Prende il via sabato 25 novembre il ciclo di
Masterclass organizzate dall’Associazione Virginia Reiter nell’ambito
dell’omonimo Festival: l’attrice Debora Zuin propone una giornata di
lavoro dedicata al “Gioco delle reazioni”. Appuntamento a Modena, dalle ore 10.00
alle 18.00, nella nuova sede dell’Associazione, in Rua Muro 59. Al termine del
workshop, per inaugurare lo spazio, verrà presentata la mostra permanente del
fotografo Dante Farricella con gli scatti della Premiazione e l’intrattenimento
musicale del piano Blues & Boogie di Marco “Ray” Mazzoli.
Lavorare
sulle “Reazioni” e sul loro gioco,
prendendo spunto dalla tecnica Meisner conosciuta anche come “The Word repetition Game”.
Questa la proposta della Masterclass a cura di Debora Zuin, già vincitrice del Premio Virginia Reiter nel 2003 -
assegnato alla più apprezzata attrice italiana under 35 dell’ultima stagione
teatrale - prevista per sabato 25
novembre e organizzata nell’ambito del Festival
Virginia Reiter.
L’appuntamento
sarà dalle 10.00 alle 18.00 presso Rua Muro 59 a Modena, nella nuova sede dell’Associazione
Virginia Reiter, gentilmente concessa grazie al sostegno degli Assessorati alle Pari Opportunità e alla
Cultura del Comune di Modena, che patrocinano
anche il ciclo di Masterclass Reiter 2017-2018. All’appuntamento del 25
seguiranno infatti sabato 2 e sabato 16 dicembre altri due importanti workshop,
rispettivamente con le attrici Pilar
Perez Aspa - vincitrice del Reiter nel 2005 - che tratterà del teatro di
narrazione tramite “La piazza del
diamante” di Mercé Rodoreda e con Laura
Marinoni, direttrice artistica del prestigioso riconoscimento, che proporrà
un approfondimento su “Una bellissima bambina”, tratto da “Musica per
Camaleonti” di Truman Capote, un piccolo capolavoro di scrittura a metà tra la
letteratura e la pièce teatrale.
Al termine
della giornata di lavoro con la Zuin, in occasione dell’inaugurazione del nuovo
spazio dell’Associazione, alle ore 18.30
verrà inaugurata la mostra fotografica
permanente di Dante Farricella,
che propone una selezione di scatti fatti in occasione del Premio Virginia
Reiter 2017, sia nell’ambito della serata di premiazione al Teatro delle
Passioni dello scorso 24 settembre, che delle lectio magistralis che l’hanno
preceduta, tra cui quella con Francesca Benedetti.
Il workshop
della Zuin sul “Gioco delle reazioni” - ovvero la capacità di reagire
emotivamente e istintivamente a situazioni via via più complesse - prenderà
spunto dal “Word repetition Game”, che consiste nella ripetizione guidata di
frasi brevi ma compiute all’interno di una coppia d’individui: un percorso che
attraverso steps successivi li aiuterà a testare, attraverso un gioco complesso
ma liberatorio, la propria capacità istintiva di reazione emotiva. Lo scopo non
è insegnare una tecnica ma proporre esercizi e giochi teatrali che
permettano di risvegliare la naturale espressività fisica e mentale dei
partecipanti, permettendo loro di riappropriarsi della propria gamma di
sfumature emotive e accedere alla trasparenza dell’atto quotidiano e spontaneo.
L’appuntamento è rivolto ad allievi e aspiranti attori di tutte le età che
vogliano mettersi alla prova sperimentando la propria capacità istintiva di
reazione emotiva.
Il
calendario delle Masterclass organizzate dall’Associazione Virginia Reiter proseguirà
anche nel nuovo anno con un appuntamento, in data ancora da definirsi, con Roberta Caronia, vincitrice del Premio
Reiter 2017.
“L’Associazione Virginia Reiter ringrazia il
Comune di Modena - dichiara la direttrice Anna Reiter - per averci
concesso uno spazio dove poter realizzare le nostre iniziative, volte ad
approfondire e a valorizzare il ruolo e il lavoro dell’attrice”.
Per informazioni e iscrizioni:
3394185406
Debora Zuin
Diplomata alla scuola del Piccolo Teatro di Milano, lavora con numerosi
registi italiani ed europei tra i quali Giorgio Strehler, Alfredo Arias, Peter
Stein, Luca Ronconi, Marco Baliani, Elio de Capitani. Stringe un lungo
sodalizio con Federico Tiezzi per cui è “Ismene” in Antigone di Brecht,
Diamante nei “Giganti” pirandelliani, Adela Quested in “Passaggio in
India”, Lucia ne “I Promessi sposi alla prova”, Rosaura nel
“Calderon” pasoliniano. Collabora da alcuni anni con il gruppo milanese
Animanera e con la casa di produzione audiolibri Alfaaudiobook. Fa parte
inoltre del collettivo artistico Femmes Nomades con sede all’Arta di Parigi. Rare
apparizioni televisive e cinematografiche con B. Bigoni, A. Sironi, P. Greenaway,
G. Salvatores, C.Centimeri e M.Maccaferri. Premio speciale della giuria La
Parola e il gesto, Premio Virginia Reiter 2003, premio Eleonora Duse attrice
emergente 2005.
Maria Pilar Perez Aspa
Nata a Zaragoza
(Spagna) si trasferisce in Italia nel 1992 dopo aver ottenuto una laurea breve
in Filologia Ispanica ed essersi diplomata alla Escuela de Teatro del Excmo.
Aytmo de Zaragoza. Nel 1996 si diploma alla Scuola D'Arte drammatica Paolo
Grassi di Milano. Lo stesso anno fonda assieme a Serena Sinigaglia l'ATIR,
compagnia riconosciuta a livello internazionale con cui farà numerosi
spettacoli. Ha lavorato tra gli altri con Luca Ronconi (“La mente da sola”
2006, “Cinque testi di Ibsen” 2008, “Un altro gabbiano” 2009, “Il Panico”
2013), Peter Greenaway (Blue Planet 2008), Dominique Unternehr (CDN Bordeaux
2002) Mario Martone, Giampiero Solari, Gabriele Vacis, Armando Punzo, Gigi
Dall'Aglio, Davide del Mare, Francesco Micheli, Fausto Russo Alesi, Leo
Muscato, Lisa Natoli (“Lear” 2015) Carmelo Rifici (“Yerma” 2013, “Gabbiano”
2015) e Roberto Rustioni (“Donne che sognarono cavalli” 2016). Assistente e
traduttrice di Rodrigo García per il progetto Ecole des maîtres (2005). Dal
2006 è collaboratrice di Sky classica, mittente per la quale recensisce
spettacoli teatrali. Dal 2009 collabora con il Consolato Spagnolo e il Centro
Cervantes di Milano per diversi progetti e letture ospitate dal Piccolo Teatro
di Milano. Nel 2011 scrive “Federico, vita e mistero di García Lorca” sulla
vita del poeta spagnolo. Nel 2012 traduce e porta in Italia “Ribellioni
possibili” di Luís García Araus, nominato ai premi Ubu 2013 come miglior novità
straniera. Nel 2015 scrive e porta in scena “L’età proibita”, spettacolo sulla
vita della scrittrice Marguerite Duras, selezione visionari Kilowatt 2015. Nel
2016 scrive e porta in scena “Racconti di zafferano”, nel 2017 porta in scena
insieme a Maria Paiato il reading “La porta” di Magda Szabó e debutta con
“Isabel Green” di Emanuele Aldrovandi diretto da Serena Sinigaglia.
Premio nazionale
Virginia Reiter come migliore attrice teatrale 2005 con Presidente Giuseppe
Bertolucci, è stata nominata ai premi Ubu 2005 come miglior attrice non protagonista
e Premio Miriam Fumagalli 2015.
Laura Marinoni
Attrice milanese, debutta
giovanissima in tv e si forma all’Accademia Silvio D'Amico a Roma. Inizia la
carriera sotto la guida di Giuseppe Patroni Griffi che la dirigerà nella
pirandelliana “Trilogia del teatro nel teatro” (Premio Duse 1989) e con cui
inizia un lungo sodalizio teatrale.
Si cimenta nella tragedia greca, “Antigone”,
“Prometeo incatenato” di Eschilo (Premio della Stampa 2002), “Andromaca”
(2011), “Edipo Re” (2013) al Teatro Greco di Siracusa, in capolavori classici
di Corneille, Shakespeare, Marivaux, Goldoni, Cechov, Eliott, Pasolini,
Brecht-Weill e in opere di autori contemporanei, come Palazzeschi, Bigagli, Traverso,
Pressburger, Petruzzelli, Müller, Testori, Pinter. Lavora con registi quali
Strehler, Castri, Braunschweig, Albertazzi, Lavia, Lievi, Hermanis, Schilling, Ronconi
(“Lolita” di Nabokov, Premio Ubu 2001), Latella (“Lacrime amare” di Petra von
Kant di Fassbinder, Premio Duse 2007 e “Un tram che si chiama desiderio” di T.
Williams, Premio Hystrio e Premio Maschere del Teatro 2012). “L’Opera da tre
soldi” le regala successo anche come cantante (Premio Internazionale Flaiano e
Veretium 2004). Scrive con Caiani “Giuliette”, musical per voce sola su testi
di Shakespeare e Fellini. Nel 2015 debutta ne “L’onorevole” di Sciascia, per la
regia di E.Vetrano e S. Randisi e nell’operita musical per cantattrice e
suonatori “Amore ai tempi del colera”, dal romanzo di García Màrquez, al Teatro
Argentina. Ha recitato ne “La Prova”, scritto e diretto da Pascal Rambert, e
nella stagione 16/17 è protagonista di “Purgatorio” di Ariel Dorfman diretto da
C.Rifici e di “Fedra” di Seneca, con la regia di A. De Rosa. Per la televisione ha girato varie fiction tra
cui “La Piovra” e “Distretto di Polizia”, per il cinema ha partecipato a film
coi fratelli Taviani, U. Marino, J. P. Rappenau e a molte produzioni francesi
all’estero. Il suo ultimo film “Ci vuole un gran fisico” la vede in un ruolo
brillante accanto ad Angela Finocchiaro, mentre nel 2018 uscirà “Nudo di donna”
per la regia di Marco Tullio Giordana. Ha inciso la prima versione italiana di
Enoch Arden, melologo per pianoforte e voce recitante di Strauss, con il pianista
De Luigi per l’editore Rugginenti. Si dedica con passione anche
all’insegnamento, collaborando con la Fondazione Paolo Grassi, la Scuola di
Teatro Luca Ronconi del Piccolo Teatro di Milano e lo Stabile di Torino.
Dante Farricella
Comincia a fotografare a 9 anni, documentando la vita che gli scorre
intorno, gli avvenimenti e le persone. Dice di sentirsi un “fotografo a due
stadi”: da una parte il narratore, colui che racconta tanti piccoli e grandi
avvenimenti della propria vita e delle città che frequenta con una fotografia
descrittiva, fatta di cose che colpiscono e interrogano, mai lasciata a un
ruolo passivo, ma sempre con l'occhio di colui che narra; dall'altra il
sognatore, colui che in collaborazione con i propri soggetti costruisce
fantasie oniriche, legami con altri "media", espressioni forse
talvolta difficili da cogliere, ma che sempre scaturiscono da una follia
creativa che viene dal più profondo dell’io e si misura e confronta con l'io
del soggetto, andando insieme verso un “noi” creativo.
Fotografare un corpo per Farricella è come costruire uno scenario a
propria misura: si costruisce insieme, e si sviluppa solo con le proprie forme
e la luce. Tutto parte dalla relazione che spesso si esplicita nel ritratto.
Comincia la scoperta, che diventa anche profonda, perché il ritratto permette
di penetrare nella personalità e non fermarsi alla persona: si costruisce
qualcosa, qualcosa che nessuno al di fuori di "noi" potrà mai
ripetere, ed ecco allora la costruzione del movimento, del corpo come attore
unico e perfetto che tutto narra.
In questa ottica si inserisce la fotografia teatrale. Teatro luogo dove la
persona si fa personaggio, e la fotografia permette di eternare il personaggio,
e di restituirlo persona.
A DISPOSIZIONE UN VASTO REPERTORIO FOTOGRAFICO AL SEGUENTE LINK:
Marco “Ray” Mazzoli
Pianista, cantante e compositore
di musica blues. Vive a Piacenza ma lavora all’Università di Genova, dove è
Professore di Politica Economica. Ha all’attivo 5 CD: “Happy to Play the
Blues”, “Live (and Alive) Blues”, “Blue Ray” e “All Colours of Blues”, per l'etichetta
MAP - Musicisti Associati Produzioni e “In Blues” con Sabrina Colombo e il
Louisiana Blues Trio per l’etichetta “Produzioni dal Basso”. Tra le numerose
collaborazioni di Mazzoli, sono da ricordare quelle con i Big Fat Mama, una
delle Blues Band storiche italiane, la Family Style Blues Band, con il grande
bluesman bianco James Harman (che Mazzoli ha accompagnato nel suo “Italian
Tour” del 2010, insieme alla Family Style Blues Band), con Mattia Cigalini (che
ha partecipato, in qualità di special guest a tre dei CD di Mazzoli), con il
chitarrista blues di fama internazionale Marco Limido, con l’armonicista e
cantante Franco Limido, con la cantante Renata Tosi e, soprattutto, con il Louisiana Blues Trio, un gruppo nato presso
il Louisiana Jazz Club di Genova, ma che ha già all’attivo numerosi concerti e
apparizioni televisive in Liguria e che è composto da Marco Battelli
(contrabbasso e basso elettrico), Tassilo Burckard (già batterista di Nino
Ferrer, Bobby Solo e dei Rokketti). Con una delle sue precedenti formazioni, il
gruppo bolognese “Biasablues”, Mazzoli ha partecipato, alcuni anni fa, alla
trasmissione televisiva "Shownet", andata in onda su RaiNews24 e su
Rai 3, oltre che a numerose rassegne e festival blues.
Per informazioni e iscrizioni:
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Luisa Malaguti
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