Da venerdì 7 a martedì 11 febbraio avrà luogo il primo degli Atelier organizzati dall’Associazione Virginia Reiter nell’ambito dell’omonimo Festival. Si tratta di un’esperienza scenica aperta a giovani, studenti, appassionati e liberi cittadini che hanno voglia di mettersi in gioco, guidata da attori come, in questo caso tra gli altri Hossein Taheri - del Laboratorio Teatrale “Caos d’amore”. Appuntamento a Modena, dalle ore 17, nella Sala Prove al primo piano della sede dell’Associazione, in Rua Muro 59.
L’Associazione Virginia Reiter apre le porte della sua Sala Prove e invita il pubblico a partecipare alla vita del teatro attraverso un programma di Atelier. Si tratta di un’esperienza scenica collettiva, guidata da alcuni attori, che coinvolgerà i cittadini in un momento di condivisione e di partecipazione diretta sul palcoscenico.
Il primo degli appuntamenti è relativo al Laboratorio Teatrale “Caos d’amore”: venerdì 7 febbraio a partire dalle ore 17.00 appuntamento nella Sala Prove al primo piano della sede dell’Associazione, in Rua Muro 59. Stesso luogo, ma a partire dalle ore 10.00 del mattino, sabato 8, mentre domenica 9 si comincia alle 15.00 e lunedì 10 e martedì 11 appuntamento di nuovo alle ore 17.00 ma, questa volta, presso il Cajka Teatro d’Avanguardia Popolare - che collabora all’iniziativa - in via della Meccanica 19. Un grande gioco teatrale quindi, aperto a tutti: curiosi e appassionati, studenti con o senza esperienza teatrale, ma tutti invitati a salire e a prendere possesso del palcoscenico per sperimentare, provare, attraversare la scena, misurare il corpo nello spazio, accordare il testo con la voce.
"Voler scrivere l'amore significa affrontare il guazzabuglio del linguaggio: quella zona confusionale in cui il linguaggio è insieme troppo e troppo poco, eccessivo e povero”: così scriveva Roland Barthes nel celebre saggio di semiologia sull’amore “Frammenti di un discorso amoroso”. A queste parole s’ispira il Laboratorio in programma Caos d’amore, così come anche alla “Conferenza degli uccelli”, del poeta persiano Farid al-Din Attar. Il lavoro - guidato da Hossein Taheri, attore teatrale, televisivo e cinematografico, direttore del Festival di Teatro Eco-Logico di Stromboli - partirà da queste suggestioni, proposte per ricostruire in un personale mosaico quelle esperienze che hanno generato tensioni amorose, elevando la geografia sentimentale di una piccola comunità di oggi alle vette impossibili della più grande passione umana.
Nella “Conferenza degli uccelli” di Attar la metafora è quella di un viaggio mistico di una comunità di uccelli che attraversa tutte le valli (o le esperienze) dell’amore per cercare Simurgh, l’uccello fantastico che, con la sua saggezza, darà finalmente un senso a quella mancanza continua sottesa ad ogni atto d’amore. Ma alla fine del viaggio la comunità si ritroverà davanti al risultato del suo percorso, senza aver visto Simurgh e senza aver trovato la risposta che cercava. L’unica certezza che resterà loro sarà la profonda metamorfosi dei loro miseri corpi e l’amore che li avrà inesorabilmente sopravanzati. Il dizionario arbitrario e frammentario di Barthes invece accompagnerà parallelamente nella decifrazione dell’atrofia sentimentale dell’uomo contemporaneo. Un oriente senza tempo incontra quindi, attraverso il viaggio della fantasia, un occidente inchiodato al suo tempo perduto.
Si consiglia un abbigliamento comodo.
Per ulteriori informazioni:
festivalvirginiareiter@gmail.com
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