mercoledì 16 settembre 2015

XI Premio Virginia Reiter
III Premio Giuseppe Bertolucci
V Festival Virginia Reiter. Il lavoro dell’attrice
Direzione artistica: Laura Marinoni
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Comunicato stampa
L’eredità contemporanea di Virginia Reiter

Nel ventennale dalla fondazione del Premio Virginia Reiter, 
il V Festival Virginia Reiter. Il lavoro dell’attrice si apre con la mostra
Memoria del possibile. Irraggiamenti da un costume teatrale di Virginia Reiter,
a cura di Francesca e Roberta Vecchi

Modena, Ridotto Virginia Reiter dei Teatro Storchi
Dal 18 al 26 settembre 2015

Produzione: Associazione Virginia Reiter, in collaborazione con festivalfilosofia2015
Orari d’apertura: dal 18 al 20: 10-13 e 15.22; dal 21 al 23: 16-21; dal 24 al 26: 16-19
Ingresso gratuito

Modena, 16 settembre 2015 – Nell’anno del Ventennale della fondazione del Premio Virginia Reiter, il Festival Virginia Reiter. Il lavoro dell’attrice, quest’anno alla sua quinta edizione, si apre venerdì 18 settembre con la mostra Memoria del possibile. Irraggiamenti dal costume teatrale di Virginia Reiter a cura di Francesca Vecchi Roberta Vecchi, allestita nel Ridotto Virginia Reiter del Teatro Storchi di Modena. La mostra, realizzata dall’Associazione Virginia Reiter in collaborazione con festivalfilosofia2015, nel cui cartellone s’inserisce, è stata presentata oggi con una preview aperta alla stampa, alle presenza degli organizzatori e delle curatrici, assieme all’Assessora Caporioni. Sarà visitabile dalle 10.00 del 18 settembre, sino al 26 settembre compreso. Mostra di costumi, teatrali e cinematografici, l’allestimento curato dalle costume designer modenesi ospita al suo interno anche 7 nuove opere di Stefano Ricci, dal titolo Avvistamenti, che si pongono in maniera dialettica rispetto ai costumi che circondano.
Domenica 20 settembre alle 19,30, la mostra si farà quindi palcoscenico per accogliere l’evento Atto unico 125Live painting casual music di Stefano Ricci e Antonio “Rigo” Righetti. Il progetto nasce dall'incontro tra il segno potente e poetico dell’artista Stefano Ricci e le esplorazioni musicali improvvisate di Antonio "Rigo" Righetti, che sfocia in un’azione simultanea a due, unica e irripetibile, creando una vibrazione bassa e prolungata, mai minacciosa e mai edulcorata, che celebra l’universo teatrale femminile. 
In una teca di cristallo rialzata, un bianco abito di scena di Virginia Reiter  - tutto raso e tulle, strass e paillettes - è circondato a raggiera da 18 installazioni di costumi progettati per il cinema da Francesca e Roberta Vecchi. “Si suggerisce così un doppio movimento, spiegano le artiste, quello che dall’abito storico irradia verso le sue periferie contemporanee e quello percettivo di chi entra nel cerchio magico dal presente e procede verso il passato teatrale come verso una memoria immemore. Nel colpo d’occhio i due movimenti si contaminano, generando la scena stessa dell’azione creativa, la reinvenzione del costume dal teatro al cinema.
Siamo chiamate in qualità di costume designers a progettare un atto contemporaneo sulla memoria, spiegano le artiste e l'unico atto innovativo possibile è attingere a ciò che è già avvenuto, mischiando, destrutturando confondendo sporcando strappando e intervenendo così in modo retroattivo sulla memoria stessa”. E memoria non è solo la figura scenica di Virginia Reiter attorno a cui l’allestimento delle Vecchi si sviluppa, ma la ricerca che sottende a ogni creazione di costume design: un lavoro antropologico e psicologico sul personaggio e sulla persona dell’attrice che giunge al costume come fosse il guscio perfetto, reale e credibile, della storia che ciascuna racconta.
Si apre così il Festival dedicato a Il lavoro dell’attrice ideato da Giuseppe Bertolucci nel 2007, quale estensione sul territorio di un riconoscimento assegnato (dal 2014 annualmente) alla migliore attrice di teatro italiana under 35 della stagione in corso. La manifestazione alzerà nuovamente il suo sipario con il primo degli spettacoli teatrali in cartellone, giovedì 24 settembre al Teatro Drama, protagonista l’attrice Maria Paiato (ore 21.00) e si concluderà con l’assegnazione dell’XI Premio Virginia Reiter, sabato 26 alle 21 sul palco del Teatro Storchi.
Anna Reiter, direttore organizzativo dell’Associazione Virginia Reiter aggiunge: “Qui (nel foyer del Teatro Storchi di Modena, ndr) c'è la lapide dedicata a Virginia e sopra il ridotto a lei intitolato…insomma, questa è “ca'so'” come dicono a Modena. E in questo luogo in collaborazione con festivalfilosofia, abbiamo deciso insieme alle curatrici Roberta e Francesca Vecchi di ambientare la mostra Memoria del possibile. Attorno al bianco abito di scena indossato da Virginia Reiter nella Madame Sans Gene, sono disposti a raggiera diciotto costumi realizzati dalle sorelle Vecchi in questi anni, dall'abito indossato da Alba Rowacher a quello di Margherita Buj.
E, oggi, guardando queste figure, ho pensato che sembravano in cammino. Come appunto tante donne, in questo periodo, sono in cammino, continuano a marciare, e ad andare avanti, nonostante tutto. E questo il significato profondo di questa mostra: avere il passato alle spalle, ereditarlo appropriandosene e camminare verso il futuro”.
Il Premio e Festival Virginia Reiter sono realizzati con il patrocinio di Mibact, della Regione Emilia Romagna in collaborazione con Apt Servizi Emilia Romagna, e del Comune di Modena

FB: Virginia Reiter

Ufficio stampa: nicoletta.tassan@musicpress.it - cel. + 39 348 64 18 066
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Biografie

Francesca Vecchi e Roberta Vecchi
Sorelle, nate a Modena e formatesi presso la bottega-laboratorio di progettazione totale “A.G. Fronzoni” di Milano, sono costume designer di chiara fama, specializzate nella ricerca di costumi vintage. Hanno all’attivo collaborazioni per cinema e televisione, teatro e danza, moda, musica e performing arts. Vincitrici del Premio del pubblico al Berlin Film Festival 2012 e candidate al David di Donatello 2013 come migliori costumiste, hanno alle spalle oltre un decennio di lavoro per il cinema,  in pellicole come The Zero Unger Callenge (di Costanza Quatriglio, 2015), Smetto quando voglio (regia di Sydney Sibilia, 2013), DIAZ don’t Clean Up This Blood (di Daniele Vicari, 2011), Il paese delle spose infelici (di Pippo Mezzapesa, 2011), Lo spazio bianco (di Francesca Comencini, 2008-2009), Ora o mai più (di Lucio Pellegrini, 2002-2003), Lupo Mannaro (di Antonio Tibaldi, 2000), oltre ai film  dazeroadieci e Radio Freccia di Luciano Ligabue. 
Negli anni Novanta, è intensa la loro partecipazione a progetti teatrali, presenti nei principali festival nazionali e internazionali, e al mondo della moda, con collaborazioni a collezioni (di Margiela, Fiorucci, Moschino, Les Copains bambino) e in qualità di stylist redazionali (tra gli altri, per il gruppo Vogue). 
Tre le collaborazioni in ambito musicale, spiccano quelle con Zucchero, Vasco Rossi, Angelo Branduardi, Claudio Baglioni, Gianni Morandi, Enrico Ruggeri, il videoclip Solo di Antonio Rigo Righetti, oltre ad alcuni video di Ligabue quali Tutti vogliono viaggiare in prima e Questa è la mia vita.
Di recente Francesca e Roberta decidono di aprire a Modena uno showroom di costumi per teatro e cinema - Il Posto - dove organizzano eventi musicali e culturali, con ascolti, proiezioni e degustazioni. 

                   http://ilpostotheplace.tumblr.com
                  http://instagram.com/ilpostomodena
                   https://www.facebook.com/pages/Il-posto



Stefano Ricci
Nato nel 1966 a Bologna, dal 2003 vive lavora e insegna ad Amburgo. Disegnatore e artista grafico di fama internazionale, dal 1985 collabora con la stampa periodica e l'editoria in Italia e all'estero.
E' del 1989 la sua prima pubblicazione, Dottori (Metrolibri), alla quale sono seguiti Ostaggi nello spazio (Salani, 1994), Don Giovanni (Salani, 1995, selezionato alla BIB-Biennale dell'illustrazione di Bratislava), Il magnifico libro del Signor Tutto (E. Elle, 1995) e Lamioche (Edition Demoures, 1999). La serie di volumi Depositonero raccoglie pressochè la sua intera produzione grafica.  
Per i fumetti, oltre ad alcune storie brevi, ha pubblicato Tufo, su sceneggiatura di Philippe de Pierpont, selezionato nel 1997 per il XXV Festival di Angouleme.
Sempre partendo dal disegno lavora per il teatro (collabora con il Teatro Testoni, la Compagnia di Leo De Berardinis, il Teatro della Polvere, il Centro 'La Soffitta', Emilia Romagna Teatro Fondazione),  per la danza (dal 1996 è autore di tutti i materiali che accompagnano i progetti di Raffaella Giordano e della Compagnia Abbondanza Bertoni), per il cinema (con Mario Martone e Giovanni Maderna). Dal 2003 è direttore artistico di "Bianco e nero" rivista del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.
E’ docente del corso di fumetto e grafica contemporanea al D.A.M.S. di Gorizia e insegna disegno all'Università delle Arti Applicate di Amburgo.
 Antonio “Rigo” Righetti
La storia musicale di Rigo inizia nei primi anni Ottanta, nel cuore della pianura padana. 
Suona dapprima con vari gruppi locali - new romantic e rockabilly, jazz-rock e punk rock - per entrare poi nel 1984 nei The Rocking Chairs, coi quali avvia un’esperienza fortemente internazionale. Suona quindi con i The Gang, consolidata band a metà tra l’urgenza sociale dei Clash e la canzone d’autore italiana. Nell’autunno del ‘94 comincia la collaborazione con Luciano Ligabue e lo segue sia in studio che live (a San Siro, all’Olimpico, al Campo Volo, al Pavarotti & friends, nei tour teatrali) fino al 2007 . 
Grazie all’engineer Fabrizio Simoncioni, avvia quindi collaborazioni con Irma Records (Angeli & Demoni) e  Maremmano I-R-D (Rivoluzione e Sensi, 2015). Nel frattempo continua a prestare il suo basso all’attore e cantante Danio Manfredini, con date nei maggiori teatri e rassegne italiane, oltre che essere divenuto un membro dei Lowlands, coi quali ha modo di suonare spesso all’estero.  Insieme a Robby Pellati, Rigo porta il suo spettacolo ovunque ci sia un palco, continuando a macinare chilometri e esperienza live per raccontare le sue storie.
Ha collaborato con musicisti internazionali tra cui Willy De Ville, Elliott Murphy, Robert Gordon, Mick Taylor, Luciano Pavarotti, Rickie Kotzen, Uli Jon Roth, Steve Wynn, Plastilina Mosh.

Associazione Virginia Reiter
Nata per volontà dei discendenti dell’attrice, l’Associazione è dedicata all’eredità artistica di Virginia Reiter, figura di spicco del teatro italiano tra Otto e Novecento. L’Associazione promuove in particolare il Premio Virginia Reiter giunto all’undicesima edizionecon il proposito di segnalare le migliori attrici del panorama teatrale italiano, e da tre edizioni anche europeo, attraverso l’istituzione del Premio europeo Giuseppe Bertolucci, nella fase iniziale della loro carriera.  
Dal 2007, il premio è affiancato dal Festival Virginia Reiter. Il lavoro dell’attrice, ideato dal visionario Giuseppe Bertolucci, per sviluppare sul territorio gli intenti del Premio e “spiegare” il mondo teatrale italiano alla nuova generazione di professionisti. Ogni edizione del Festival propone un mix irripetibile di performance e di lectio magistralis delle più affermate attrici italiane ed europee, incontri con le premiate delle precedenti edizioni, già assurte a carriere internazionali, incontri con i maggiori registi del panorama italiano ed europeo, rassegne cinematografiche e musicali, al femminile, e non.
Il lavoro dell’Associazione ha permesso di gettare nuova luce sull’importanza della via che Virginia Reiter ha aperto alla donna nel Teatro italiano: una via fatta di professionalità, di parità di genere, di apertura culturale, di modernizzazione della figura e dei ruoli dell’attrice teatrale, anticipatrice dello spirito dell’era alle porte, dominata dal cinematografo. 


Programma

Venerdì 18 settembre 

Ridotto Virginia Reiter del Teatro Storchi

ore 18.00         Inaugurazione della mostra Memoria del possibile.
                        Irraggiamenti da un costume di Virginia Reiter

                        a cura di Francesca e Roberta Vecchi

                        Mostra Avvistamenti, 7 Arazzi di Stefano Ricci
                        
                        In collaborazione con festivalfilosofia2015

                        Orari d’apertura: 
                        dal 18 al 20: 10/13 - 15/22; dal 21 al 23: 16/21;  dal 24 al 26: 16/19


Domenica 20 settembre

Ridotto Virginia Reiter del Teatro Storchi

ore 19.30         Atto Unico 125, Live painting & casual music
                        di Stefano Ricci e Antonio “Rigo” Righetti


Da lunedì 21 a mercoledì 23 settembre

Ridotto Virginia Reiter del Teatro Storchi

ore 17-19.00    Porte aperte: incontri con gli attori e le compagnie più attivi e rappresentativi del territorio 


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