lunedì 23 settembre 2019

IL PREMIO VIRGINIA REITER 2019 VA A MARINA OCCHIONERO

La palma della più apprezzata giovane attrice italiana dell’ultima stagione teatrale è andata a Marina Occhionero, mentre il Premio Giuseppe Bertolucci alla migliore attrice straniera tra le nuove generazioni è stato assegnato a Darya Zhovner, già vista in Tesnota, audace opera prima di Kantemir Balagov. Premiata, nell’ambito della serata al Teatro delle Passioni di Modena, con il Premio Virginia Reiter alla Carriera anche Maria Paiato. Padrini della serata sono stati Hossein Taheri e Stefano Santospago. L’iniziativa si è svolta in collaborazione con ERT - Emilia Romagna Teatro Fondazione.

Marina Occhionero diplomata presso l'Accademia d'Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma e il Conservatoire d'Art Dramatique di Parigi si è aggiudicata il XV Premio Virginia Reiter. Il prestigioso riconoscimento, che da ventiquattro anni omaggia la grande interprete modenese - vissuta tra fine Ottocento e Novecento e prima capocomica italiana - è stato assegnato ieri sera presso il Teatro delle Passioni di Modena. Il VII Premio Giuseppe Bertolucci alla migliore attrice straniera tra le nuove generazioni, intitolato al regista che ha dato tanto impulso al Premio Reiter e ha ideato il Festival omonimo, è invece andato all’attrice russa Darya Zhovner. Attribuito anche il Premio Virginia Reiter alla Carriera alla grande interprete Maria Paiato. I Premi, consegnati dai Padrini Hossein Taheri e Stefano Santospago sono stati assegnati grazie al sostegno di BPER Banca da una giuria di esperti presieduta da Ennio Chiodi e composta da Rodolfo di Giammarco, Gianfranco Capitta, Maria Grazia Gregori e Maurizio Porro e dalla direttrice artistica della manifestazione Laura Marinoni, che ha motivato così la scelta della vincitrice del Reiter: “Favorevolmente convinti dalla complessità e dalla maturità delle tre giovani attrici, impressionati dalla loro consapevolezza e dall'apertura alle diverse sfaccettature della professione, i componenti della giuria riconoscono quanto sia difficile arrivare a una scelta univoca, soprattutto in questa occasione, viste le spiccate qualità delle tre candidate. Dovendo tuttavia operare una scelta, come il regolamento del Premio Reiter richiede, la giuria ha individuato, all'unanimità, una particolare rispondenza allo spirito del Premio, nella personalità, negli interessi, nella varietà di esperienze di Marina Occhionero”.

La Occhionero ha cominciato subito a lavorare in teatro diretta da Oscar de Summa negli spettacoli “Riccardo III” e “La Cerimonia”, poi nella ripresa di “In Cerca d'autore” di Luca Ronconi presso il Piccolo Teatro di Milano e con Cristina Comencini nel suo spettacolo “Tempi Nuovi”. La prima esperienza con la telecamera è con “Fuori sede”, cortometraggio diretto da Sergio Rubini; subito dopo esordisce nel film “L'età imperfetta” di Ulisse Lendaro nel ruolo protagonista, è nel cast del film “La ragazza nella nebbia” di Donato Carrisi al fianco di Toni Servillo, Alessio Boni e Jean Reno e prende parte all’opera prima di Alessandro Capitani “In Viaggio con Adele”. Recentemente ha partecipato al film “Il primo Re” di Matteo Rovere e “Genitori Quasi Perfetti” di Laura Chiossone, entrambi usciti nel 2019. Nella stagione teatrale è stata in tournée con lo spettacolo “Lettere a Nour” per la regia di Giorgio Sangati con Franco Branciaroli e con “Per il tuo bene” per la regia di Pier Lorenzo Pisano. Nella stagione 2020/21 la vedremo nelle serie Sky “Petra” con Paola Cortellesi e in teatro in una nuova produzione del Teatro Metastasio di Prato diretta da Oscar De Summa.

Il Premio Virginia Reiter è organizzato dall’Associazione di Promozione Sociale Virginia Reiter in collaborazione con ERT - Emilia Romagna Teatro Fondazione - e sostenuto e patrocinato da Comune di Modena, Regione Emilia Romagna, Mibact, BPER Banca e Amici dei Teatri modenesi. Quest’anno è stata donna la mano sapiente dell'incisore che ha rappresentato la raffinatezza e il fascino di Virginia Reiter: i gioielli con cui sono state omaggiate le vincitrici del Reiter e del Bertolucci sono stati infatti realizzati da L’artigiano Orafo Modena, il laboratorio di  Barbara Pilotti e Maria Antonietta Pacchioni. 
Il Festival Virginia Reiter è stato realizzato grazie al sostegno e alla preziosa collaborazione del Caffè delle Passioni di Modena e dell’Istituto storico e della Storia Contemporanea di Modena, mentre l’immagine simbolo del Festival è a cura del giovane creativo dello IED Andrea Marchi.

venerdì 20 settembre 2019

IL PREMIO VIRGINIA REITER ALLA CARRIERA A MARIA PAIATO

Domenica 22 settembre il Teatro delle Passioni di Modena ospita anche il Premio Virginia Reiter alla Carriera. Il riconoscimento verrà assegnato a una grande interprete del nostro tempo: Maria Paiato, selezionata da una giuria di esperti presieduta da Ennio Chiodi e composta da Rodolfo di Giammarco (la Repubblica), Gianfranco Capitta (il Manifesto), Maria Grazia Gregori (l’Unità) e Maurizio Porro. Sabato 21 invece, nella stessa location, a partire dalle ore 21.00 - ad accesso libero e gratuito - l’attrice terrà una lectio magistralis introdotta dalla Direttrice Artistica del Festival Laura Marinoni

Maria Paiato è una grande interprete italiana e sabato 21 settembre terrà una lectio magistralis nell’ambito del Festival Virginia Reiter. Appuntamento ad accesso gratuito alle ore 21.00 presso il Teatro delle Passioni di Modena dove, il giorno seguente, domenica 22 settembre - il Festival le rende omaggio con il Premio Virginia Reiter alla Carriera a partire dalle ore 21.00. 
Il prestigioso riconoscimento - ad accesso libero come la lectio - verrà assegnato da una giuria di esperti presieduta da Ennio Chiodi e composta da Rodolfo di Giammarco (la Repubblica), Gianfranco Capitta (il Manifesto), Maria Grazia Gregori (l’Unità) e Maurizio Porro e dalla direttrice artistica della manifestazione Laura Marinoni. 
Diplomatasi all'Accademia nazionale d'arte drammatica nel 1984, Maria Paiato ha recitato con importanti registi come Luca Ronconi, Mauro Bolognini, Giancarlo Sepe, Maurizio Scaparro, Antonio Calenda, Nanni Loy, Roberto Guicciardini, Giampiero Cicciò, Valerio Binasco. Al cinema è stata diretta, tra gli altri, da Francesca Archibugi (“Lezioni di volo”, 2007) e Marco Martani (“Cemento armato”, 2007). È stata poi interprete nel 2009 del ruolo di magistrato nel film della Comencini Lo spazio bianco. Ha interpretato Ida Marangon nel film di Luca Guadagnino “Io sono l'amore”, al fianco di Tilda Swinton. Il film è stato candidato ai Golden Globes 2010 nella categoria "film straniero".
Ha vinto numerosi premi tra cui il Premio Borgio Verezzi (1994), il Premio Flaiano (2001), il Premio Olimpici del Teatro (2004), la Maschera d'oro (2005) e due Premi Ubu (2005 e 2006). Il 14 settembre 2007 le è stato assegnato il Premio Olimpici del Teatro per il monologo “Un cuore semplice” nella categoria One woman show, mentre il 12 ottobre 2009 ha ricevuto il premio intitolato a Eleonora Duse come migliore attrice per la stagione teatrale 2008-2009.
Il Premio Virginia Reiter alla Carriera è organizzato dall’Associazione di Promozione Sociale Virginia Reiter in collaborazione con ERT - Emilia Romagna Teatro Fondazione - e sostenuto e patrocinato da Comune di Modena, Regione Emilia Romagna, Mibact, BPER Banca, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e Amici dei Teatri modenesi.

mercoledì 18 settembre 2019

PREMIO VIRGINIA REITER 2019: CHI SONO LE FINALISTE?

Giulia Mazzarino, Marina Occhionero e Giulia Odetto: sono le tre attrici finaliste selezionate dalla giuria di esperti che domenica 22 settembre al Teatro delle Passioni di Modena si contenderanno la palma della più apprezzata attrice italiana under 35 dell'ultima stagione teatrale:

GIULIA MAZZARINO
Nata nel 1990, dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti si diploma nel 2018 presso la Scuola per Attori del Teatro Stabile di Torino diretta da Valter Malosti. Studia movimento con Alessio Maria Romano per il quale partecipa a “Choròs, il luogo dove si danza”. Incontra Michele di Stefano alla Biennale di Venezia diretta da Antonio Latella e lavora con Raffaella Giordano sul set del film “Capri-Revolution” di Mario Martone. Per il Teatro Stabile di Torino debutta nei panni della “Ragazzina” di Roberto Zucco. Lavora con Valter Malosti ne “La monaca di Monza” per il Teatro Franco Parenti e ancora per il Teatro Stabile di Torino interpreta “Ofelia” nell’Amleto di Valerio Binasco. Sarà Nina ne “Il gabbiano” diretto da Licia Lanera in scena al Teatro Metastasio.

MARINA OCCHIONERO
Nasce ad Asti e svolge i suoi studi presso l'Accademia d'Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma e il Conservatoire d'Art Dramatique di Parigi. Comincia subito a lavorare in teatro diretta da Oscar de Summa negli spettacoli “Riccardo III” e “La Cerimonia”, poi nella ripresa di “In Cerca d'autore” di Luca Ronconi presso il Piccolo Teatro di Milano e con Cristina Comencini nel suo spettacolo “Tempi Nuovi”. La prima esperienza con la telecamera è con “Fuori sede”, cortometraggio diretto da Sergio Rubini; subito dopo esordisce nel film “L'età imperfetta” di Ulisse Lendaro nel ruolo protagonista, è nel cast del film “La ragazza nella nebbia” di Donato Carrisi al fianco di Toni Servillo, Alessio Boni e Jean Reno e prende parte all’opera prima di Alessandro Capitani “In Viaggio con Adele”. Recentemente ha partecipato al film “Il primo Re” di Matteo Rovere e “Genitori Quasi Perfetti” di Laura Chiossone, entrambi usciti nel 2019.
Nella stagione teatrale è stata in tournée con lo spettacolo “Lettere a Nour” per la regia di Giorgio Sangati con Franco Branciaroli e con “Per il tuo bene” per la regia di Pier Lorenzo Pisano. Nella stagione 2020/21 la vedremo nelle serie Sky “Petra” con Paola Cortellesi e in teatro in una nuova produzione del Teatro Metastasio di Prato diretta da Oscar De Summa.

GIULIA ODETTO
Si diploma nel 2018 al corso per attori del Teatro Stabile di Torino. Dal 2014 lavora come attrice, cantante (musical e opera) e in produzioni di danza contemporanea. Interessata ai processi di creazione sia dal punto di vista performativo sia registico, nel 2016 fonda la compagnia teatrale “Effetto Pullman”, per cui dirige “Romei e Giuliette” e “Avesta”, opera teatrale di nuova drammaturgia dal forte impatto tecnologico. Dal 2018 è la protagonista femminile di “Tango Glaciale Reloaded” di Mario Martone, spettacolo che le vale la nomina come miglior attrice emergente al premio “le maschere del teatro italiano”. Inoltre collabora
dal 2015 con il “Mirabilia international performing arts festival” Di Fossano (CN), dove è cresciuta diventando, nel 2019, artista associata e iniziando un lavoro di audience engagement sul territorio attraverso la promozione di progetti inclusivi e site-specific. Nel 2018 inizia una fruttuosa collaborazione con il Collettivo EFFE, la cui prima produzione, Epizon, studia l’interazione tra performance, suoni, video e design. Viaggiatrice per necessità, sviluppa progetti performativi in comunità e villaggi esteri: nel 2019 cura la performance “contamination” per l’inaugurazione del “jungle artistic residency” a Ko Chang (Thailand).

martedì 17 settembre 2019

FESTIVAL E PREMIO VIRGINIA REITER: TRE GIORNI ALL’INSEGNA DELLA GRANDE ATTRICE

Da venerdì 20 settembre Modena ospita il Festival Virginia Reiter ideato dal regista Giuseppe Bertolucci. 


Domenica 22 alle ore 21.00 al Teatro delle Passioni verrà assegnato il prestigioso Premio omonimo che da ben ventiquattro anni omaggia la grande interprete modenese attraverso un riconoscimento alla più apprezzata attrice italiana under 35 dell'ultima stagione teatrale. Finaliste 2019 sono Giulia Mazzarino, Marina Occhionero e Giulia Odetto. Tanti appuntamenti oltre al VII Premio Giuseppe Bertolucci - attribuito alla migliore attrice europea delle nuove generazioni tra Gaia Giraci, Margherita Mazzucco e Darya Zhovner - e del Premio Virginia Reiter alla Carriera a Maria Paiato, che sabato 21 settembre terrà una Lectio Magistralis sul ruolo dell'attrice.


Giulia Mazzarino, Marina Occhionero e Giulia Odetto: sono queste le tre finaliste selezionate dalla giuria di esperti presieduta da Ennio Chiodi che domenica 22 settembre al Teatro delle Passioni di Modena si contenderanno la palma della più apprezzata attrice italiana under 35 dell'ultima stagione teatrale. Ma sono tanti gli appuntamenti all’insegna del teatro, della poesia e del cinema per celebrare non solo la grande interprete del passato Virginia Reiter - coeva di Eleonora Duse e di Sarah Bernhardt - ma anche il regista e sceneggiatore Giuseppe Bertolucci, da una cui idea nacque nel 2007 il Festival Virginia Reiter. Nel corso della serata, a ingresso libero a partire dalle ore 21.00, avranno luogo le assegnazioni anche del settimo Premio Bertolucci - le cui finaliste sono Gaia Giraci e Margherita Mazzucco, già viste ne “L’amica geniale”, e l’attrice russa Darya Zhovner - e del Premio Virginia Reiter alla Carriera, che quest’anno andrà alla grande Maria Paiato.
Sono tre i giorni di iniziative - organizzati dall’Associazione di Promozione Sociale Virginia Reiter in collaborazione con ERT - Emilia Romagna Teatro Fondazione - e sostenuti e patrocinati da Comune di Modena, Regione Emilia Romagna, Mibact, BPER Banca, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e Amici dei Teatri modenesi - pensati per omaggiare quest’anno in particolar modo Giuseppe Bertolucci, che ha dato tanto impulso al Premio Reiter, e la sua celebre famiglia. Si comincerà infatti venerdì 20 settembre con Letture Poetiche di Attilio Bertolucci, Bernardo Bertolucci e Giuseppe Bertolucci - in un percorso itinerante che farà tappa alle ore 18.00 in Piazza della Pomposa, alle 18.30 in Via Santa Eufemia e alle 19.00 sotto i Portici del Teatro Storchi - per cui presteranno la loro voce Roberta Caronia, Michele Dell'Utri, Simone Francia, Irene GuadagniniDiana Manea, Gabriele Parrillo, Sara Putignano, Francesco Rossetti, Hossein Taheri e Debora Zuin. In caso di pioggia gli appuntamenti, organizzati in collaborazione con il Poesia Festival dell’Unione Terre di Castelli e l’Associazione Teatrale Cajka, si svolgeranno sotto i portici dei rispettivi luoghi. A partire dalle ore 20.30 il Cinema Astra proporrà, in collaborazione con la Cineteca di Bologna, le Teche Rai, la Cineteca Nazionale, il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e l’Arci, la Maratona Bertolucci, con proiezioni di cortometraggi e documentari di e su Giuseppe e Bernardo Bertolucci, che proseguiranno anche la mattinata di sabato 21 presso la sede dell’Associazione Virginia Reiter, in Rua Muro 59. Alle ore 19.00 appuntamento al Teatro delle Passioni con Per amore o per forza - Studio da “Le avventure di Pinocchio, storia di un burattino” di Carlo Collodi, il saggio degli allievi dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico che sarà seguito, alle ore 21.00, dalla Lectio magistralis con la grande interprete Maria Paiato sul ruolo dell’attrice, introdotta da Laura Marinoni, direttrice artistica del Premio Virginia Reiter.
Domenica 22 proseguono dalle ore 10.30 le proiezioni di cortometraggi e documentari di e su Giuseppe e Bernardo Bertolucci mentre dalle ore 18.00 ingresso libero all’appuntamento con la giuria di esperti presieduta da Ennio Chiodi e composta da Gianfranco Capitta (il Manifesto), Rodolfo di Giammarco (la Repubblica), Maria Grazia Gregori (l’Unità) e Maurizio Porro, che incontrerà le finaliste del Reiter Marina Occhionero, Giulia Odetto e Giulia Mazzarino presso il Foyer del Teatro delle Passioni. A partire dalle ore 21.00 poi grande attesa per la serata di gala con le tre assegnazioni in programma.
Sostenere e promuovere giovani attrici nella fase iniziale della loro carriera: è questo lo scopo fondamentale che si prefigge il Premio Virginia Reiter, che nel 2019 giunge alla sua XV edizione. Quest’anno i gioielli con cui verranno omaggiate le vincitrici del Reiter e del Bertolucci sono stati realizzati da L’artigiano Orafo Modena di  Barbara Pilotti e Maria Antonietta Pacchioni.
Il Festival Virginia Reiter è realizzato grazie al sostegno e alla preziosa collaborazione del Caffè delle Passioni di Modena, dell’Istituto storico e della Storia Contemporanea di Modena e della Gioventù Musicale sede di Modena, mentre l’immagine simbolo del Festival è a cura del giovane creativo dello IED Andrea Marchi.

Per ulteriori informazioni: festivalvirginiareiter@gmail.com

domenica 9 giugno 2019

FESTIVAL VIRGINIA REITER: SABATO 15 E DOMENICA 16 GIUGNO APPUNTAMENTO CON IVAN ALOVISIO PER UNA MASTERCLASS SU “IL SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE”

Prosegue il prossimo fine settimana, sabato 15 e domenica 16 giugno, il ciclo di Masterclass organizzate dall’Associazione Virginia Reiter nell’ambito dell’omonimo Festival: l’attore Ivan Alovisio approfondirà, in due giornate, “Il sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare. Appuntamento a Modena, dalle ore 10 alle 18, nella sede dell’Associazione, in Rua Muro 59.

I modi per entrare in “Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare sono pressoché infiniti. E l’attore Ivan Alovisio intende lavorare su questa commedia proponendo una Masterclass teatrale in due giorni, ponendo come porta d’ingresso al testo il corpo degli attori alle prese con le dinamiche cangianti della realtà onirica. 
Appuntamento sabato 15 e domenica 16 giugno dalle ore 10.00 alle 18.00 presso Rua Muro 59 a Modena, nella sede dell’Associazione Virginia Reiter, gentilmente concessa grazie al sostegno degli Assessorati alle Pari Opportunità e alla Cultura del Comune di Modena, che patrocinano il ciclo di Masterclass Reiter 2019. 

L’approfondimento, per cui si consiglia un abbigliamento comodo, prevede un contributo simbolico.
Per informazioni e iscrizioni: 3394185406, festivalvirginiareiter@gmail.com.

Il lavoro sarà concentrato sulla “Foresta degli innamorati” e si osserverà come, attraverso le parole radianti del bardo, le dinamiche corporee di attrazione/repulsione siano forti e determinanti nel far “uscire” suoni. I partecipanti proveranno a creare significanti che superino il semplice bisogno di espressione.

IVAN ALOVISIO nasce nel 1982 a Torino. In seguito agli studi in Scienze della Comunicazione, nel 2008 si diploma alla scuola del Piccolo Teatro di Milano diretta da Luca Ronconi e vince il premio Hystrio alla Vocazione come miglior talento emergente. Sotto la guida del Maestro fin da subito prende parte a numerosi spettacoli quali Il Ventaglio di Carlo Goldoni, Farheneith 451 di Ray Bradbury, l'Opera Seria di Ranieri de Calzabigi, il Mercante di Venezia (Bassanio) di W. Shakespeare, fino ad arrivare a Pornografia (Venceslao Paskovskij) di Witold Gombrowicz, tutte produzioni targate  Piccolo Teatro di Milano.
Nel 2010 partecipa allo spettacolo "I Demoni" di Dostoevskij per la regia di Peter Stein (premio UBU miglior spettacolo) dove interpreta il ruolo del protagonista Nikolaj Vsevolodovic Stavrogin (tournée mondiale Roma, Parigi, New York, Vienna, Amsterdam, Atene).
In Italia sono numerosissime le sue collaborazioni teatrali: con Andrea De Rosa è Banquo nel Macbeth prodotto dal Teatro Stabile di Torino, con Emiliano Bronzino è Astrov in Zio Vanja al Piccolo Teatro di Milano, con Gianluca Merolli Trigorin ne "Un Gabbiano" da Anton Cechov. Dal 2014 collabora assiduamente con il regista Daniele Salvo partecipando a spettacoli come Pilade di Pasolini in cui interpreta Oreste e Re Lear di W. Shakespeare nel ruolo di Edmund prodotto dal Globe Theatre di Gigi Proietti.
L' interesse per la costante ricerca lo porta a lavorare con un Maestro indiscusso della scena teatrale Araba contemporanea direttore del Teatro di Tunisi Fadhel Jaibi, col quale instaura un legame artistico solidissimo e progettuale. 
Lavora inoltre con Carmelo Rifici (Giulio Cesare), Federico Tiezzi (Calderon e Antigone) per poi approdare alla proficua collaborazione con Declan Donnellan al Piccolo Teatro di Milano con la Tragedia del Vendicatore di Thomas Middleton. 
Lavora assiduamente in televisione partecipando tra i tanti progetti  al Commissario Montalbano nel film TV "Una lama di Luce", Santa Barbara e Don Matteo prodotti da Lux Vide, al recentissimo "Non uccidere" regia Giuseppe Gagliardi, e al cinema con  "Noi credevamo" di Mario Martone, "La notte non fa più paura" di Marco Cassini, "Noi quattro" e "Tutto quello che vuoi" di Francesco Bruni. 
Nel 2014 firma la sua prima regia teatrale con lo spettacolo Bitch Boxer all'interno della rassegna Trend sulla drammaturgia britannica contemporanea a cura di Rodolfo di Giammarco.
È la voce ufficiale di numerose pubblicità tra cui la campagna istituzionale Eni Sand  e Eni Carosello. 
È socio fondatore del Centro Giovani Ars Diapason diretto dalla presidente Germana Deleo neuropsichiatra infantile e Art director del progetto "Albero", eredità culturale del dottor Giovanni Bollea.
Nel 2015 inaugura PointZero con il pittore-scultore Walter Alovisio, associazione culturale con sede nei boschi Aviglianesi, tesa ad uno sviluppo culturale, etico e solidale. 

martedì 21 maggio 2019

FESTIVAL VIRGINIA REITER: DOMENICA 26 MAGGIO UNA GIORNATA CON IL METODO LINKLATER A CURA DI ALESSANDRO FABRIZI

Prosegue domenica 26 maggio il ciclo di Masterclass organizzate dall’Associazione Virginia Reiter nell’ambito dell’omonimo Festival: l’attore Alessandro Fabrizi approfondirà il metodo Linklater, dedicato alla voce naturale. Appuntamento a Modena, dalle ore 10 alle 16, nella sede dell’Associazione, in Rua Muro 59.

Come esprimere al meglio il potenziale della nostra voce? Su questo presupposto l’attore Alessandro Fabrizi propone una Masterclass, domenica 26 maggio, organizzata nell’ambito del Festival Reiter. 
L’appuntamento, dedicato al metodo Linklater, sarà dalle ore 10.00 alle 16.00 in Rua Muro 59 a Modena, presso la sede dell’Associazione Virginia Reiter, gentilmente concessa grazie al sostegno degli Assessorati alle Pari Opportunità e alla Cultura del Comune di Modena. 
La Masterclass, per cui si consiglia un abbigliamento comodo, prevede un contributo simbolico.
Per informazioni e iscrizioni: 3394185406, festivalvirginiareiter@gmail.com.
Il metodo Linklater si interessa della voce naturale e, attraverso una serie di esercizi, esperienze e giochi, i partecipanti verranno invitati a esplorare il respiro come attività involontaria e la voce come attività riflessa e a percepire tutto il corpo come cassa di risonanza delle vibrazioni della voce e ricetrasmettitore di pensieri, sensazioni, emozioni. Per restaurare/liberare una voce trasparente, al servizio degli impulsi, guidata dall'intelletto ma non da questo limitata.

Nella metà del secolo scorso, con pionieristiche intuizioni, Iris Warren inaugurò per gli attori inglesi una nuova fase nella scienza dell’uso della voce, ampliando le conoscenze fisiologiche con una comprensione degli elementi psicologici. Kristin Linklater era la migliore fra i suoi allievi e apprese questa progressione, prima da studente e poi da assistente. Erano esercizi vocali di natura diversa rispetto a quelli in voga al tempo: la loro esecuzione non dipendeva dal controllo della muscolatura esterna, fisica, ma dalla gestione degli impulsi interni, psicologici. Quando si trasferì negli Stati Uniti nei primi anni sessanta, ebbe modo di ampliare e sviluppare la portata della progressione Warren, integrando e contaminando quella ricerca con tutte le altre importanti esperienze che, dalla metà del secolo scorso, hanno contribuito  a chiarire la natura psicofisica del lavoro sulla voce: la tecnica Alexander, il metodo Feldenkrais, il Rolfing, il t’ai chi, lo yoga e oggi il Body Mind Centering… tutte discipline del corpo, diffuse ed efficaci, che aiutano a disinibire il sé emotivo e psichico attraverso la rimozione delle tensioni fisiche che si sono costituite per abitudine. Così, dalla collaborazione con importanti compagnie teatrali (prima fra tutte quella del Lincoln Center, diretta da Elia Kazan) e beneficiando del crescente interesse generale, oltre che psicoterapeutico, nell’interdipen¬denza tra mente e corpo, nacque il Metodo Linklater, che si è diffuso in tutto il mondo (dall’Asia all’Europa), offrendosi a un sempre più ampio e variegato numero di persone:  attori, cantanti, insegnanti di canto ma anche di matematica o di fisica, fisioterapisti, psicoterapisti, psicologi, psicoanalisti, danzatori, arteterapeuti, scrittori,  dirigenti d’azienda (sono ormai frequenti le visite di Linklater e altri insegnanti autorizzati al World Economic Forum) e le altre persone interessate a una più efficace e libera comunicazione, nella vita di tutti i giorni come nella performance.

ALESSANDRO FABRIZI
è nato e vive a Roma. E' laureato in Letterature Straniere Moderne e si è dedicato al teatro, al cinema e alla letteratura. Tra gli spettacoli da lui diretti: "Di Cosa Abbiamo Paura Quando Abbiamo Paura Del Buio" (Roma 1996); "Aminta" (Indianapolis 2005); "Bartleby the Scrivener" (New York 2005); "Metamorfosi - 7 storie da Ovidio" (Lisbona, 2006); "Musicaromanzo" (Milano, 2009); "La Favola del Figlio Cambiato" (Stromboli, 2018). In cinema ha collaborato con Anthony Minghella ("Il Talento di Mr Ripley"), Tom Tykwer ("Heaven"; “The International”) e Fatih Akin ("Solino") come dialect coach (di Jack Davenport, Giovanni Ribisi, Cate Blanchett, Barnaby Metsurat) e supervisore al dialogo italiano nelle fasi di pre-produzione, produzione e post-produzione. Come attore ha interpretato il ruolo del Sergente Baggio ne "Il talento di Mr Ripley" (1999) quello dell'ispettor Cerrutti in "The International" (2009), quello della Guardia degli Uffizi in "Inferno" (2015) di Ron Howard, quello dell'Hotel Porter in T.R.U.S.T. (2018) per la regia di Danny Boyle e quello di Rodolfo in "The Burnt Orange Heresy" per la regia di Giuseppe Capotondi (in postproduzione). Ha diretto i documentari "Giving Voice" (Sulmona Film Festival 2008) e, in collaborazione con Enrico Parenti, "Shakespeare on the Rocks" e "The Body Electric", per SkyArte. Ha tradotto e adattato i dialoghi per l’edizione italiana dei film: “Il Talento di Mr. Ripley”; “Apocalypse Now Redux”; “Under the Tuscan Sun”; “Cold Mountain”; “Heaven” e ha inoltre tradotto: il manuale di Kristin Linklater “La Voce Naturale” (Elliot Edizioni, 2008; FrancoAngeli 2019), “Forme dell’Intenzione” di Michael Baxandall (Einaudi, 2000), “Un Ritratto di Giacometti” di James Lord (nottetempo, 2004), "Frankenstein 1818" di Mary Shelley (Neri Pozza, 2018), "The Mill on the Floss" (Neri Pozza 2019). Nel 2010 ha conseguito il titolo di Insegnante Autorizzato di Metodo Linklater  e ha tenuto corsi di Training Vocale presso la Scuola del Teatro Stabile di Torino (2010/11), lo Schauspiel Institut di Innsbruck (2011), l'Accademia Internazionale d'Arte Drammatica - Teatro Quirino (2010/11/12), il Centro Teatro Ateneo dell'Università La Sapienza di Roma (2012), lo Stadsteater di Stoccolma (2013), l'Estudio Corazza para el Actor di Madrid (2014) la Q-Academy e il C.A.F.T di Roma (dal 2013). Dal 2008 insegna Metodo Linklater presso l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio d'Amico di Roma. Per l'Anno Accademico 2016-2017 è stato membro del comitato scientifico del Master dell'Università Sapienza di Roma "Dinamiche dell'espressione vocale - il Metodo Linklater", di cui è stato anche co-direttore didattico e docente. Dal 2013 è Direttore Artistico, insieme a Hossein Taheri, della FESTA DI TEATRO ECO LOGICO a Stromboli, per cui ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica (edizione 2014).

mercoledì 15 maggio 2019

IL FESTIVAL VIRGINIA REITER E LA FESTA DI TEATRO ECO-LOGICO DI STROMBOLI IL 25 MAGGIO INSIEME PER “CHE FAI TU LUNA IN CIEL?”

 

Il Festival Virginia Reiter e la manifestazione Festa di Teatro Eco Logico che, a fine giugno, animerà per il settimo anno l’isola di Stromboli (ME) “a spina staccata” collaborano presentando uno spettacolo dedicato all’allunaggio ed alla storia dei viaggi lunari “Che fai tu luna in ciel?”. Appuntamento, a ingresso gratuito e senza corrente elettrica per quanto riguarda illuminazione e diffusione amplificata del suono, sabato 25 maggio a partire dalle ore 21.00 presso la sede dell'Associazione dedicata alla grande attrice modenese, nel Chiostro di Rua Muro 59 a Modena.

Una serata spettacolo “a spina staccata” nei giardini annessi al chiostro di Santa Chiara in Rua Muro 59 a Modena, sede dell’Associazione Virginia Reiter. Un appuntamento che, in un’attualissima proposta di risparmio energetico, sarà dedicato al satellite terrestre, così misterioso e affascinante, spesso meravigliosa ossessione che ha accompagnato poeti, scrittori, filosofi, scienziati e spiriti liberi in epoche buie e difficili. “Che fai tu luna in ciel?” è lo spettacolo, ad accesso libero e gratuito, in programma sabato 25 maggio a partire dalle ore 21.00 che racconterà i “Viaggi per la Luna andata e ritorno” senza l’ausilio della corrente elettrica per quanto riguarda illuminazione e diffusione amplificata del suono. 
A proporlo è il Festival Virginia Reiter, dedicato al “lavoro dell’attrice”, in collaborazione con  la Festa di Teatro Eco Logico a Stromboli che, per una settimana a fine giugno, animerà ormai per il settimo anno consecutivo l’isola con appuntamenti dedicati a teatro, musica, danza e altri incontri tutti alla luce del “sole e l’altre stelle”, ovvero facendo a meno della corrente elettrica. 
Il viaggio immaginario alla scoperta della luna è stato uno dei motivi letterari più ricchi e fervidi di ispirazioni e immaginazioni per l’uomo. Quella palla pallida e argentea lassù era la grande sconosciuta finché due momenti ben precisi dell’evoluzione umana le hanno restituito la sua precisa identità: le scoperte scientifiche attraverso il cannocchiale di Galilei (il suo Sidereus Nuncius è del 1610) e, tre secoli e mezzo dopo (1969), l’allunaggio dell’Apollo 11. In una serata tutta dedicata a Lei verranno quindi raccontati questi due diversi “allunaggi”: quello letterario e filosofico e quello reale, che ha concretamente portato l’uomo sulla luna. 
Si scopriranno così Luciano di Samosata, Keplero, Godwin, Cyrano de Bergerac e Pirandello, sognatori visionari che hanno spalancato le porte al viaggio finale dell’Apollo 11 in quell’indimenticabile Luglio del 1969. Accompagnati dal racconto di Ettore Perozzi, astrofisico di risonanza internazionale, dalle canzoni “lunari” interpretate dalla voce di Laura Giulia Raimondi e da Annalisa Baldi alla chitarra, e dalle letture di Laura Mazzi e Camillo Rossi Barattini, si potrà trascorrere una bella notte ecologica concertata da Hossein Taheri con la collaborazione di Alessandro Fabrizi, direttori artistici della Festa di Teatro Eco-Logico di Stromboli. 
“La collaborazione - spiega Hossein Taheri, attore teatrale, televisivo e cinematografico, direttore del Festival di Teatro Eco-Logico di Stromboli - sviluppata grazie agli artisti che animano la nostra Associazione, Fluidonumero9, è pensata per offrire alla città di Modena un intenso momento di cultura, aperto e partecipato, e riscoprire così la bellezza di un luogo restituito alla comunità”.  
L’iniziativa è realizzata grazie al sostegno degli Assessorati alle Pari Opportunità e alla Cultura del Comune di Modena. 

sabato 4 maggio 2019

FESTIVAL VIRGINIA REITER: SABATO 11 MAGGIO UNA NUOVA MASTERCLASS CON IVAN ALOVISIO

Prosegue sabato 11 maggio il ciclo di Masterclass organizzate dall’Associazione Virginia Reiter nell’ambito dell’omonimo Festival: l’attore Ivan Alovisio approfondirà la figura di Edipo e la sua interpretazione. 
Il capolavoro di Sofocle, oltre che più paradigmatico esempio dei meccanismi della tragedia greca, è al centro del focus a cura del grande interprete Ivan Alovisio nell’ambito della Masterclass di sabato 11 maggio organizzata dal Festival Virginia Reiter.  
L’appuntamento, dedicato a Edipo Re, sarà dalle ore 10.00 alle ore 18.00 presso Rua Muro 59 a Modena, nella sede dell’Associazione Virginia Reiter, gentilmente concessa grazie al sostegno degli Assessorati alle Pari Opportunità e alla Cultura del Comune di Modena, che patrocinano il ciclo di Masterclass Reiter 2019. 
L’approfondimento, per cui si consiglia un abbigliamento comodo, prevede un contributo simbolico.

Per informazioni e iscrizioni: 
3394185406
festivalvirginiareiter@gmail.com

Il calendario delle Masterclass organizzate dall’Associazione Virginia Reiter prevede diversi altri appuntamenti ancora in date in via di definizione. 


Ivan Alovisio
Classe 1982, nel 2008 si diploma alla scuola del Piccolo Teatro di Milano diretta da Luca Ronconi e vince il premio Hystrio alla Vocazione come miglior talento emergente. Sotto la guida del Maestro fin da subito prende parte a numerosi spettacoli quali Il Ventaglio di Carlo Goldoni, Farheneith451 di Ray Bradbury, l'Opera Seria di Ranieri de Calzabigi, il Mercante di Venezia (Bassanio) di W. Shakespeare, fino ad arrivare a Pornografia (Venceslao Paskovskij) di Witold Gombrowicz, tutte produzioni targate Piccolo. Nel 2010 partecipa allo spettacolo I Demoni di Dostoevskij per la regia di Peter Stein (premio UBU miglior spettacolo) dove interpreta il ruolo del protagonista Nikolaj Vsevolodovic Stavrogin. In Italia sono numerosissime le sue collaborazioni teatrali: con Andrea De Rosa è Banquo nel Macbeth prodotto dal Teatro Stabile di Torino, con Emiliano Bronzino è Astrov in Zio Vanja al Piccolo Teatro di Milano, con Gianluca Merolli Trigorin ne Un Gabbiano da Anton Cechov. Dal 2014 collabora assiduamente con il regista Daniele Salvo partecipando a spettacoli come Pilade di Pasolini in cui interpreta Oreste e Re Lear di W. Shakespeare nel ruolo di Edmund prodotto dal Globe Theatre di Gigi Proietti. L'interesse per la costante ricerca lo porta a lavorare con un Maestro indiscusso della scena teatrale araba contemporanea direttore del Teatro di Tunisi Fadhel Jaibi, col quale instaura un legame artistico solidissimo e progettuale. Lavora inoltre con Carmelo Rifici (Giulio Cesare), Federico Tiezzi (Calderon e Antigone) per poi approdare alla proficua collaborazione con Declan Donnellan al Piccolo Teatro di Milano con la Tragedia del Vendicatore di Thomas Middleton. Lavora assiduamente in televisione partecipando tra i tanti progetti al Commissario Montalbano nel film TV "Una lama di Luce", Santa Barbara e Don Matteo prodotti da Lux Vide, al recentissimo "Non uccidere" regia Giuseppe Gagliardi e, al cinema, con "Noi credevamo" di Mario Martone, "La notte non fa più paura" di Marco Cassini, "Noi quattro" e “Tutto quello che vuoi” di Francesco Bruni. Nel 2014 firma la sua prima regia teatrale con lo spettacolo Bitch Boxer all'interno della rassegna Trend sulla drammaturgia britannica contemporanea a cura di Rodolfo di Giammarco.

giovedì 28 marzo 2019

FESTIVAL VIRGINIA REITER: SABATO 30 MARZO UN INCONTRO CON LA GRANDE ATTRICE ELISABETTA POZZI

Prosegue sabato 30 marzo il calendario di iniziative proposte dall’Associazione Virginia Reiter nell’ambito dell’omonimo Festival: l’attrice Elisabetta Pozzi, in questi giorni protagonista de “Il gabbiano” di Cechov al Teatro Storchi, terrà un incontro sul ruolo dell’attrice. 
Appuntamento a Modena, dalle ore 16, nella sede dell’Associazione, in Rua Muro 59.

Un appuntamento dedicato al ruolo dell’attrice, tenuto dalla grande Elisabetta Pozzi, in scena al Teatro Storchi fino a domenica nel ruolo di Irina Nikolaevna Arkadina ne “Il gabbiano” di Cechov. L’interprete, nonostante l’impegno serale, si è resa disponibile per un incontro di circa un’ora, alle ore 16.00 di sabato 30 marzo - organizzato nell’ambito del Festival Virginia Reiter - presso Rua Muro 59 a Modena, sede dell’Associazione Virginia Reiter, gentilmente concessa grazie al sostegno degli Assessorati alle Pari Opportunità e alla Cultura del Comune di Modena, che patrocinano il ciclo di Masterclass Reiter 2019. 
L’approfondimento sarà ad accesso gratuito.
(per informazioni e iscrizioni: 3394185406, festivalvirginiareiter@gmail.com). 

Il calendario delle Masterclass organizzate dall’Associazione Virginia Reiter prevede poi diversi altri appuntamenti in date ancora in via di definizione dove, tra gli altri, saranno protagonisti anche Ivan Alovisio e Lucrezia Guidone.

Elisabetta Pozzi 
Formatasi presso la scuola del Teatro di Genova, ha iniziato a recitare adolescente interpretando piccoli ruoli in diversi spettacoli, fino al debutto, a fianco di Giorgio Albertazzi che la sceglie come protagonista, ne “Il fu Mattia Pascal”, pièce tratta dall'omonimo romanzo di Luigi Pirandello. Inizia rapidamente ad affrontare un universo di personaggi femminili particolarmente complessi, portandoli in scena grazie a regie tese a valorizzarli incentrando spesso l'intero dramma o l'azione scenica su di loro. Per le sue interpretazioni è stata insignita di quattro Premi Ubu, due premi della critica e il Premio E. Duse. Per il cinema interpreta varie pellicole tra cui “Maledetto il giorno che t'ho incontrato” di Carlo Verdone, grazie al quale riceve un David di Donatello nel 1992 come miglior attrice non protagonista. Fino a domenica è al Teatro Storchi di Modena con “Il gabbiano” di Anton Cechov di cui Marco Sciaccaluga firma la regia, portando in scena per la prima volta in Italia il testo dello scrittore russo nella versione del 1895, quella precedente alla censura zarista. I personaggi della giovane Nina, del tormentato Konstantin, di sua madre Irina Arkadina celebre attrice – interpretata dalla Pozzi - e del suo amante, lo scrittore Trigorin, sono stati portati sui palcoscenici di tutto il mondo. Il titolo dell’opera viene da un accostamento simbolico: come l’ignara felicità di un gabbiano, in volo sulle acque di un lago, viene stroncata dall’oziosa indifferenza di un cacciatore, così accade alla sorte di Nina. La ragazza, sulle rive del medesimo lago, s’innamora di Trigorin il quale, senza alcuna malvagità, la porta via con sé a fare l’attrice, la rende madre di un bimbo che però muore e infine, la lascia tornare a casa annientata. Ad attenderla c’è il giovane Konstantin, anch’egli scrittore in cerca di gloria, che la ama da molto tempo.

mercoledì 20 marzo 2019

FESTIVAL VIRGINIA REITER: DOMENICA 24 MARZO MASTERCLASS CON HOSSEIN TAHERI

Prosegue domenica 24 marzo il ciclo di Masterclass organizzate dall’Associazione Virginia Reiter nell’ambito dell’omonimo Festival: l’attore Hossein Taheri approfondirà il “Rumore di fondo” che accompagna il lavoro dell’attore. 

Annullare ciò che distrae per far emergere il percorso interiore che sta prendendo vita nel lavoro dell’attore. E’ questo uno dei momenti di maggiore difficoltà per un interprete. Quel “Rumore di fondo” - che può essere il proprio giudizio o quello di altri, la poca concentrazione o l’insicurezza, la fragilità emotiva o il disagio - che accompagna gli artisti nel loro percorso verrà sviscerato dal grande interprete Hossein Taheri nell’ambito della Masterclass di domenica 24 marzo organizzata dal Festival Virginia Reiter. 

L’appuntamento sarà dalle ore 10.00 alle ore 18.00 presso Rua Muro 59 a Modena, nella sede dell’Associazione Virginia Reiter, gentilmente concessa grazie al sostegno degli Assessorati alle Pari Opportunità e alla Cultura del Comune di Modena, che patrocinano il ciclo di Masterclass Reiter 2019. L’approfondimento, per cui si consiglia un abbigliamento comodo, prevede un contributo simbolico (per informazioni e iscrizioni: 3394185406, festivalvirginiareiter@gmail.com). 

Questo rumore che accompagna gli attori è spesso un ostacolo ostinato nel loro lavoro. Eppure si può prendere spunto, farsi forza, appoggiarsi a queste barriere che, apparentemente, impediscono la creazione, per spiccare un salto ancora più inaspettato. Il primo passo è avvertire l’origine del rumore di fondo, riconoscerlo, identificarlo per cercare una relazione con esso, per portarlo dentro al proprio percorso artistico. Nell’ambito della Masterclass verranno fatti dei piccoli test per imparare a riconoscere qualcosa in atto dentro ognuno di noi. Sarà importante riscoprire il valore del donarsi una possibilità, una chance, farsi un regalo intimo per scoprire quello che il processo del semplice ragionamento a volte non permette. Una specie di gioco per liberare qualcosa della propria bellezza attraverso il lavoro. Una frase, un personaggio, una situazione, una piccola scena proposta dai partecipanti saranno spunto per il percorso. 

Il calendario delle Masterclass organizzate dall’Associazione Virginia Reiter prevede poi diversi altri appuntamenti: sabato 30 marzo alle ore 16 avrà luogo un incontro di circa un’ora dedicato al lavoro dell’attrice con Elisabetta Pozzi, mentre in date in via di definizione saranno protagonisti anche Salvo Piparo e Costanza Licata, Ivan Alovisio e Lucrezia Guidone. 


Hossein Taheri, attore teatrale, televisivo e cinematografico, esordisce nel film La mia generazione di Wilma Labate nel 1996. Nel 2004 fonda e dirige, insieme a Massimiliano Cutrera, attore emergente, la compagnia teatrale Babateatr, che opera nell'ambito del teatro indipendente. Lo stesso anno è nel cast di Movimenti opera prima di Serafino Murri e Claudio Fasti, mentre nel 2005 interpreta Nadir Bacha ne Gli occhi dell'altro di Gianpaolo Tescari.

mercoledì 20 febbraio 2019

FESTIVAL VIRGINIA REITER: SABATO 23 FEBBRAIO MASTERCLASS CON DEBORA ZUIN

Prosegue questo fine settimana, sabato 23 febbraio, il ciclo di Masterclass organizzate dall’Associazione Virginia Reiter nell’ambito dell’omonimo Festival: l’attrice Debora Zuin propone una giornata di lavoro dedicata al testo teatrale. Appuntamento a Modena, dalle ore 10 alle 18, nella sede dell’Associazione, in Rua Muro 59.

Imparare ad attivare la capacità d’invenzione e di riconoscimento dei codici, testuali e non, che permettono all’attore di rendere vivo e originale il proprio rapporto con le parole del testo. Questo e tanto altro sarà possibile nel corso della Masterclass proposta dall’attrice Debora Zuin sabato 23 febbraio, organizzata nell’ambito del Festival Virginia Reiter. L’appuntamento sarà dalle ore 10.00 alle 18.00 presso Rua Muro 59 a Modena: il secondo dell’anno nella sede dell’Associazione Virginia Reiter, gentilmente concessa grazie al sostegno degli Assessorati alle Pari Opportunità e alla Cultura del Comune di Modena, che patrocinano anche il ciclo di Masterclass Reiter 2019. La Masterclass, per cui si consiglia un abbigliamento comodo, prevede un contributo simbolico. 
Ogni testo, nella sua superficie linguistica, è una catena di artifici espressivi che devono essere analizzati dal destinatario: un testo è in qualche modo incompleto, perché presuppone la codifica di un codice, di una grammatica e di un non detto, ossia di qualcosa non manifesto a livello espressivo da parte del lettore. Non fa eccezione ovviamente il testo teatrale.
Nei confronti delle parole scritte, il lavoro dell’attore è un lavoro ermeneutico, nello stesso tempo critico e interpretativo. E’ l’incontro con la parola che definisce il vero incontro con l’altro, con il diverso da sé: è nelle parole e nelle frasi che occorre scavare e riscoprire sensi celati, rispettandone la forza e le possibilità che suggeriscono.

Per informazioni e iscrizioni: 
3394185406 festivalvirginiareiter@gmail.com

Debora Zuin
Diplomata alla scuola del Piccolo Teatro di Milano, lavora con numerosi registi italiani ed europei tra i quali Giorgio Strehler, Alfredo Arias, Peter Stein, Luca Ronconi, Marco Baliani, Elio de Capitani. Stringe un lungo sodalizio con Federico Tiezzi per cui è “Ismene” in Antigone di Brecht, Diamante nei “Giganti” pirandelliani, Adela Quested in “Passaggio in India”, Lucia ne “I Promessi sposi alla prova”, Rosaura nel “Calderon” pasoliniano. Collabora da alcuni anni con il gruppo milanese Animanera e con la casa di produzione audiolibri Alfaaudiobook. Fa parte inoltre del collettivo artistico Femmes Nomades con sede all’Arta di Parigi. Rare apparizioni televisive e cinematografiche con B. Bigoni, A. Sironi, P. Greenaway, G. Salvatores, C.Centimeri e M.Maccaferri. Premio speciale della giuria La Parola e il gesto, Premio Virginia Reiter 2003, premio Eleonora Duse attrice emergente 2005. 


lunedì 21 gennaio 2019

FESTIVAL VIRGINIA REITER: SABATO 26 GENNAIO "Una giornata con il metodo LINKLATER" con Gabriele Parrillo

Prosegue il ciclo di Masterclass organizzate nell’ambito del Festival Virginia Reiter dall’omonima associazione culturale, con il Patrocinio e contributo degli Assessorati alle Pari Opportunità e alla Cultura di Comune di Modena e in collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione.

L'appuntamento sarà dalle ore 10 alle ore 18 presso Rua Muro 59 a Modena .

Il metodo Linklater s’interessa della voce naturale, da non confondere con la voce abituale; le nostre abitudini infatti possono nascondere il potenziale della nostra voce, che nel nostro parlato, può esprimersi in vibrazioni che viaggiano, a seconda dell’emozione-pensiero che abbiamo intenzione di esprimere, su molte e differenti note e tonalità.
Lavorare sulla nostra voce coinciderà inevitabilmente con il lavorare su noi stessi, la conoscenza del nostro corpo, delle nostre emozioni e dei nostri pensieri, e di quell’apparente ossimoro, di spontaneità consapevole, necessaria oltre che per una buona arte della recitazione, per una vita più consapevole.
Tale metodo oltre che fornire strumenti fondamentali per la propria crescita artistica, costituisce anche una possibilità per gli  artisti di cercare una centralità, un equilibrio personale, da cui poi sbilanciarsi di volta in volta nei ruoli che si interpreteranno.
Non ci interessa una bella voce, ci interessa una voce che sia la nostra ed in quanto tale sia dunque bella.
Il lavoro Linklater va a braccetto con la ricerca dell’autenticità recitativa, di una voce che possa svelare i sentimenti piuttosto che descriverli.

Lo scopo di questo incontro di studio sarà quello di acquisire i primi elementi della progressione di esercizi su cui si basa il metodo Linklater (consapevolezza fisica, respiro, vibrazione iniziale, vibrazioni nel corpo, liberare il canale: mandibola, lingua, palato molle; risuonatori: petto, bocca, denti, potenziamento respirazione intercostale, risuonatori medi e alti: seni facciali, nasali, cranio; estensione completa, articolazione).

Si consiglia un abbigliamento comodo e calze antiscivolo.
Si richiede un breve testo a memoria a propria scelta.

Per informazioni e iscrizioni:
3394185406
festivalvirginiareiter@gmail.com


Gabriele Parrillo

Attore e regista, insegnante Linklater.
Diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico nell’88, inizia la sua attività artistica nel 1985.
Lavora in teatro con registi come Trionfo, Ronconi, Camillleri, Guicciardini, Branciaroli, Tiezzi, Lavia, Mauri, Wass, Perlini, Pezzoli, Baliani, Piscitelli, Farau, Sonzogni, Yamanouchi, Cava, Cardone, Fabrizi, Misuraca Stein, Tronnolone, Sargentini_ Agalbato.
Fonda con Taheri il gruppo “I costruttori”, attivo a Roma dal ’90 al ’95, insieme  ai giovani Gifuni e Favino.
Ha collaborato dal 2010 al 2013 con il Teatro dell’Orsa di Reggio Emilia.
Partecipa a molte serie televisive come La squadra, Grandi domani, Medicina generale, Distretto di polizia, Don Matteo, Il Commissario Sirene, etc..
In cinema lavora con registi come Bellocchio, Misuraca, Sargentini, Fago, Murri,  De Biasi , Amadei.
Intensa la sua attività di speaker, doppiatore (voce dell’attore americano Giovanni Ribisi) e voce recitante, in concerto e nell’audiolibro (Il mondo di sofia, La legge dell’attrazione. Ed. Salani, La trilogia di Stefansson per Storytell)
La sua attività attoriale si è sempre nutrita negli ultimi 20 anni di occasioni di studio e insegnamento: fondamentale la collaborazione con il Teatro Ateneo dell’Università la Sapienza di Roma, dove ha tenuto laboratori dal 1998 incentrati sulla relazione corpo-voce, il lavoro di ricerca sulla spontaneità consapevole con il maestro Hal Yamanouchi, di cui è assistente dal 97 al 2003, e dal 2000, l’incontro con Kristin Linklater, e il suo metodo per liberare la voce naturale, di cui diviene insegnante abilitato nel 2012.
Nel 2017 inizia lo studio con Rosa Medina per divenire operatore della voce e del suono nelle relazioni di aiuto.
Tiene i suoi corsi annuali a Parma presso Circolarmente, e al Teatro del Banchero di Taggia, ha insegnato anche allo Yac di Lecce, al Teatro Valle occupato, alla Permis de Conduir, all’Accademia di teatro di Firenze, alla scuola di cinema “ Gianmaria Volontè “ di Roma.
Dal 2009 iniziano a prendere vita i suoi progetti teatrali in luoghi particolari come chiese, chiostri, castelli, scenari naturali ed artistici, spazi nell’oscurità, per ritrovare l’essenza del teatro al di fuori del luogo teatrale, ospitati da prestigiosi festival italiani (deSidera Festival, Poiesis, Yac di Lecce, Tierra) e ispirati dalla ricerca spirituale della “convivialità delle differenze”.
Il  Cammino del Perdono è lo spettacolo itinerante  di danza musica e teatro, creato fra le rovine del Castello di Canossa nel 2010 proseguito n quattro edizioni e culminato nel 2017 con lo spettacolo all’interno del Duomo di Reggio Emilia con il Vescovo Camisasca e la partecipazione di Luigi Lo Cascio.
Nel 2018 debutta come autore nello spettacolo Rami di me, da lui interpretato  insieme alle musiche composte ed eseguite dal vivo da Daniela Savoldi, e la danza mimica di Hal Yamanouchi; collabora inoltre con i musicisti dell’Ensamble de la Paix nel recital “Il canto del Pane” dedicato alla musica e poesia armena.
Il suo ultimo lavoro lo vede protagonista insieme ad Hossein Taheri ed Hal Ymanouchi del testo Terrasanta di Angela Dematté per la regia di Andrea Chiodi.