido. E’ stata diretta da Paradivino, Lievo, Ronconi, Salveti, Farau, Rifici.
    Silvia Calderoni si è formata in Romagna collaborando tra gli altri con il Teatro della Valdoca, e dal 2006 collabora ininterrottamente con la compagnia riminese Motus di cui, nel 2015, interpreta il solo MDLSX dove, insieme a Daniela Nicolò, cura anche la regia.
    Sabato sera saranno inoltre consegnati il Premio alla Carriera Virginia Reiter, a Franca Nuti, e il Premio europeo Giuseppe Bertolucci, alla miglior attrice europea under 35.
    Il trittico di Premi Virginia Reiter – Giuseppe Bertolucci sono come sempre assegnati da un giuria composta dai massimi critici teatrali italiani, quali Rodolfo di Giammarco (La Repubblica), Maria Grazia Gregori (L’Unità), Gianfranco Capitta (Manifesto) e da Ennio Chiodi, con la presidenza di Sergio Zavoli.
    Premio e Festival Virginia Reiter. Edizione del ventennale dalla fondazione sono patrocinati da MiBACT e realizzati con il Patrocinio e il contributo di Comune di Modena, della Regione Emilia Romagna in collaborazione con Apt Servizi, di Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e di BPER.




    Per info: 
    Festivalvirginiareiter.blogspot.it

    Ufficio stampa: nicoletta.tassan@musicpress.it - ph. 348 641 8 066

    giovedì 24 settembre 2015

    XI Premio nazionale Virginia Reiter
    III Premio Giuseppe Bertolucci
    V Festival Virginia Reiter. Il lavoro dell’attrice
    Direzione artistica di Laura Marinoni

    Comunicato stampa

    Il Festival Il lavoro dell’attrice 2015 prosegue venerdì 25 settembre con

    Maria Pilar Pérez Aspa in L’età proibita

     la lectio magistralis di 
    Franca Nuti

    e gli interventi di Debora Zuin, Marta Cuscunà e Clio Cipolletta

    In attesa della premiazione, sabato 26 settembre sul palco del Teatro Storchi

    Ridotto “Virginia Reiter” e portico esterno del Teatro Storchi di Modena
    Ingresso gratuito

    Modena, 24 settembre 2015 – Per il suo secondo giorno di programmazione, il Festival Virginia Reiter ritorna al Teatro Storchi e ne esplora in chiave scenica alcuni spazi non tradizionalmente deputati alla rappresentazione: il Ridotto del Teatro, intitolato quest’anno all’attrice ottocentesca, sarà il palcoscenico “istoriato” (dai costumi della Memoria del possibile. Irraggiamenti da un costume di Virginia Reiter, aperta sino al 26) in cui, venerdì 25 settembre, Maria Pilar Pérez Aspa interpreterà L’età proibita, l’applaudito monologo ispirato alla vita e alla figura libera e volitiva di Margherite Duras, scritto dall’attrice basca vincitrice del Premio Reiter nel 2003 a quattro mani con Roberto Festa (ore 17). “Cercavo da tempo un testo che lasciasse un’eco a sipario chiuso, spiega l’attrice e regista, un testo che non consentisse di afflosciarsi in poltrona anzi, che portasse con se la stessa sensazione di dolore alle ossa che hai quando sei adolescente e stai crescendo, e fa male. In questi appunti biografici di Marguerite Duras ho trovato quello che andavo cercando.” 
    Alle 19, seguiranno la lectio magistrale di Franca Nuti e gli interventi a voce sola di altre premiate delle passate edizioni del Virginia Reiter, ormai approdate ad una carriera internazionale, quali Debora Zuin, Clio Cipolletta e Marta Cuscunà. Le lectio vedranno le attrici rivolgersi al pubblico dal porticato laterale esterno del Teatro (via Martiri della Libertà): un inedito palcoscenico che riceverà gli sguardi di un pubblico attorniato dagli alberi del vicino parco.
    L’iter della manifestazione dedicata al lavoro dell’attrice si compirà sabato 26, con la cerimonia di consegna dell’XI Premio under 35, del Premio alla carriera Virginia Reiter e del III Premio europeo Giuseppe Bertolucci, sul palco del Teatro Storchi, alle 21.00. La serata, preceduta come di consueto dall’incontro tra giurati e attrici, alla presenza del pubblico e della stampa nel Foyer dello Storchi (ore 18) sarà un grande momento di spettacolo che vedrà le finaliste in gara presentare alcuni estratti dal loro repertorio, con la partecipazione della direttrice artistica della manifestazione, Laura Marinoni.
    Il trittico di Premi Virginia Reiter – Giuseppe Bertolucci saranno come sempre assegnati da un giuria composta dai massimi critici teatrali italiani, quali Rodolfo di Giammarco (La Repubblica), Maria Grazia Gregori (L’Unità), Gianfranco Capitta (Manifesto) e da Ennio Chiodi, con la presidenza di Sergio Zavoli.
    Premio e Festival Virginia Reiter. Edizione del ventennale dalla fondazione sono patrocinati da MiBACT e realizzati con il Patrocinio e il contributo di Comune di Modena, della Regione Emilia Romagna in collaborazione con Apt Servizi, di Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e di BPER.

    L’ETA’ PROIBITA
    appunti biografici di Marguerite Duras
    drammaturgia Roberto Festa e M.P. Pérez Aspa
    regia e interpretazione Maria Pilar Pérez Aspa
    luci Alessandro Verazzi
    scene Maria Spazzi

    produzione Atir Teatro Ringhiera
    in collaborazione con Pim Off


    “Di gran lunga lo spettacolo più bello visto a Kilowatt Festival 2015.
    Marìa Pilar Pérez Aspa, un abile falegname al lavoro. Esattezza e concretezza, esperienza e visione. Precisione e tecnica, e cioè un serio, artigianale, rispettoso e rispettabile lavoro d’attore: merce rara, di cui si sente ogni giorno di più la mancanza. 
    In L’età proibita c’è in abbondanza quello che in teoria dovrebbe esserci sempre, quando si va a teatro: il teatro. Dire grazie, almeno.”
    Michele Pascarella, Gagarin magazine-28 luglio 2015


    “Una sera a teatro in compagnia di Marguerite Duras, occasione preziosa grazie alla brava Maria  Pilar Pérez Aspa. Da una parte la scrittura che ha segnato il Novecent,o dall’altra gli amori, i lutti, le battaglie. Quella musica piena “di musiche e di uomini che le son piaciuti””
    Diego Vincenti, Il Giorno.

    “Il lavoro di Maria Pilar Pérez AspaL’età proibita – Appunti biografici di Marguerite Duras, sorprende per l’onestà intellettuale e per l’intelligenza di scegliere un taglio strettamente (auto)biografico, in cui è la stessa Duras a parlare in prima persona, attraverso quelli che paiono spezzoni di interviste e diari. Ci si concentra sulla donna per far emergere l’artista. Un lavoro scenico che punta sulla semplicità ma rimane incisivo, riuscendo perfino a turbare.
    Incredibilmente intensa e precisa Maria Pilar Pérez Aspa, la cui cura dei dettagli è nascosta sotto una cipria di naturalezza. Si tira le calze, si sofferma su una sillaba, un balbettio in francese prima di sistemarsi gli occhiali: la Duras è sul palco.”
    Hystrio – 15 gennaio 2015


    Note di regia
    Cercavo da tempo un testo che lasciasse un’eco a sipario chiuso, un testo che non consentisse di afflosciarsi in poltrona anzi, che portasse con se la stessa sensazione di dolore alle ossa che hai quando sei adolescente e stai crescendo, e fa male. Perché si può crescere in qualsiasi momento, come si può amare a qualsiasi età, come si può distruggere qualsiasi vita, così, quasi per diletto.
    In questi appunti biografici di Marguerite Duras ho trovato quello che andavo cercando. Marguerite è una donna scomoda, una donna dalle parole forti, taglienti come frammenti di vetro, politicamente scorrette, che parla della casa e del rapporto delle persone con la casa che abitano, di amore - più che di storie di amore - di sesso, di corridoi dove si addormentano i bambini, della Francia, di stupidità umana, della scrittura, di se stessa.
    Una donna che beve, che ride, che ama quando ‘non dovrebbe’, quando sarebbe proibito anche vivere. Una donna che non cerca l’approvazione, che vede, fino all’accecamento.
    Ho rielaborato questo materiale dandogli una forma teatrale semplice, immediata, senza scorciatoie ne possibilità di fuga, dando allo spettatore la possibilità di accettare la sfida di una delle coscienze più lucide del nostro tempo. 

    MARIA PILAR PEREZ ASPA

    Nata a Zaragoza (Spagna) si trasferisce in Italia nel 1992 dopo aver ottenuto una laurea breve in Filologia Ispanica ed essersi diplomata alla Escuela de Teatro del Excmo. Aytmo de Zaragoza. Nel 1996 si diploma alla Scuola D'Arte drammatica Paolo Grassi di Milano. Lo stesso anno fonda assieme a Serena Sinigaglia l'ATIR, compagnia riconosciuta a livello internazionale con cui farà spettacoli come Romeo e Giulietta, Le Baccanti, Where is the Wonderful life, Come un cammello in una grondaia, Il Che, Le Troiane, Rosa la rossa, Donne in parlamento, Buona notte Desdemona, Il Duende, La fiaccola sotto il moggio. Federico. Ribellioni Possibili. Italia anni 10. Alla mia età mi nascondo ancora per fumare.

    Ha lavorato tra gli altri con Luca Ronconi (La mente da sola 2006, Cinque testi di Ibsen 2008, Un altro gabbiano 2009, Il Panico 2013), Peter Greenaway (Blue Planet 2008), Dominique Unternehr (CDN Bordeaux 2002) Mario Martone, Giampiero Solari, Gabriele Vacis, Armando Punzo, Gigi Dall'Aglio. Davide del Mare. Francesco Micheli, Fausto Russo Alesi, Leo Muscato, Carmelo Rifici (Yerma 2013). Assistente e traduttrice di Rodrigo García per il progetto Ecole des maîtres, cura anche nel 2012 la traduzione di ‘Rebeldías posibles’ di Luís García Araus
    Dal 2006 è collaboratrice di Sky classica, emittente per cui recensisce spettacoli teatrali.
    Dal 2009 collabora con il Consolato Spagnolo e il Centro Cervantes di Milano per diversi progetti e letture ospitate dal Piccolo Teatro di Milano.
    Nel 2011 scrive ‘Federico, vita e mistero di García Lorca’ sulla vita del poeta spagnolo.
    Nel 2012 traduce e porta in Italia ‘Ribellioni possibili’ di Luís García Araus, nominato ai premi Ubu 2013 come miglior novità straniera.
    Nel 2015 scrive e porta in scena ‘L’età proibita’ spettacolo sulla vita della scrittrice Marguerite Duras, selezione visionari Kilowatt 2015.
    Vince il Premio nazionale Virginia Reiter come migliore attrice teatrale under 35 nel 2005.
    E stata nominata ai premi Ubu 2005 come miglior attrice non protagonista.


    DEBORA ZUIN
    Diplomata alla “Scuola del Piccolo Teatro diretta da G. Strehler”.  Partecipa alla IV edizione dell’ “école des MAITRES” con Alfredo Arias e diretta da Franco Quadri; alla III edizione de “I Porti del Mediterraneo” diretta da Marco Baliani, nel 2004 alla scuola di perfezionamento di Santa Cristina diretta da Luca Ronconi.
    Numerose le produzioni al Piccolo Teatro di Milano: da” Madre coraggio di Sarajevo” e” I giganti della montagna”  regia di G.Strehler  a “Storia di una gabbianella…” diretta da W. Pagliaro e G. Jancu,  “Lux in tenebris”,” Oriazi e curiazi”, “Il teatro comico” per la regia di  E.D'amato.
    Ha lavorato con A.Arias, dopo l'Ecole dès maitrès, in “Peines de coeur d’une chatte française”,  Premio Moliére come miglior spettacolo musicale francese e con P.Stein nel ruolo di Meroe in ”Penthesilea”. E’ Ismene in “Antigone “di Brecht per la regia di F.Tiezzi, recita diretta da Luca Ronconi in “Atti di guerra “e  “Lo specchio del diavolo”.
    Collabora negli ultimi anni di nuovo con Federico Tiezzi per il quale è Diamante nei ”Giganti” pirandelliani,  Adela Quested in “Passaggio in India”,  Lucia ne "I promessi sposi alla prova" e ancora partecipa alla produzione di “Uccelli” di Aristofane ed all’allestimento di “Ifigenia in Aulide” al Teatro greco di Siracusa
     Lavora inoltre sotto la direzione di M.Baliani,  M.Avogadro, F.R.Alesi in “Edeyen”,  A.Genovesi in “Happy Family”, A.Taddei, Animanera in” Fine Famiglia”e “Senza famiglia”, Elio De Capitani e Ferdinando Bruni nella ripresa di History boys e La discesa di Orfeo.
    Collabora regolarmente con la casa di produzione audiolibri Alfaaudiobook
    Appare in TV con A.Sironi in  La Monaca di Monza, B.Bigoni ( La notte delle navi), G.Salvatores (Happy family) , P.Greenaway (Peopling the palace), C.Centimeri (Bloody Mary xmas).
    Ha vinto il Premio Virginia Reiter nel 2003, il premio della critica Parole e gesto  Imola, il premio Eleonora Duse quale attrice emergente nel 2005.

    CLIO CIPOLLETTA

    Classe 1985, nata a Napoli, dopo gli studi nella sua città e le prime esperienze di teatro per la regia di Carlo Cerciello, si iscrive alla Scuola di Teatro del Piccolo diplomandosi nel 2008. Al Piccolo ha recitato nel Gabbiano e nel Giardino dei ciliegi di Cechov (regia di Enrico D’Amato), nella Betìa di Ruzante (regia di Gianfranco de Bosio), in Futur…azione a crepapelle (regia di Emanuele De Checchi), Gl’Innamorati di Goldoni (regia di Massimo De Francovich).
    Diretta da Luca Ronconi ha preso parte a Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare. Nella stagione appena conclusa, ha recitato anche in Darwin… tra le nuvole, di Boschi/de Luca/Giorello (regia di Stefano de Luca), Il gatto con gli stivali-Una recita continuamente interrotta di Tieck/Tessitore (regia di Carmelo Rifici) e La cimicedi Majakovskij (regia di Serena Sinigaglia).
    Nell’estate 2009 ha inoltre recitato in Un altro gabbiano da Checov, per la regia di Luca Ronconi, una produzione del Centro Teatrale Santa Cristina per il Festival dei 2 Mondi di Spoleto.


    MARTA CUSCUNA’
    Sono nata a Monfalcone, città operaia famosa per il cantiere navale in cui si costruiscono le navi da crociera più grandi del mondo e per il triste primato dei decessi per malattie causate dall'amianto.
    Il mio percorso formativo più importante prende avvio grazie a Prima del Teatro: Scuola Europea per l’Arte dell’Attore, dove incontro alcuni grandi maestri del teatro contemporaneo come Joan Baixas, José Sanchis Sinisterra, Yuri Krasovvskij, Jaume Melendres, Christian Burgess.
    Nel 2004 debutto come attrice professionista in Pesciomìni di Vicic e Pippo Pettirosso di Altan, prodotti dal CTA di Gorizia.
    Nel 2006 debutto all'estero in Merma Neverdies, spettacolo con pupazzi di Joan Miró, regia di Joan Baixas, prodotto da Elsinor-Barcelona in esclusiva per la Tate Modern Gallery di Londra.
    Nel 2007 torno in scena in Italia con Indemoniate!, spettacolo di Giuliana Musso e Carlo Tolazzi, regia di Massimo Somaglino, prodotto da Teatro Club Udine e dal Rossetti,Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.
    Nel 2008 partecipo come attrice allo spettacolo Zoè, Inocencia criminal, prodotto della Compañía Teatre de la Claca di Barcellona, diretta da Joan Baixas.
    Nel 2009 vinco il Premio Scenario per Ustica 2009 con lo spettacolo inedito È bello vivere liberi! Progetto di teatro civile per un'attrice, 5 burattini e un pupazzo. Ispirato alla biografia di Ondina Peteani. Di cui sono autrice e interprete.
    Dal 2009 faccio parte del progetto Fies Factory di Centrale Fies.
    In maggio 2009 debutto in Spagna con lo spettacolo Zoé, ultima produzione della Compañía Teatre de la Claca di Barcellona, diretta da Joan Baixas. Nel giugno vinco il Premio Scenario per Ustica '09 con il progetto inedito È bello vivere liberi! Progetto di teatro civile per un'attrice, 5 burattini e un pupazzo.
    Nel 2011, grazie ad una borsa di studio e a Prima del Teatro, partecipo a ... Think only this of me... progetto inedito per attori e musicisti della Guildhall School of Music and Drama di Londra, diretto da Christian Burgess. Nel 2012 debutto con il mio nuovo progetto teatrale La semplicità ingannata. Satira per attrice e pupazze sul lusso d'esser donne, che si aggiudica il Premio Last Seen 2012 come miglior spettacolo dell'anno. Nel 2013 vinco il Premio Enriquez.
    Nel 2015 debutto in un mio testo Sorry, Boys, ispirato al caso di cronaca di maternità di gruppo, architetta da 16 adolescenti americane.




    mercoledì 23 settembre 2015

    XI Premio nazionale Virginia Reiter
    III Premio Giuseppe Bertolucci
    V Festival Virginia Reiter. Il lavoro dell’attrice
    Direzione artistica di Laura Marinoni

    Comunicato stampa

    Maria Paiato in Il compleanno
    di Francesco Permunian, per la regia di Giulio Costa

    inaugura il Festival Virginia Reiter. Il lavoro dell’attrice 2015
    Edizione del Ventennale dalla fondazione del Premio

    Giovedì 24 settembre: inaugurazione ore 19 e spettacolo ore 20.30
    Teatro Drama, Via Buon Pastore 57
    Ingresso gratuito

    Modena, 23 settembre 2015 – Il Festival Virginia Reiter s’inaugura il 24 settembre al Teatro Drama di Modena con una presentazione del festival (h. 19), cui seguirà un primo spettacolo teatrale (h.20.30) di cui sarà protagonista assoluta l’attrice Maria Paiato: Il compleanno, una lettura scenica tratta dal racconto omonimo di Francesco Permunian, per la regia di Giulio Costa, che riporta ancora una volta all’attenzione il tema dell’eredità, in questo caso storica, attraverso la rievocazione della vita e delle malefatte di un ex gerarca nazista. Lo spettacolo, coprodotto da Associazione Virginia Reiter e Associazione Arkadiis, in collaborazione con Ferrara Off, è un esempio delle alture cui permette d’accedere, se ben compiuto, il lavoro dell’attrice, cui il festival è dedicato.  Maria Paiato – attrice insignita di importanti riconoscimenti fra cui il Premio Olimpici del Teatro e il Premio Ubu –  in un’intervista a Nino Dolfo sul Corriere della Sera  ha detto: “Da sempre mi attrae l’idea di interpretare una figura maschile maligna, tipo Riccardo III. Permunian ha una scrittura asciutta e tagliente e questa mi è sembrata un’occasione da non perdere”. Il testo verrà portato in scena sotto forma di lettura, affinché gli spettatori possano percepire con lucidità – in una forma di straniamento dal sapore brechtiano – le luci e le ombre del “rottame umano” inventato da Permunian.

    Lo spettacolo sarà preceduto dalla proiezione di una video intervista a Luca Ronconi in veste di regista di Celestina, di Fernando de Rojas, un’opera cardine della letteratura spagnola cinquecentesca. L’allestimento, in stagione nel 2014 al Piccolo Teatro di Milano, è tra le ultime regie del regista di cui si piange quest’anno la scomparsa. Protagonisti ne sono stati Maria Paiato, nella parte di Celestina, una performance che è leggenda, affiancata da Paolo Pierobon e Lucrezia Guidone, vincitrice nel 2013 del Premio Virginia Reiter, a riprova dell’ottima vista della giuria del Premio.

    Il compleanno – la trama: Alla vigilia del suo compleanno un vecchio ricorda; e invece di ripassare il discorso per il giorno dopo – “al diavolo le cerimonie” afferma –, prepara un infuso per la notte, miscelando per bene la dose di sonniferi. L’immagine che ricaviamo dalle prime righe de Il Compleanno (breve testo di Francesco Permunian, pubblicato da La Giuntina nel 2001), sembra descrivere una normale decadenza senile, se non fosse che nel giro di poche pagine veniamo a scoprire che il vecchio in questione è un ex nazista, che come tanti gerarchi responsabili dei genocidi se è riciclato nel nuovo mondo. Come ha scritto Romano A. Fiocchi su www.nazioneindiana.com si tratta di “un essere umano che fa del male con la consapevolezza di farlo e con l’assurda ignoranza di non comprenderne la gravità. Male che si concretizza nell’infierire sui deboli, soprattutto bambini, nel negare loro la facoltà di vivere una vita, come appunto è successo nei campi di concentramento”. Il tema è quello dell’incessante lotta fra la memoria e l’oblio, che qui vengono esemplificati dal vecchio (che vorrebbe dimenticare disperatamente) e dai bambini che vengono a fargli visita per ricordargli tutte le sue colpe.

    Premio e Festival Virginia Reiter 2015 sono patrocinati da MiBACT e realizzati con il Patrocinio e il contributo di Comune di Modena, della Regione Emilia Romagna in collaborazione con Apt Servizi, di Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e di BPER.

    Prossimi appuntamenti: Venerdì 25 settembre
    ore 17.00 Ridotto Virginia Reiter -Teatro Storchi: L’età Proibita
di e con Maria Pilar Pérez Aspa
    ore 19.00 Portico del Teatro Storchi: Incontro con Marta Cuscunà, Debora Zuin e Clio Cipolletta e Lectio magistralis di FRANCA NUTI


    MARIA PAIATO

    Nasce a Stienta, in provincia di Rovigo, nel 1961 Maria Paiato, considerata una delle più sensibili e raffinate interpreti italiane. Studia a Ferrara e all'età di ventitrè anni si diploma all'Accademia Nazionale d'Arte Dammatica Silvio d'Amico, fondata a Roma nel 1936 col nome del teorico teatrale, scrittore e critico vicino a Pirandello.

    La Paiato ha sicuramente una vocazione per il teatro, prima che per il cinema, e vale la pena di citare alcuni grandi nomi che l'hanno diretta in importanti spettacoli che hanno contribuito a renderla celebre. Fra questi Luca RonconiMauro BologniniGiancarlo SepeMaurizio Scaparro, Antonio Calende, Nanni LoyRoberto GuicciardiniGiampiero CicciòValerio Binasco. Le pièces nelle quali si è calata solo dal titolo dicono tanto: Sogno di una notte di mezza estate, di Shakespeare
    , Le Troiane, di Euripide, Un cuore semplice, ispirato al romanzo di Gustave Flaubert, L'intervista, di Natalia Ginzburg e altre. Inoltre nel 2005 la Paiato è regista di Non ho imparato nulla, tratto da Scottature, di Dolores Prato. 

    Al cinema, tra gli altri, è stata diretta nel ruolo di Grassoccia da Francesca Archibugi nel suo Lezioni di volo, film del 2007 che ha per protagonisti due amici alla scoperta dell'India dopo la bocciatura all'esame di maturità: vi troveranno da un lato l'amore per una donna molto più grande (Giovanna Mezzogiorno) e dall'altro le origini perdute legate ad una terra così esotica. Nell'ottobre del 2009 è invece nel cast di Lo spazio bianco, opera magistrale della Comencini, che le assegna il ruolo di magistrato. Appena due mesi dopo interpreta Ida Rosselli, al fianco di Tilda Swinton, nella pellicola di Luca Guadagnino Io sono l'amore (2010). Nello stesso anno la troviamo ne La passione di Carlo Mazzacurati, mentre due anni dopo si aggrega al cast de Il comandante e la cicogna di Silvio Soldini.
    L'attrice veneta ha anche, nel corso degli anni, interpretato ruoli minori per piccole serie televisive; si pensi a Don Matteo, Anni '60 o Provaci ancora, prof!


    E' vincitrice di numerosi premi come miglior attrice italiana: il Premio Borgio Verezzi (1994), il Premio Flaiano (2001), il Premio Olimpici del Teatro (2004), la Maschera d'oro (2005) e due Premi Ubu (2005 e 2006). Il 14 settembre 2007 le viene assegnato il Premio Olimpici del Teatro per il monologo Un cuore semplice nella categoria "One woman show"; a seguire il 12 ottobre 2009 il Premio Eleonora Duse 2009 per essersi particolarmente distinta nella stagione 2008-2009.

    martedì 22 settembre 2015


    Modena, 22 settembre 2015

    Abbiamo incontrato la nuova direttrice artistica Laura Marinoni che, tra una riflessione sul senso del Premio teatrale oggi e qualche ricordo personale, regala qualche consiglio alle giovani attrici.

    Signora Marinoni, che effetto le ha fatto, essere nominata Direttrice artistica del Premio Virginia Reiter?

    - Ho accolto la proposta con molto piacere, perché si tratta di un premio al femminile, destinato a promuovere giovani attrici. Mi sento molto vicina agli artisti che sono allinizio del loro percorso, forse perché continuo ad essere entusiasta del mio lavoro e mi riconosco in quella speciale energia che li contraddistingue.


    Che ricordo ha dei premi che ha ricevuto, a sua volta?

    - Ne ho ricevuti tanti nel corso della mia carriera, ma i più belli sono stati  sicuramente i primi.
     Al di là del ritorno pubblicitario che un premio generalmente garantisce, il senso più profondo di un simile riconoscimento è incoraggiare i giovani talenti a esprimersi con fiducia ,anche in un mondo lavorativo ormai estremamente instabile, in cui è  sempre più facile cadere in depressione non appena passano anche solo poche settimane di inattività.
     Lattore ha bisogno di stare sul palcoscenico!
    Mi piace pensare ai premi come a una forma di investimento che agisce sullautostima del premiato, che aiuta a focalizzarlo sui propri progetti futuri. Poi, se è previsto anche un minimo contributo economico, sono particolarmente graditi, perché possono essere daiuto ai fini della messa in scena di un nuovo spettacolo, o di una piccola produzione pensata ad hoc.
    Quando ero giovane cerano moltissime produzioni teatrali, mentre ora, per allestire un progetto -  nonostante i traguardi e la stima conquistati sul campo - è sempre più difficile per tutti.
    Il premio quindi, per unattrice giovane, è decisamente un aiuto, un incentivo a perseguire il proprio percorso personale, al di là delle scritture che si ottengono.


    Che capacità sono richieste a una giovane attrice, nellera della pluralità mediatica?

    - E richiesta, oggi più di prima, la capacità di diventare autori di se stessi, di reinventarsi ogni volta,  dinventarsi occasioni per esplorare le proprie passioni e trasformarle in testi, performance, spettacolo. Non esiste più la figura del grande regista cui affidarsi, è una figura che ha passato il suo periodo di grande moda.  Questo non significa che non esistano più i registi, ma il senso di questo mestiere sta evolvendo. Stiamo anche tornando per certi versi allOttocento, a figure capocomicali -che rischiano talvolta di diventare addirittura mattatoriali - ma in ogni caso agli attori viene richiesta una professionalità sfaccettata, una competenza tecnica di buon livello.
     Per quanto riguarda la crescita artistica, chi ha curiosità e talento solitamente non ha bisogno di essere incoraggiato. Ma è vero che ci vuole ancor più determinazione per riuscire oggi, anche laddove il talento e le motivazioni ci sono. In ogni caso, va detto:  Chi la dura, di solito ,la vince.
    Chi sente profondamente di avere qualcosa da dire, chi ha un sogno vero, deve fare qualsiasi cosa per ottenerlo, con passione, umiltà e coraggio.
     Consiglio di leggere e rileggere la Lettera a un giovane poeta di Rilke: dice tutto quello che abbiamo bisogno di ricordarci come artisti.
    Alle ragazze mi sento di ricordare limportanza della sincerità con se stessi, dellonestà intellettuale, della ricerca della propria bellezza interna innanzi tutto. Per saper fingere bisogna essere  straordinariamente veri.


    Quale insegnamento è possibile trarre, oggi, dallesempio della Reiter?

    - Uno degli aspetti di Virginia Reiter che mi ha maggiormente colpito è che fosse, a quei tempi, unattrice tanto versatile. Io ho un po il terrore delle cosiddette attrici drammatiche, per esempio. Drammatico è un aggettivo pericoloso, sia per chi lo usa che per il povero destinatario!
    In greco dramma dignifica azione , ma  il suo senso nella nostra lingua viene spesso travisato, diventando sinonimo di serioso, o di tragico.
    Io sostengo invece che il teatro è prima di tutto un gioco, e va fatto con allegria, con la felicità di fare un regalo al pubblico e a se stessi. E un lavoro che si avvicina a quello dello psicologo, dello scrittore, dell autore, del filosofo, dellatleta.. Un lavoro che non smette mai di arricchirti, di sorprenderti,di aiutarti a capire il mondo.
     Mi piace sempre mettere tanta energia vitale, positiva, anche nello studio dei testi apparentemente più impegnativi.  A fine 800 la Reiter era stimata soprattutto per la sua capacità di cambiare ruolo, completamente, aveva una duttilità strabiliante nel trasformarsi, una duttilità che nel 2015 io  non ho mai smesso di cercare. Guai a rimanere imprigionati nei ruoli: in ognuno di noi c’è una tavolozza di colori, di cui lartista ha il dovere di valorizzare lintera gamma di sfumature, senza dar nulla per scontato. Così,dopo 30 anni di carriera, ogni volta che inizio le prove di uno spettacolo, ho la stessa emozione e la sensazione di non farcela: ecco, è come se il passato non esistesse più. Ci sono io, un foglio bianco su cui scrivere una storia nuova, io e i miei compagni di viaggio e davanti chissà quale avventura.


    Laura Marinoni parteciperà alla serata di gala del Premio Virginia Reiter 2015. Edizione del ventennale dalla fondazione, sabato 26 settembre 2015, al Teatro Storchi di Modena (ore 21.00).


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